Doveva essere la giornata della Juve, con l'intervento dell'avvocato Vitiello, che invece ha concordato con la Corte un rinvio alla prossima settimana, quando parlerà per primo, seguito dall'avvocato della Lazio. Poi la Presidente Casoria comunicherà il calendario successivo, che dovrà giocoforza saltare la data del 28 giugno, in cui è prevista l'udienza della Corte d'Appello per la ricusazione del Presidente Casoria chiesta dai pm Capuano e neo-assessore Narducci. Se supererà indenne questo scoglio, il processo riprenderà a luglio, con le arringhe dei difensori; ma non si dovrebbe andare oltre il 19 luglio, per riprendere a metà settembre, con le udienze delle difese principali (che vorrebbero tenere le loro arringhe il più a ridosso possibile della sentenza). Di questo passo di arriverebbe a sentenza in pieno autunno.
Questa la cronaca della giornata, caratterizzata dall'intervento dell'avv. Catalanotti del Brescia, cui ha risposto, con una dichiarazione spontanea, Massimo De Santis, e da quelli dell'avvocato del Lecce, dell'avv. Milella per la Figc e dell'avv. Picca, per la Fiorentina.
Al momento dell'appello l'avvocato Vitiello (difesa Juventus) non è in aula; il sostituto processuale è l'avv. Russo.
L’avvocato della Salernitana non discuterà, ma deposita solo le memorie nelle quali chiede una provvisionale di 450.000 euro lasciando al Tribunale la valutazione del danno.
L'avvocato Catalanotti (Brescia) non discuterà ma deposita. Le conclusioni sono la richiesta di condanna per una provvisionale di 35 milioni, anche qui lasciando al Tribunale la valutazione finale.Espone le motivazioni. Dopo un primo momento nel quale valuta la legittimità della costituzione delle parti civili, Catalanotti parla della posizione del Brescia. La sua costituzione non è contro tutti gli imputati, ma solo nei confronti di Moggi, della Juve, della Fiorentina. Non si spiega come mai dopo le sentenze del 2006 venne ripescato in A il Messina, terzultima in quel campionato, e non il Brescia, terzultimo nel campionato per il quale si era indagato. Si meraviglia ancora del ripescaggio che venne effettuato a favore della Fiorentina, direttamente dalla serie C2 alla serie B, saltando una categoria: "Chiesi nel 2006 un ridsarcimento sportivo per il Brescia: ripescate noi, non il Messina giunto terzultimo nel 2005-2006, visto che il danno era stato commesso nel 2004-2005. Se Guido Rossi avesse accettato il mio ricorso, non sarei qui a chiedere i danni: aveva i poteri per farlo, visto che in precedenza il consiglio federale fece fare il salto doppio di categoria alla Fiorentina appena presa dai Della Valle". Fa inoltre un accenno alla sentenza De Gregorio, che è stata già depositata e nella quale viene confermata la validità delle intercettazioni quali mezzi di prova, in quanto provenienti da soggetti che non sapevano di essere intercettati.
Avv. Catalanotti: Ci sono gli incontri, le date e le persone che sono sempre le stesse. Ci sono le dichiarazioni di Martino e di Zamparini, le ammissioni di Moggi sul possesso delle schede svizzere anche in sede extraprocessuale. Ieri sera mi sono letto i verbali e devo dire che Capuano mi ha sottratto il piacere di parlare del salvataggio della Fiorentina, operazione che ha visto in campo i Della Valle, ottimi personaggi, inseriti in vari consigli di amministrazioni, gente che ha un potere illimitato, al cui confronto quello di Moggi è niente; e i due, invece di ribellarsi, si rivolgono a Moggi, mettendosi sotto il suo giogo ("Della Valle è consigliere e azionista del Corsera, del Carlino è il numero uno del made in Italy, ma nel calcio deve piegare la testa davanti a Moggi e Giraudo, anzi a Giraudo e Moggi, perché il vero numero 1 - mi perdoni - Moggi era Giraudo non Luciano"). Per il salvataggio della Fiorentina scendono in campo personaggi importanti, tra cui il vicepresidente della Federazione, che la settimana scorsa è venuto qui a dirci che lo ha fatto solo per il suo carattere ridanciano. Ma Lei lo vede Carraro parlare con Mazzini di barzellette? In relazione all’arbitro, forse non c’è stato approfondimento. In diritto è stato detto tutto sulla frode sportiva. Sul ruolo dell’arbitro si è detto che è un ruolo di condotta, cioè in modo che dia garanzia agli altri associati di essere garanzia. Dondarini è stato condannato in abbreviato e vi sottolineo che De Gregorio è partito dal massimo della pena: ci vuole altro per valutare il suo comportamento? Non credo. In Chievo-Fiorentina ci sono due momenti verso la fine in cui tre giocatori del Chievo sono stati affondati dai difensori della Fiorentina, con Dondarini che era lì in posizione ideale per valutare. Abbiamo prodotto il dvd ma, se non volete farlo, vedete cosa dice il consulente Cornieti che dice che un gol della Fiorentina era in fuorigioco e che in recupero non è stato concessa una punizione alla Fiorentina da ottima posizione. Chi sia Dondarini per Moggi viene fuori dalle varie intercettazioni. Come quando dopo una Juve-Lazio, con un arbitraggio disastroso, Moggi interviene presso Biscardi e Baldas per salvarlo; o come un dialogo Pairetto-Dondarini prima di Juve-Sampdoria in cui si dice all’arbitro: 'Vedi anche quello che non c’è; e poi successivamente c’è una telefonata di Moggi a De Marco, assistente, per provare a cambiare il voto all’arbitro.
E poi c’è la Lazio con le partite Chievo-Lazio con arbitro Rocchi, fiorentino coma Mazzini. Rocchi è alle prime partite in serie A e quando la Lazio va in vantaggio espelle due giocatori del Chievo e ciò rende il tutto più difficile per i veneti. Per quanto riguarda la Lazio va sottolineata ancora la testimonianza di Ferri, che fa più dribbling di Zarate per smentire quello che ha detto nelle telefonate. Per quanto riguarda Messina, vicino all’ambiente, dopo quella partita arbitrata, Lazio-Parma, dopo due settimane arbitra di nuovo Lazio-Livorno. Messina in una telefonata tra Moggi e Pairetto è oggetto di un sarcastico appunto di Moggi che dice: 'Chi ci mandate per il torneo di Viareggio, per la finale con il Genoa?'; e quando Pairetto dice 'Messina', Moggi dice 'Ci volete far perdere anche questa?'. Io avevo chiesto di sentire Preziosi, ma non l’avete ammesso, ci avrebbe parlato di un arbitraggio scandaloso. Citiamo di passaggio le lamentele di Carmignani per l’arbitraggio scandaloso di quella partita e qui ancora Cornieti ci elenca le azioni scandalose.
Veniamo al nesso di causalità: il campionato di calcio italiano non è regolato dall'eliminazione diretta, ma è regolato dal sistema del girone all’italiana; quindi la classifica si forma con i risultati di tutto l’anno, per cui, se una squadra vince non dovendo, ha riflessi anche per altre squadre. Alla Juventus se il Brescia stia in A o in B, non interessa ma alla Lazio e alla Fiorentina sì. Io ho enunciato tutte le gare che a mio avviso hanno avuto incidenza immediata e diretta. È aritmeticamente dimostrato che la manipolazione delle partite ha provocato il danno al Brescia. La classifica è stata determinata dalle partite indicate e manipolate come credo che ormai possiamo dire con certezza. Ma anche Fiorentina-Bologna con le ammonizioni preventive e Siena-Milan, manipolate da Moggi e Giraudo, incidono; e anche quelle manipolate da Moggi e Fabiani e da Meani hanno provocato danni al Brescia.
C'è il danno per perdita di chance. Vi è una sentenza della Cassazione del 2010 che si occupa del tema. Nel Brescia di quell’anno giocavano Guardiola e Baggio, due fortissimi giocatori. Era o no prevedibile pensare che il Brescia sarebbe rimasto in A anche negli anni successivi? Ma poi c’è stato lo tsunami di calcipoli ed è saltato tutto.
Come ho quantificato? Mi sono mosso su un dato di partenza: 12 milioni per la differenza tra A e B; poi ho fatto una valutazione di equità per gli anni successivi, 6 anni per ogni anno di permanenza in B del brescia, cioè 6x4, e così si arriva a 36 milioni. Quell’anno ci si è iscritti alla A con la seria possibilità di rimanerci.
Qualche considerazione finale: questo processo ha una storia particolare. La cosa che considero quasi eversiva è che, nel maggio del 2006, sull’'Espresso' erano riportati per intero i rapporti dei carabinieri, che erano solo presso l’autorità giudiziaria. Non discuto con il giornale, ma mi chiedo: è stata svolta un'indagine seria per capire come questi rapporti siano usciti dalle casseforti delle autorità giudiziarie. Ho molti sospetti, ma non li dirò.
Presidente Casoria: Avvocato, ma a che proposito sta dicendo questo?
Avv. Catalanotti: Ci arrivo: mi chiedo 'A chi conviene questa fuga di notizie?' Certo agli imputati eccellenti del processo. È una stupidaggine dire che per gli imputati eccellenti sarebbe stato chiesto un provvedimento cautelare personale? E che con la fuga di notizie non era più facile richiederlo? Altre sarebbero state le sorti di questo processo, se non ci fosse stata l’omertà che c’è stata. Vi ricordate con Tangentopoli, quando i giiudici milanesi venivano additati come quelli che cercavano collaborazioni a tutti i costi? O quando i terroristi negli anni di piombo andavano in televisione e delle vittime non si parlava? Questo paese non ha il senso della legalità: voi dovete dare un segnale premiando chi ogni giorno si batte per la legalità e vive secondo le regole. Grazie!
Dichiarazioni spontanee di De Santis sulle dichiarazioni di Catalanotti.
De Santis: Una circostanza sportiva con riferimento al salvataggio della Fiorentina. La ritengo doverosa, perché il Brescia non si è costituito anche nei miei confronti: il Brescia avrebbe subito dei danni derivanti dal capo g, e cioè Fiorentina-Bologna perché in quella gara diretta da me sarebbero stati amoiniti due giocatori in diffida. La gara non riportò nessun episodio di carattere tecnico, ma era del dicembre 2004 quando non si parlava del salvataggio della Fiorentina. Nello specifico: 17 aprile 2005 Brescia-Atalanta, due delle tre squadre retrocesse; arbitro io e finisce 1 a 0 per il Brescia e al 94' concedo un rigore al Brescia che verrà ripetuto dopo l’errore di Di Biagio, perché erano entrati i giocatori dell’Atalanta in area. Poi Di Biagio realizza. Ed ha 2 punti in più. Il 1° maggio, Fiorentina-Milan: siamo in pieno salvataggio della Fiorentina, che arriva da 7 risultati utili consecutivi. E in una telefonata Mazzini dice a Mencucci che c’è il fischiettatore giusto. Il Milan la settimana dopo gioca con la Juve, quindi quale migliore occasione per far perdere il Milan e salvare la Fiorentina? Oltretutto con i diffidati in campo, ben tre (Nesta, Seedorf e Rui Costa). Il Milan vince 2 a 1 e nessun diffidato viene ammonito; dopo questa gara la Juve entra in silenzio stampa. Il 22 maggio, penultima, partita decisiva, Brescia-Messina, la settimana dopo c’è Fiorentina-Brescia; Brescia-Messina finisce 2 a 1 e c’è un solo diffidato, che è Domizzi, uno dei più bravi. Se avessi voluto fare quello per cui vengo accusato, non si sarebbe arrivati all’ultima di campionato! Grazie!
Avvocato del Lecce: Il rapporto tra Moggi e i designatori è stato provato nel corso del giudizio. È un rapporto che direi quasi patologico. Ma, se è vero che tutti parlano con i designatori, non è normale che si parli con gli arbitri utilizzando le schede riservate come fa Moggi, questo è patologico. E non minimizziamo sul rapporto con gli assistenti, che sono anche fondamentali nel gioco del calcio. Questi sono elementi che sono accertati. Non possiamo credere che le schede venissero utilizzate per difendersi dallo spionaggio dell’Inter. È una cosa che offende l'intelligenza. Se volete sapere l’argomento per le telefonate riservate, basta vedere l’unica che è stata intercettata per un errore di Bergamo che chiama da numero fisso: le griglie. Qui siamo di fronte ad un sistema di potere, dove gli arbitri dipendevano dai designatori per la loro carriera e i designatori dipendevano dalle squadre per la loro conferma. Quindi le griglie, ma non solo. Nel dibattimento c’è la prova che anche i sorteggi erano pilotati. Ci sono telefonate in cui Moggi dice alla segretaria che sa già chi è l’arbitro della gara della Juve e il tono della sua interlocutrice non è di sorpresa, ma sorride e fa capire perché Moggi già sa. E fino a pochi minuti prima c’erano contatti tra Moggi e i designatori. Manfredi Martino dobbiamo prenderlo per oro colato, perché in questo sistema omertoso egli è costretto a parlare per salvare se stesso in quello che doveva essere una sorta di accordo per rimanere dalla parte del teste e non passare tra gli imputati. Ci spiega il sistema delle sfere che erano rovinate una più delle altre. In un’urna ci sono 4 sfere e una più rovinata si individua subito; e se si aggiunge che Pairetto guarda l’urna, c'è la foto, è un gioco da ragazzi prendere quella giusta. E perché in un mondo in cui girano miliardi non si cambiavano le sfere? Nella prassi accadeva che venisse estratto prima l’arbitro e poi Pairetto estraeva la pallina che interessava. Perché a Martino i designatori chiedevano di mettere un determinato fogliettino nella palla che si riconosceva? Martino dice che sarà successo tre o quattro volte, ma io non credo. Ma anche se fosse, lo scopo era proprio quello di condizionare la designazione. Altro riscontro: Zamparini esce dall’omertà e parla dell’episodio di Moggi e la designazione del Palermo. Poi c’è la designazione per la coppa Italia; poi gli assistenti che, se veniva estratto un arbitro non gradito, gli si mettevano assistenti compiacenti. I sorteggi erano guidati dalla dea bendata che era tenuta per mano dai designatori. E perché veniva fatto ciò se non per determinare i risultati della partita? Una parola su De Santis. Un arbitro più sfacciatamente a favore della Juve, poi c’è Lecce-Parma, c’è Lecce-Palermo, dove vengono ammoniti due giocatori del Lecce, diffidati, che avrebbero dovuto giocare contro la Juve. Poi c’è Juve-Lecce, un capolavoro. Viene sorteggiato De Santis contro Zeman! Non voglio entrare nel merito della partita, però c’è una serie di elementi, un fuorigioco, un campo impraticabile che danneggia la squadra di Zeman che notoriamente gioca a calcio in un certo modo, e poi nelle intercettazioni successive tutti si complimentano con l’arbitro.
Conclusioni. Per esserci associazione c’è bisogno di un vincolo associativo permanente e questo non si discute. Poi una indeterminatezza del programma e anche qui nessun dubbio. Poi vi era un'associazione con tecniche sofisticate con le schede. Vi devono essere poi atti fraudolenti e la determinazione dei sorteggi non è altro. È stata uccisa l’innocenza del calcio!
Agnelli una volta disse, definendo i dirigenti che aveva la Juve all’epoca: 'Sono un male necessario'. Spero che smentirete questa affermazione, che non può trovare accesso in un’aula di giustizia. Risarcimento del danno come da nota spese: 15 milioni di danni con 2 di provvisionale.
In aula è arrivato anche il direttore della comunicazione ed alle relazioni esterne della Juventus, Claudio Albanese.
La parola passa all'avvocato della Figc, Tito Lucrezio Milella.
Avv. Milella: Il danno subito dalla Federazione è incalcolabile. Per il capo di associazione si può dire che ha trovato piena affermazione nel dibattimento. Il reato di corruzione è tra i reati più odiosi, il reato di corruzione dei giudici è ancora più odioso. Questo è un processo al reato di corruzione dei giudici del calcio. Il ruolo della Fazi: aveva un ruolo chiave di depositaria di segreti imbarazzanti. Ci sono certo tre o quattro episodi del sorteggio che non sono chiari, ma evidentemente il problema è nella formazione delle griglie. È certamente una violazione di disciplina chiedere un arbitro piuttosto che un altro, ma il vero problema è il possesso delle schede riservate. I giudici di Torino non avevano i mezzi, ma avevano capito tutto: in quella motivazione di archiviazione ci sono gli elementi. Gli arbitri in griglia avevano tutti la scheda. Il processo di cui trattiamo si caratterizza per il condizionamento degli arbirtri, non per altro. Serve il vantaggio per dimostrare la frode, e l'utilità non è necessariamente economica. Utilità è anche la carriera, la permanenza nei ranghi, e anche quella economica che ne consegue certamente. l’offerta e la richiesta sono nel favorire quello che è il piano dei designatori. La svolta delle schede è un’accettazione preventiva di asservimento, ma poi serviva il concretizzarsi nelle singole partite. Quali sono le prove? C'è una prima fase: devo poter scegliere gli arbitri, ma vi è qualcosa di più. La preparazione delle griglie è solo l'antefatto. In via preventiva ho fatto la richiesta, ho dato la scheda, l'hanno accettata, ma soprattutto c'è questa prova vera del momento del contatto, quindi il momento in cui ti chiedo di non essere imparaziale, in questo momento occorre andare a vedere la ricezione di questo messaggio. Il gip assolve Cassarà che ha la scheda, ma non altro elemento. Scheda più il contatto ci dà una prova abbastanza inequivocabile. La prova è la scheda più il contatto. E' una prova indiziaria: hai accettato una scheda occulta, che per la giustizia sportiva è già prova di illecito. L'alternativa per negarlo è che la scheda non sia la mia e che nel contatto si parli di altro. Ma se non c'è il contrario non si può non ritenere che già accettare la scheda, portarsela dietro in determinate occasioni, usarla, per parlare con quelle persone che te l'hanno consegnata e per contatti che si addensano in vista dell'incontro... Perfino pagate le ricariche con le casse di quella società che te l'ha data. Ma al di là di questo questa prova diventa conclusiva alla luce di un altro fatto. In questo processo non c'è uno degli imputati che si sia sottoposto all'esame. Tante dichiarazioni, ma nessun esame nel quale ho la possibilità di spiegare: può essere dirimente, posso spiegare il perché di quelle telefonate. E le dichiarazioni spontanee non hanno fornito prove a discarico su questo. Sul libero convincimento del giudice non può non giocare un ruolo questo fatto. Non ci è stata data nessuna spiegazione plausibile: non vengano a dire che si parlava di calciomercato. Tutto gira intorno all'arbitro d'accordo. E serviva all'associazione la conferma di Pairetto e Bergamo come designatori, per non far saltare il sistema. Il più attento di tutti ad usare la scheda è senz'altro De Santis, sul quale vi è materiale sufficiente per affermare la responsabilità penale. Per almeno 17 episodi ho rilevato atteggiamenti che potrebbero portare alla condanna. Il danno che deriva alla Figc è anche un danno di immagine. Il commissariamento della Federazione e il congelamento delle cariche stanno a rappresentare quella necessità di sostituire quello che c'era prima per la gravità dei fatti che stavano venendo fuori. La conclusione è quella che sia il Tribunale a valutare l'entità della somma del risarcimento, che sia un concreto riconoscimento del danno che c'è stato senza dubbio, ma è un danno difficilmente quantificabile, visto che per lo scandalo abbiamo perso l'assegnazione degli Europei del 2012, abbiamo visto revocati i nostri arbitri al Mondiale 2006 e abbiamo dovuto commissariare la Federazione; Decida la giuria il quantum: noi destineremo l'eventuale danno per i settori giovanili e per formare arbitri migliori.
Sempre l'avvocato Milella per Figc, ma in veste di difensore della responsabile civile FIGC citata dalla Salernitana:
Avv. Milella: La partita è Arezzo-Salernitana ed è una gara tra quelle che non rappresenta alcun elemento nel merito per contestare il risultato; lo stesso presidente della Salernitana, Aliberti, ci ha detto che non ha riscontrato niente di particolare. Per il discorso del colloquio tra Mazzei e Titomanlio, non implica alcun reato. Sono state acquisite le prove in cui emerge che ci sono elementi contro l’Arezzo magari, e non al contrario. Il danno qual è? Vi è una posizione di centro classifica in cui non cambiava nulla in un verso o nell’altro.
Breve pausa di mezz'ora.
Alle 14.15 parlerà l'avv. Picca, per la Fiorentina.
Avrebbe dovuto chiudere la Juventus, ma la difesa della Juve ha concordato con la Corte di posporre la lunga esposizione della sua posizione come primo intervento della prossima udienza, fissata per il prossimo martedì, 21 giugno.
L'avvocato della Juve produrrà una memoria di 140 pagine, relative soprattutto agli aspetti procedurali e processuali in opposizione alle richieste di danni delle parti civili.
Presidente Casoria: Avvocato, mi raccomando, all'alba pronti a discutere.
La parola all'avvocato Picca, per la Fiorentina.
Avv. Picca: Ritengo opportuno rinviare il cuore della difesa nel momento in cui saremo chiamati alla discussione in favore degli imputati. Ma voglio svolgere ugualmente alcuni elementi. Innanzitutto di una sintonia tra la Fiorentina e gli allora vertici della società. Nella qualità di difensore della Fiorentina chiedo di respingere tutte le richieste di risarcimenti sia nei confronti della Fiorentina che nei confronti dei suoi dirigenti. Sottolineo che la necessità del mio intervento mi porta ad affrontare un argimento che il tribunale ha recepito fin dall’inizio, il tema del'operazione salvataggio. Tema che partendo dagli aspetti sottolineati dall’accusa finisce per smentire addirittura l’accusa dell’associazione che, svolgendo il tema del PM, ha come risultato inevitabile la smentita del fatto associativo; l’istruttoria ha raccontatio alcuni passaggi. La Procura ha scelto un'opzione chiara: ha ricostruito i presunti illeciti contestandoli come attività sistemica. L’accusa ha introdotto i passaggi dell’operazione ed ha collegato gli stessi: passaggio genetico, intermedio, conclusivo. Dato sistemico che viene ricostruito dai pm come momento genetico: l’operazione salvataggio trova un antecedente nella vicenda della rielezione Carraro-Galliani, si dice: in quel frangente si contrapposero due gruppi. In quella tornata per i pm si vide soccombente la cordata dei Della Valle. Conseguenza fu che il gruppo vincente operò nei confronti della Fiorentina un’attività ritorsiva per stigmatizzare quella posizione, provocando esiti sfavorevoli alla squadra. Per effetto di questi risultati, ad arte veicolati e gestiti, la Fiorentina si trova a vivere una condizione di soggezione. È il momento ritorsivo. Il che provocò una modifica dell’atteggiamento dei Della Valle che accettarono il compromesso. Io non credo di errare dicendo che, se per caso anche uno di questi tasselli viene meno, sul piano della prova viene meno l’ipotesi dell’accusa, che vive in una coesistenza inevitabile di tutti i passaggi. E mi permetto di dire che lo schema dell’accusa è affetto da profili di criticità, a partire dal primo segnento, il profilo genetico che porta alla conversione dei Della Valle. Affinchè questa proposizione sia valida, è necessario che la Procura abbia fornito elementi idonei in ordine al fatto che in quella competizione elettorale vi fu una battaglia con un vincente e un soccombente. Ho ascoltato un richiamo sistematico alla sentenza di De Gregorio. È un richiamo inutile perché il tribunale non potrà prendere elementi di prova da quella sentenza. Io discuto di quella che è la vostra funzione, non la sentenza di De Gregorio che aveva un perimetro probatorio delle indagini. L’istruttoria ha raccontato che quella competizione elettorale non vide contrapposizione ma compromesso. Vi fu una dinamica inconciliabile con la tesi della Procura. Lo stesso Abete dice che in quella fase ci fu una composizione tra le due parti. Il compromesso eslcude la presenza di due parti contrapposte. Il compromesso fu la decisione di una staffetta tra Carraro e Abete. Il compromesso non si tradusse solo in questa ipotesi, ma anche nella acquisizione delle società del gruppo dei Della Valle di una posizione di assoluta rilevanza. Lo stesso Zamparini ci ha detto che in quella occasione venne nominato vicepresidente. Prima smentita della tesi, che è una smentita che si porta dietro una serie di conseguenze inevitabili; secondo tassello: per effetto dell’antagonismo vi furono risultati sfavorevoli alla Fiorentina, che ebbero fine al momento della conversione dei Della Valle. Seconda smentita: quello che è l’elemento individuato di questo mutamento viene individuato dai pm dal fatto che prima c’erano gli errori e poi dei vantaggi. L’accusa dice che c’è conversione e comincia la fase dinamica dell’assistenza ai fini della salvezza. Elemento sintomatico di questo intervento a favore è la gestione di incontri, l’andamento di incontri che, dalla fase della designazione fino all’incontro, registrano condizionamenti a vantaggio. L’accusa si fa carico anche di descrivere l’inizio di questa operazione e di questa fase di soggezione: nel post partita di Fiorentina-Messina; qui le date hanno un ruolo: Fiorentina-Messina si gioca il 20 aprile 2005. Se fosse vera questa tesi, si doveva riscontrare la prova specifica che da questa data e fino alla fine gli incontri della Fiorentina avessero registrato degli interventi a favore e quindi esiti a favore. La prima successiva a quella del Messina è Bologna-Fiorentina del 24 aprile. Il risultato è 0-0 ed è una gara sulla quale non si incentra l’accusa o meglio non segnala al tribunale nessuna ipotesi di illecito sportivo. Quindi devo concludere che questo incontro, immediatamente successivo, è un incontro rispetto al quale non vi è alcuna ipotesi di frode. Se poi su questo incontro si incentra altra ipotesi, questo non può che rafforzare quello che dico. Se il salvataggio deve tradursi in operazioni a vantaggio non c’è nulla in questa gara. 30 aprile 2005: Fiorentina-Milan, 1–2 arbitro De Santis, partita rispetto alla quale si verificano una serie di situazioni incompatibili con la tesi dell’accusa: la gara vede la consumazione di un episodio in cui vi è un fallo da ultimo uomo di un giocatore del Milan, non sanzionato né con l’ammonizione né con l'espulsione. E qui ci sarebbe anche l’intervento di un arbitro ritenuto organico. 8 maggio 2005: Chievo-Fiorentina. Catalanotti ha parlato di due episodi clamorosi che evidenzierebbero l’intervento a vantaggio della Fiorentina. Ma non si può sviluppare l’argomento in un senso e poi negarlo. Io sottoscrivo appieno il ragionamento di Milella sulla descrizione degli elementi di fattispecie e allora direi che, se è vero quello che lui dice, a tutto deve guardare tranne che a questa gara. Quello che dovrebbe essere individuato sul piano dimostrativo della tesi, doveva essere una serie di attività, di comportamenti tali da alterare tre passaggi: formazione delle griglie, designazioni e svolgimento del compito dell’arbitro. Rispetto a questa gara i pm non hanno fornito alcun elemento a dimostrazione in nessuna delle tre fasi, perché bene ha fatto Catalanotti a dire che avete un dvd che vi abbiamo fornito noi e che da un episodio non può rilevarsi un giudizio complessivo della gara. Ma, sempre partendo dal dato della operazione di salvataggio, l’accusa sottolinea che vi è una tappa intermedia: incontro tra i Della Valle e Bergamo. Io mi auguro che al Tribunale susciti perpelessità la singolare circostanza che un gruppo organizzato, specifico, che si mobilita a pieno delle sue componenti, attenda 25 giorni dopo il 20 aprile perché vi sia un incontro tra i Della Valle e il designatore. L’incontro avviene a distanza biblica, rispetto allo scopo specifico, la salvezza della Fiorentina che si doveva ottenere entro la fine di maggio del 2005. È almeno eccentrico l’elemento dell’accusa. Non si può sostenere che l’operazione parte e l’incontro avviene quando i giochi potrebbero essere fatti. Veniamo poi alla descrizione dell’incontro topico: al netto dei contatti telefonici, l’incontro viene rappresentato così dai pm: in data 14 maggio 2005 in Villa La Massa si è tenuto un incontro. Punto. I pm avrebbero dovuto dirci quale è stato il contrenuto e quali gli esiti di quell’incontro. L’incontro in sé non può esprimere fatto illecito ma è fatto neutro. Tale fattispecie sanziona comportamenti, condotte o l’idea o le parole? Se fosse così sarebbe un’aberrazione. La norma sanziona degli atteggiamenti che devono avere in sé da un lato la idoneità di quel comportamento, dall’altro lato la finalità del comportamento. La domanda è: l’incontro in sé è fatto illecito o fatto neutro? Io ritengo che sia fatto irrilevante. Quell’incontro superererebbe la soglia dell’irrilevanza se l’accusa ci avesse detto che cosa fu detto in quell’incontro e quali furono i comportamenti successivi al detto incontro. Voi ricorderete che l’incontro viene connotato da profili indiziari a partire dalla descrizione. Si è assunto che quell’incontro avesse profili segreti e vi sono state depositate fotografie da dietro una siepe di 4 o 5 persone che si allontanano. A guardare quelle foto pare chiaro che fosse un incontro clandestino. La realtà è ben diversa e il processo vi ha raccontato che l’incontro avvenne tra 4 o 5 persone che arrivano nel locale pubblico e vi si trattengono. Se io ritengo assumere comportamento illecito perché voglio discutere di cose segrete, avrei scelto conetsto diverso. I pm hanno voluto dire che l’incontro ha avuto natura clandestina perché non vi ha detto che cosa si dissero in quell’incontro. Ma volendo dare ragione ai pm, e cioè che quell’incontro ebbe finalità per quello che riguarda il salvataggio della Fiorentina, magari per ribadire i termini della questione, mi aspetto quindi che il 14 maggio ci sia un cambiamento di rotta in campo. La gara successiva è del giorno dopo, il 15 maggio, Fiorentina-Atalanta. Questo è un altro momento di amnesia investigativa della Procura. A mia specifica domanda Auricchio mi disse che la gara non venne investigata perché si ritenne la gara irrilevante. Quindi, c'è un accordo, poi ci diamo una registrata perché le cose non stanno andando per il verso giusto e poi non vado a controllare né che cosa avvenne nell’incontro né vado ad investigare che cosa successe nella partita successiva. Il 22 maggio 2005 si disputa Lazio-Fiorentina. Qui la prospettazione dell’accusa ha un elemento a contrario che è talmente clamoroso ed evidente che mi giustifica le amnesie dell’accusa. Anche se l’istruttoria vi ha parlato di un fallo di mano del difensore della Lazio, io non la guardo, ma devo andare ad individuare, come accusa, una serie di comportamenti idonei a vanificare i vantaggi. Ma non posso dimenticare che il terminale assume un comportamento inconciliabile con la condotta che è stata posta in essere dai dirigenti della Fiorentina. Delle due l’una: o la condotta a condizionare a vantaggio non c’è stata o la condotta non aveva quel quantum di materialità sufficiente e necessario. Se no siamo al paradosso. O la condotta non si è mai verificata o l’atto era inidoneo a realizzare lo scopo. E badi il tribunale che qui siamo alla penultima puntata! Si arriva all’ultima, in cui la Fiorentina è impegnata con il Brescia, c’è’ Lecce-Parma e una serie di partite rilevanti per il risultato finale. Quindi l’organizzazione, che è descritta così infallibile, alla fine di questa operazione, per l’unico elemento sul quale doveva verificarsi il condizionamento a vantaggio, noi abbiamo dato un contributo probatorio di una scientificità che non ha nulla a che vedere con le rassegne stampa di Auricchio. Il nostro tecnico ci ha detto che la condizione per la salvezza della Fiorentina era la vittoria dei viola. Ed ad arbitare la gara della Fiorentina va Collina, sicché, quando l’operazione è alla fine, vi è un personaggio che è fuori da ogni discussione. Si potrebbe dire che il condizionamento è su Lecce-Parma, ma qui voi stessi avete registrato la mancanza di elementi fondamentali dall’accusa. Ma chi lo dice che Lecce-Parma era determinante? Lo dice Auricchio, che non tiene conto della contemporaneità di altre gare, i cui risultati condizionavano in maniera detereminante. E qui vengo a quanto detto da Catalanotti: se la Fiorentina avesse perso con il Brescia non sarebbe successo niente, se il Brescia voleva salvarsi doveva vincere. L'esito della partita Lecce-Parma serve solo alla classifica avulsa, ma determinante è solo Fiorentina-Brescia. L’accusa regge solo se dimostra che vi fu un terzo momento: che vi fosse una dismissione degli atteggiamenti di contrapposizione dei Della Valle. Non ho visto nelle diverse amnesie dell’accusa una prova anche di questo fatto. Anzi è stato fornito un ragionamento contrario. Al controesame di Abete egli ha detto che alla stagione successiva il meccanismo del doppio designatore fu sostituito dal designatore unico, quindi vi fu la concretizzazione di una delle richieste di Della Valle. E questo dimostra un cambiamento di atteggiamento dei Della Valle o una rispondenza delle sue richieste? Altro elemento fornito da noi: è fatto noto che uno dei temi che aveva caratterizzato l’elemento di contrapposizione della Fiorentina era il tema dei diritti televisivi. Ebbene questo fu un tema sul quale si registrò continuamente contrasto tra i Della Valle e quelli del gruppo ritenuto vincente e quindi, anche in questo caso, non vi fu alcuna retromarcia da parte dei Della Valle. Non vi fu operazione sistemica di salvataggio e di ciò trovate conferma nel dibattimento. Io mi devo limitare a recuperare il ragionamento di Catalanotti che ha rappresentato la seguente descrizione del nesso di causalità: assume che, attesa la sussistenza della frode, questo avrebbe un collegamento diretto ed immediato rispetto alla retrocessione del Brescia. Farò un ragionamento ricalcato sul piano della colpa nei reati di colpa. Catalanotti vi dovrebbe anche dire che, se si segue il suo ragionamento e si volesse dare per accolta la tesi della sussistenza dell’illecito, dovrebbe anche evidenziare dei profili causali da soli sufficienti a determinare la retrocessione e il danno. Un esempio: avete la costituzione di parte civile sia del Bologna che del Vittoria, mi pare una duplicazione di soggetti, ma i difensori del Bologna vi hanno raccontato che quegli anni sono stati caratterizzati da falsi in bilancio da condotte che avrebbero dovuto comportare la mancata iscrizione ai campionati. L’esempio tipico è del Brescia. Se avesse vinto nell’ultima partita di campionato, ciò avrebbe determinato la salvezza. La partita Fiorentina-Brescia è ritenuta partita in cui si è materializzata la frode? E quindi la condizione necessaria, lo svolgimento della partita si è verificata. Altro elemento di smentita dell'accusa è la tesi che a muovere le fila di una operazione di salvataggio non era un singolo, ma una struttura descrivendo le modalità comportamentali tipiche. Il primo elemento è l’utilizzo delle schede riservate. Ma non vi sembra originale il fatto che l’associazione si muova e che nell'operazione salvataggio non vi sia alcuna operatività di questo strumento. Rispetto a quello che l’accusa dice essere l’obiettivo, non vi è alcun utilizzo dello strumento. Qui torniamo al tema dei conti che non tornano. Le uniche intercettazioni sono contatti telefonici che avvengono in chiaro o su utenze controllabili, che Auricchio ha detto non essere state intercettate perché si era alla fine delle indagini. L’amnesia di Auricchio di non intercettare Della Valle o è una distrazione o è fatto apposta perché si sapeva che non si sarebbe trovato quello che si cercava.Si è parlato di omertà. Avete acquisito l’interrogatorio reso da Della Valle in sede di indagini alla Procura. A me sembra che questo atteggiamento non equivalga ad un atteggiamento di omertà, ma anzi di collaborazione. Non si può dire che se l’imputato risponde come non ci piace sia omertoso. Concludo chiedendo che il Tribunale voglia respingere le richieste nei confronti della Fiorentina.
La presidente Casoria sta provando a stilare un nuovo calendario, ma nessuno degli avvocati presenti è disposto a concludere il 21, dopo Vitiello; e si è anche arrabbiata: 'Così andiamo a finire al 21, se no faccio io l'elenco di imperio e poi non lo cambiamo più. Vediamo!'.
Prossima udienza martedì 21, mentre il 28 non ci sarà udienza per la concomitante discussione in Corte d'Appello per la l'istanza di ricusazione dei pm e del loro capo Lepore.