E' un papocchio quella giustizia sportiva che manda a processo Moratti e Preziosi un anno dopo il consumarsi di un reato che richiedeva non più di sette giorni di indagini e lo fa cercando di nascondere la cosa. E' un papocchio quella Federazione che subisce l'onta di una fuga di notizie su questo deferimento, disposto nove giorni prima, e non fa nulla per fare chiarezza neppure dopo, quella chiarezza sbandierata solo a parole da Abete. L'Abete che pretende chiarezza dalla Fifa per la coppa consegnata da Vieira è lo stesso che non offre chiarezza sul deferimento Moratti-Preziosi agli sportivi italiani, clienti/finanziatori della FIGC, alimentando un brutto sospetto. Persino Ruggiero Palombo è arrivato a scrivere "generando così il sospetto, più che giustificato ripensando a certe intercettazioni rimaste chiuse nei cassetti per almeno tre anni, che quanto a deferimenti da rendere più o meno pubblici esistano figli e figliastri". E sì, perché, andando sul sito della FIGC e digitando Bettega, o Secco, nel campo di ricerca, compare la news del deferimento dei due in data 11 aprile 2008 per la trattativa con Preziosi, mentre se digitate Moratti il relativo deferimento non lo trovate.
Mentre all'estero, in Germania soprattutto, si parla da giorni di questo deferimento, con le agenzie di stampa che fanno il loro dovere di informazione e pongono domande al portavoce della FIGC, in Italia i giornalisti non pongono una sola domanda sul tema ad Abete, che pure intervistano, ma solo sull'Italia. Ahi serva Italia!
E' un papocchio che sconfina nel ridicolo quando, dopo 16 giorni dalla data del deferimento, sul maggiore forum di fans nerazzurri, dopo aver sfogliato la margherita, si convincono che il deferimento sia una bufala e per provarlo confrontano firme, e numeri di protocollo sì, contro numeri di protocollo no.
Del resto la maggior parte dei tifosi interisti legge soprattutto i titoli e i sottotitoli più evidenti della Gazzetta, e molti scrivono che sulla rosea non hanno visto niente. E hanno anche ragione, perché sul sito rosa la news è stata pubblicata in ritardo, per poche ore in quarta fascia, fuori dalla visuale di un monitor da 19 pollici, e dopo poche ore ridotta ad un semplice link. Mica come il video del labiale di Marchisio che ha troneggiato per un'intera giornata in bella vista. Il 9 giugno ne avevano parlato Melli, Ordine e Palombo a Radio Radio (interessante ascoltare dal minuto 5 in poi). Agli interisti è sfuggito anche il breve accenno al deferimento che Ruggiero Palombo fa nel suo "Palazzo di vetro" del 12 giugno. E siccome la Gazzetta non lo ha detto, dicono loro, la notizia non è vera. La riportano solo i giornali ed i siti "nemici", e poi Moratti, dicono sempre loro, non ha detto di aver ricevuto il deferimento. E Bruto è uomo d'onore.
Vediamo l'iter di questo papocchio federale.
Il 4 giugno un utente del forum j1897.com apre una discussione (in gergo "topic") per comunicare che ha ricevuto notizia, da una fonte attendibile, che i presidenti Moratti e Preziosi, e le società Inter e Genoa, sono stati deferiti per i trasferimenti di Motta e Milito. Moratti non poteva trattare con Preziosi, tuttora inibito, e ad ammettere la trattativa sarebbe stato lo stesso Preziosi, con dichiarazioni a mezzo stampa e durante una trasmissione tv genovese.
Le reazioni sono tra le più varie, da chi, scettico, dice: "Questa cosa delle trattative tra Genoa e Inter, portate avanti direttamente da Preziosi (inibito) e Moratti, si è saputa fin da subito. Ora che attendano tutto un campionato per deferirli, per poi rendere nulli i contratti, mi sembra un po' inverosimile, considerato che di mezzo ci sono gli onesti", alla maggior parte che esprime completa sfiducia nei confronti della giustizia sportiva e disistima (ci permettiamo un eufemismo) nei confronti della gestione di Palazzi, ricordando i precedenti con i nerazzurri finiti a tarallucci e vino, anche in un caso davvero scandaloso come quello dei dossieraggi e dei pedinamenti.
In tantissimi ricordano la fumosissima risposta di Palazzi a Beccantini, che gli chiedeva, il 14 luglio 2009, ragguagli su un'eventuale indagine per la trattativa Moratti-Preziosi. Quel Palazzi che buttava fumo negli occhi era difficile immaginarlo nei panni di chi osava deferire Moratti.
Dopo giorni che questa notizia rimbalza da un sito all'altro sul web, l'8 giugno un documento del deferimento inizia a girare sul web e viene pubblicato da marione.net.
Sempre sul web è presente anche la versione in PDF e ci basta una primissima visione per renderci prudenti nel darne notizia il giorno seguente nelle nostre news. Il motivo è semplice: osservando la firma sotto il deferimento e paragonandola con quella della risposta di Palazzi a Vieri, documento che nel frattempo eravamo riusciti ad ottenere, abbiamo notato delle diversità nel modo di firmare.
Il 9 giugno Marco Violi scrive su romacalcionews.it che organi organi preposti della Figc hanno detto: “I deferimenti non stanno al passo con la stagione sportiva. La procura federale essendo un organo di giustizia sportiva agisce in maniera autonoma rispetto alle tempistiche della federazione. Non si può sapere quando parte, bisogna aspettare i tempi tecnici. I deferimenti di una procura federale o anche di una semplice inchiesta hanno i loro tempi. Vi assicuro che non è stato fatto sistematicamente…”. La Figc aggiunge: “Come Lei ha notato la notizia è scritta solamente sul Corriere dello Sport e non sulla Gazzetta dello Sport. Ieri noi abbiamo dato notizia ufficiale solo del deferimento di Spinelli e non ancora di Moratti e Preziosi“.
Noi non sappiamo chi, in rappresentanza degli "organi preposti" della FIGC, abbia dato questa risposta ma il contenuto è allucinante, soprattutto quando si riferisce alla Gazzetta come se fosse la Gazzetta Ufficiale della FIGC, o un organo preposto a dare ufficialità alle attività federali.
Ma non è finita, perché, il giorno dopo, sempre romacalcionews.it scrive: “Confermiamo il deferimento ma come Figc non faremo comunicati stampa”. E’ quanto riferiscono a Romacalcionews.it fonti della Federazione che confermano che le parti in causa, ovvero Massimo Moratti ed Enrico Preziosi, sono stati messi al corrente del deferimento, ma la Figc non darà comunicazione di questo attraverso una nota ufficiale. “Quando sono state informate le parti? Questo non ve lo sappiamo dire – continua la Figc - , dovreste chiedere alla Procura Federale. Ora ci sarà tutto l’iter processuale. La procura federale è un organo della giustizia sportiva che agisce autonomamente dalla Federazione. La procura informa direttamente le parti interessate, quindi Moratti e Preziosi. Viene convocata la commissione disciplinare per andare in giudizio e dopo di che segue tutto un iter processuale che è lungo. E’ un discorso molto lungo e ampio”.
Davanti ad un papocchio simile diventa ancora più anomalo l'annuncio che la FIGC non emetterà alcun comunicato. Se non un comunicato poteva almeno pubblicare una news, come aveva fatto il sito della FIGC lo stesso giorno del deferimento di Bettega e Secco. Evidentemente ci sono figli e figliastri.
Il 15 giugno pubblichiamo l'articolo sulla risposta data nel 2009 da Palazzi all'avvocato di Vieri con il documento in allegato.
Il 16 giugno un utente del maggiore forum interista paragona la firma di Palazzi sulla risposta a Vieri, che abbiamo pubblicato il giorno prima, con quella, diversa, presente sul deferimento scansionato sul sito marione.net, e fa notare che sul secondo manca anche il numero di protocollo 8430/139, mentre sulla risposta a Vieri il protocollo è presente; conclusione: "La bufala verrà fuori tra poco". Lo stesso utente scrive ai riferimenti più logici per un interista, il direttore e vice direttore della Gazzetta: "Come sappiamo, da circa 10 gg gira la voce del deferimento del presidente Moratti per il caso Milito-Motta con Preziosi. Tutto nasce da un sito romano, quello di Mario Corsi, poi ripreso da Tuttosport e Corriere dello Sport. La voce poi se sparsa in Italia, e all'estero, grazie ai forum Bianconeri, in maggior parte con le loro solite mail. Come sappiamo tutti, Moratti, e la società, nega di aver ricevuto alcuna comunicazione a riguardo e la FIGC stessa mi pare non confermi, se volete controllare sul sito della FIGC questo fantomatico deferimento non esiste. Ci sono tutti i deferimenti possibili ma non questo. Ora, il deferimento sarebbe secondo le fonti sicure (Juventini e Marione) il procedimento numero 8430/139 firmato da Palazzi il 31 maggio scorso...", seguono le prove della "bufala" e la richiesta di sapere se il deferimento è vero.
Lo stesso utente, un'ora dopo, informa i suoi amici di forum di aver ottenuto la risposta dal vice direttore della Gazzetta dello Sport, Ruggiero Palombo, che, secondo l'utente (prendiamo sempre con le molle quanto si scrive su un forum coperti da un nick), avrebbe detto che il deferimento c'è, che è autentico, che quel numero di protocollo è "correttamente riportato in alto a destra, al contrario del documento che Lei esibisce", che la firma è, invece, quella del documento e che appare effettivamente diversa da quella che compare nella risposta a Vieri. Sempre secondo quanto riportato dall'utente, Palombo lo avrebbe rassicurato: "Al contrario di quanto sostengono certi siti e certe voci, porterà al massimo a una semplice squalifica con ammenda, senza alcun risvolto sul contratto dei giocatori e ancora più sul campionato". E vissero tutti felici e contenti.
Palombo, come altri giornalisti, si rifà ai precedenti, ma nel frattempo il codice di giustizia sportiva è cambiato e prevede un altro tipo di pena. Forse andrà come Palombo sembra suggerire alla FIGC debba andare. E la FIGC, abbiamo visto, sembra tenere in grande considerazione il quotidiano milanese, vissuto quasi come un portavoce federale. Del resto molti continuano a scrivere, per far sorbire ogni verdetto, che la giustizia sportiva è "domestica", facendo credere che l'ordinamento sportivo possa essere autonomo da quello dello stato e che viva di regole sue proprie in materia di giustizia e di prove.
Da questo papocchio esce male la Gazzetta, che non ha informato in modo visibile, se i suoi lettori prediletti sono costretti a chiedere "chiarimenti" in via privata. Quando si tratta dell'Inter la rosea sembra quasi diretta da Scarpini di InterChannel.
Da questo papocchio esce molto male la FIGC che deve spiegare da cosa è frenata nel trattare casi analoghi in modo analogo, quanto a informazione e chiarezza, che restano parole vuote in bocca ad Abete e non suffragate dai fatti.
Seguendo questo caso, e spulciando tra gli atti della FIGC, abbiamo per esempio trovato il caso di Spinelli, inibito il 7 giugno a seguito del deferimento del 5 maggio "per aver tentato di contattare, sulla ritenuta utenza privata telefonica del medesimo, l’arbitro CAN A-B Signor Mauro Bergonzi, nella giornata successiva alla gara Livorno-Bologna dallo stesso arbitrata, al fine di manifestargli il suo disappunto per la direzione di gara ritenuta insufficiente". Altro caso del quale la gente non sa nulla, forse per non guastare l'immagine del "nuovo calcio pulito" che vogliono vendere ai tifosi dopo il 2006.
Da questo papocchio esce con le ossa rotte Palazzi.
L'assoluta mancanza di comunicazione e trasparenza della FIGC sul caso fa sorgere spontanee domande: ma Palazzi voleva davvero deferire Moratti e Preziosi, o è stato costretto a farlo dalla fuga di notizie?
E chi ha incastrato Roger Palazzi?
Il papocchio Palazzi-FIGC sul deferimento Moratti-Preziosi.
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