I pm di Napoli Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci hanno presentato ricorso in Cassazione contro il proscioglimento dell’ex presidente della Figc Franco Carraro e dell’ex segretario della Federazione Francesco Ghirelli, gli unici due imputati del procedimento di Calciopoli per i quali il gup aveva dichiarato il non luogo a procedere.
Lo si è appreso oggi nel corso dell’udienza, davanti al gup Eduardo De Gregorio, del processo in corso nei confronti di 11 imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. L’udienza di oggi, durata circa sei ore, è stata interamente dedicata all’esame della posizione di Antonio Giraudo, ex amministratore delegato della Juventus. Per il pm Narducci, che ha letto in aula una lunga serie di intercettazioni telefoniche, dagli atti dell’inchiesta non emerge un teorema secondo cui Giraudo "non poteva non sapere" degli illeciti sportivi.
Egli risponde invece "di quello che ha fatto in concreto e per il contributo che ha fornito in modo rilevante all’organizzazione (la presunta associazione per delinquere creata da Luciano Moggi, ndr)". Narducci ha citato varie vicende tra le quali:
1. l’ostracismo nei confronti dell’allenatore Zeman
2. il caso Paparesta (l’aggressione verbale al direttore di gara negli spogliatoi dello stadio di Reggio Calabria dopo un arbitraggio sfavorevole alla Juve)
3. gli incontri con i designatori Bergamo e Pairetto allo scopo, secondo l’accusa, di designare arbitri che avrebbero agito nell’interesse della società bianconera.
Il pm ha ricordato, tra l’altro, che nelle telefonate si parlava in maniera esplicita, facendo nomi e cognomi, su questioni di carattere generale, come le nomine ai vertici degli organismi sportivi. Secondo il pm le conversazioni appaiono più riservate allorchè si toccano argomenti scottanti.
L'esame degli elementi a carico di Giraudo dovrebbe ora concludersi il 9 febbraio, data della prossima udienza.
In quella data dovrebbe iniziare la parte di requisitoria affidata al pm Beatrice che si soffermerà anche sull’analisi di una serie di partite di campionato in cui si sarebbero consumati gli illeciti.
Poi si tornerà in aula anche il 9 marzo e il 3 aprile. Per i 24 rinviati a giudizio con il rito ordinario, invece, il processo inizierà il 20 gennaio.
Vi potrebbe essere, comunque, uno slittamento in quanto, secondo indiscrezioni raccolte oggi in aula, uno dei componenti del collegio sarebbe incompatibile perchè in qualità di gip negli anni scorsi avrebbe autorizzato alcune intercettazioni disposte nell’ambito dell’inchiesta.
Proviamo ad analizzare, secondo quanto ha riportato la stampa, le accuse fatte oggi in aula dal pm.
E' così anormale, fino a provare l'associazione per delinquere, che due dirigenti della stessa squadra discutano di un allenatore che, in ogni intervista, non perde occasione per lanciare sospetti ed accuse sulla loro squadra e, per di più, considerando che da alcune dichiarazioni da lui fatte sulla base del nulla, si è avviata un'inchiesta ed un processo durato otto anni? Ad oggi non siamo a conoscenza di prove di reati da loro commessi nei confronti di questo allenatore. Solo chiacchiere. Come è una chiacchiera quella che vede Zeman danneggiato da Moggi e Giraudo. Zeman fino al 2006 ha continuato ad allenare e a collezionare esoneri. Dal 2006 Giraudo non c'è più nel mondo del calcio ma la carrirera di Zeman non ha visto miglioramenti: anche quest'anno il solito esonero nelle prime giornate del campionato jugoslavo. All'estero non lo ha costretto Giraudo ma, forse, i risultati che ottiene con il suo gioco, risultati poco graditi dai presidenti.
Sull'aggressione "verbale" di Giraudo nello spogliatoio di Reggio Calabria, chi segue il calcio sa bene che sono cose sempre accadute. Ricordiamo che anche Facchetti si recò nello spogliatoio dell'arbitro per fare le sue rimostranze. Anzi, questo episodio fu più grave: l'irruzione avvenne nell'intervallo della partita, con ancora un tempo da giocare: se l'avesse fatto Moggi, l'avrebbero accusato di aver taroccato il secondo tempo. Fu deferito e squalificato dalla giustizia sportiva, però, penalmente, non successe nulla.
Sugli incontri con i designatori, atti ad ottenere arbitri compiacenti, secondo i pm, vale la pena ricordare che la Corte d'Appello di Roma ha stabilito che i sorteggi non erano truccati, dando ragione a Bergamo e Pairetto. Sì, perchè gli arbitri non venivano designati come fa oggi Collina. Allora venivano sorteggiati alla presenza di un notaio ed una sfera delle due dell'abbinamento la sceglievano i giornalisti presenti al sorteggio.
Lo si è appreso oggi nel corso dell’udienza, davanti al gup Eduardo De Gregorio, del processo in corso nei confronti di 11 imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. L’udienza di oggi, durata circa sei ore, è stata interamente dedicata all’esame della posizione di Antonio Giraudo, ex amministratore delegato della Juventus. Per il pm Narducci, che ha letto in aula una lunga serie di intercettazioni telefoniche, dagli atti dell’inchiesta non emerge un teorema secondo cui Giraudo "non poteva non sapere" degli illeciti sportivi.
Egli risponde invece "di quello che ha fatto in concreto e per il contributo che ha fornito in modo rilevante all’organizzazione (la presunta associazione per delinquere creata da Luciano Moggi, ndr)". Narducci ha citato varie vicende tra le quali:
1. l’ostracismo nei confronti dell’allenatore Zeman
2. il caso Paparesta (l’aggressione verbale al direttore di gara negli spogliatoi dello stadio di Reggio Calabria dopo un arbitraggio sfavorevole alla Juve)
3. gli incontri con i designatori Bergamo e Pairetto allo scopo, secondo l’accusa, di designare arbitri che avrebbero agito nell’interesse della società bianconera.
Il pm ha ricordato, tra l’altro, che nelle telefonate si parlava in maniera esplicita, facendo nomi e cognomi, su questioni di carattere generale, come le nomine ai vertici degli organismi sportivi. Secondo il pm le conversazioni appaiono più riservate allorchè si toccano argomenti scottanti.
L'esame degli elementi a carico di Giraudo dovrebbe ora concludersi il 9 febbraio, data della prossima udienza.
In quella data dovrebbe iniziare la parte di requisitoria affidata al pm Beatrice che si soffermerà anche sull’analisi di una serie di partite di campionato in cui si sarebbero consumati gli illeciti.
Poi si tornerà in aula anche il 9 marzo e il 3 aprile. Per i 24 rinviati a giudizio con il rito ordinario, invece, il processo inizierà il 20 gennaio.
Vi potrebbe essere, comunque, uno slittamento in quanto, secondo indiscrezioni raccolte oggi in aula, uno dei componenti del collegio sarebbe incompatibile perchè in qualità di gip negli anni scorsi avrebbe autorizzato alcune intercettazioni disposte nell’ambito dell’inchiesta.
Proviamo ad analizzare, secondo quanto ha riportato la stampa, le accuse fatte oggi in aula dal pm.
E' così anormale, fino a provare l'associazione per delinquere, che due dirigenti della stessa squadra discutano di un allenatore che, in ogni intervista, non perde occasione per lanciare sospetti ed accuse sulla loro squadra e, per di più, considerando che da alcune dichiarazioni da lui fatte sulla base del nulla, si è avviata un'inchiesta ed un processo durato otto anni? Ad oggi non siamo a conoscenza di prove di reati da loro commessi nei confronti di questo allenatore. Solo chiacchiere. Come è una chiacchiera quella che vede Zeman danneggiato da Moggi e Giraudo. Zeman fino al 2006 ha continuato ad allenare e a collezionare esoneri. Dal 2006 Giraudo non c'è più nel mondo del calcio ma la carrirera di Zeman non ha visto miglioramenti: anche quest'anno il solito esonero nelle prime giornate del campionato jugoslavo. All'estero non lo ha costretto Giraudo ma, forse, i risultati che ottiene con il suo gioco, risultati poco graditi dai presidenti.
Sull'aggressione "verbale" di Giraudo nello spogliatoio di Reggio Calabria, chi segue il calcio sa bene che sono cose sempre accadute. Ricordiamo che anche Facchetti si recò nello spogliatoio dell'arbitro per fare le sue rimostranze. Anzi, questo episodio fu più grave: l'irruzione avvenne nell'intervallo della partita, con ancora un tempo da giocare: se l'avesse fatto Moggi, l'avrebbero accusato di aver taroccato il secondo tempo. Fu deferito e squalificato dalla giustizia sportiva, però, penalmente, non successe nulla.
Sugli incontri con i designatori, atti ad ottenere arbitri compiacenti, secondo i pm, vale la pena ricordare che la Corte d'Appello di Roma ha stabilito che i sorteggi non erano truccati, dando ragione a Bergamo e Pairetto. Sì, perchè gli arbitri non venivano designati come fa oggi Collina. Allora venivano sorteggiati alla presenza di un notaio ed una sfera delle due dell'abbinamento la sceglievano i giornalisti presenti al sorteggio.