Oggi nuova udienza del processo Calciopoli che abbiamo seguito, in collaborazione con gli amici del forum J1897network.com, grazie al contributo dall'aula di Francesco (Frales di J1897).
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Consueta sinergia con gli amici della "Combriccola romana" che monitoreranno i Vostri commenti sul nostro blog alla ricerca di spunti per la trasmissione "Signora mia" in onda stasera e con ospiti: l'avvocato Paco D'Onofrio (difesa di Luciano Moggi e docente di diritto sportivo presso l'Università di Bologna), Fabio De Lillo (Assessore Ambiente Comune di Roma) ed il nostro Salvatore Cozzolino. Per commenti alla cronaca in diretta cliccate su questo link:
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In aula sarà presente il consulente tecnico della difesa di Racalbuto, l'ingegner Pietro Nicolosi, come anticipato dal suo legale al termine dell'ultima udienza
Come già riferito la scorsa volta, la difesa di Moggi ha ottenuto di chiamare i testimoni del suo elenco per ultimi.
Ibrahimovic non ci sarà, perché non si è fermato a Napoli ed è rientrato a Milano. Sarà assente anche Banti ed altri impegnati in Coppa Italia.
Ore 10,20 - Nubifragio su Napoli che rende difficoltoso l'arrivo in aula. Sono ancora assenti anche diversi avvocati. Sono presenti Moggi, De Santis e Racalbuto. Tra i testimoni sono presenti l'arbitro Bergonzi e gli assistenti Copelli e Maggiani.
Ore 10,45 - Il primo teste è l'assistente COPELLI, convocato dalla difesa Fiorentina. L'avvocato Picca chiede se Dondarini in Chievo-Fiorentina avesse condizionato l'arbitraggio e Copelli risponde: "Mai condizionati e Dondarini non ci chiese di favorire nessuno. Il briefing pre-gara? Lo facevamo e facciamo tutt'ora ma solo indicazioni tecniche. Il Chievo giocava col fuorigioco e la difesa alta. Nessuno dell'Aia o della Figc mi ha mai indicato cosa fare in campo".
L'avvocato Gallinelli chiede della finale di Supercoppa Juventus-Inter, che vide il successo dei nerazzurri e nella quale venne annullata una rete regolare a Trezeguet. Copelli risponde: "De Santis arbitrò un'ottima gara, la vinse l'Inter per 1-0. Ricordo bene la gara: ci fu un mio errore, annullai il gol di Trezeguet, mi accorsi dopo che era stato un errore. De Santis accolse la mia indicazione errata e annullò: poi, però, non mi ha criticato. Era un errore e basta".
DEPOSIZIONE MAGGIANI, assistente.
Avv. Picca: Lei è assistente da quanto tempo?
Maggiani: È l’undicesimo anno.
Avv. Picca: Ha anche qualifica di internazionale?
Maggiani: Sì.
Avv. Picca: Da quanto?
Maggiani: È il quinto anno.
Avv. Picca: È chiamato a deporre su Chievo-Fiorentina del 2004/2005 ricorda la terna?
Maggiani: Dondarini, Copelli e io, non ricordo il quarto.
Avv. Picca: A quante gare ha partecipato in quel campionato?
Maggiani: Non ricordo.
Avv. Picca: Era la prima volta di Chievo-Fiorentina?
Maggiani: Era a maggio, direi di no.
Avv. Picca: Ha svolto una riunione preliminare prima della gara?
Maggiani: Certamente.
Avv. Picca: Lo ha sempre fatto?
Maggiani: Sì era una disposizione o consuetudine svolgere un briefing.
Avv. Picca: Questa disposizione c’era anche prima?
Maggiani: Non ricordo ma era una consuetudine.
Avv. Picca: Quale era l’oggetto?
Maggiani: Sono disposizioni che venivano impartite dall’arbitro agli assistenti.
Avv. Picca: Prima di quella gara le furono date disposizioni diverse dal solito?
Maggiani: No.
Avv. Picca: Dondarini diede delle disposizioni di favorire una squadra a danno dell’altra?
Maggiani: Assolutamente no!
Avv. Picca: E nel corso dell’incontro?
Maggiani: No.
Avv. Picca: E da altre persone della Federazione?
Maggiani: No.
Avv. Gallinelli: È assistente internazionale da che anno? Con quale frequenza ha assistito De Santis?
Maggiani: Spesso, sia in Italia che all’estero.
Avv. Gallinelli: E De Santis Le ha mai dato indicazioni particolari con riferimento a talune squadre?
Maggiani: Mai.
Avv. Gallinelli: Ha svolto briefing pre-gara?
Maggiani: Certamente sì.
Avv. Gallinelli: E quali disposizioni Le ha dato?
Maggiani: Disposizini tecniche e di lavori di gruppo.
Avv. Gallinelli: Ricorda Parma-Juventus del 6 gennaio 2005?
Maggiani: Sì.
Avv. Gallinelli: Chi era l’arbitro?
Maggiani: De Santis.
Avv. Gallinelli: Ricorda indicazioni particolari di De Santis?
Maggiani: Nessuna.
Avv. Gallinelli: Ricorda delle proteste della Juventus?
Maggiani: Sì.
Avv. Gallinelli: Ricorda l’azione?
Maggiani: Sì, non ero l’assistente di competenza ma ricordo su un cross un presunto colpo di braccio su colpo di testa di Del Piero.
Avv. Gallinelli: E chi era l’altro assistente?
Maggiani: Farneti.
Avv. Gallinelli: De Santis mosse delle critiche, si arrabbiò per questa mancata segnalazione?
Maggiani: No.
Avv. Gallinelli: Come finì la gara?
Maggiani: 0-0, forse no, 1-1.
Avv. Gallinelli: E qual era il risultato al momento del fatto?
Maggiani: Non ricordo.
Fine deposizione del teste Maggiani.
DEPOSIZIONE BECCACECE, professoressa di matematica applicata all’economia della Bocconi.
Difesa Della Valle: Per che cosa è stata interpellata?
Prof. Beccacece: Per descrivere matematicamente quali probabilità ci fossero prima della disputa dell’ultima giornata di campionato per la Fiorentina di rimanere in serie A, quali fossero gli elementi necessari e sufficienti per la salvezza delle Fiorentina e se fosse sufficiente alterare il risultato di Lecce-Parma per ottenere per carto la salvezza della Fiorentina e, nel caso negativo, quante altre gare dovevavo essere alterate per garantire questa certezza.
Difesa Della Valle: Qual era la classifica?
Prof. Beccacece: La Juventus era già col titolo in mano. L’Atalanta a 35, già in B e la Fiorentina a 39, penultima.
Difesa Della Valle: Quante e quali erano le squadre coinvolte?
Prof. Beccacece: Che avevano inerenza con la retrocessione della Fiorentina: Siena, Parma, Brescia, Bologna, Chievo. Queste squadre vanno a giocare 5 gare perché ci sono scontri diretti, primo tra tutti Fiorentina-Brescia, i risultati possibili danno luogo a 243 casi.
Difesa Della Valle: Quali erano le gare?
Prof. Becccacece: Bologna-Sampdoria, Siena-Atalanta, Fiorentina-Brescia, Roma-Chievo e Lecce-Parma.
Difesa Della Valle: Ce ne’era una per cui il risultato era indispensabile?
Prof. Beccacece: La Fiorentina si salva solo se vince contro il Brescia, quindi negli altri due casi è in B.
Difesa Della Valle: Era anche una condizione sufficiente?
Prof. Beccacece: No, era solo necessaria, anche vincendo poteva finire in B o andare agli spareggi.
Difesa Della Valle: Il pareggio di Lecce-Parma era sufficiente per il risultato della Fiorentina?
Prof. Beccacece: No, un risultato isolato non era sufficiente, nemmeno associato alla vittoria della Fiorentina, serviva altro, ad esempio se il Bologna non vinceva era un risultato utile.
Difesa Della Valle: Se il Parma avesse vinto l’incontro che poteva accadere?
Prof. Beccacece: La Fiorentina poteva rimanere in A, certo.
Difesa Della Valle: Se si fossero volute aumentare le possibilità perché la Fiorentina rimanesse in A cosa si doveva fare?
Prof. Beccacece: Aumentare il punteggio del Parma in classifica.
Difesa Della Valle: Nessun'altra domanda.
PM: Nella sua analisi ha preso in considerazione anche la Lazio?
Pro. Beccacece: No, la Lazio era a 43, la Fiorentina poteva arrivare a 42 massimo, ma rispetto alla lotta della retrocessione era matematicamente salva. Ho analizzato la situazione della Fiorentina, cosa succede alla lazio non mi importa, se la Lazio retrocede, la Fiorentina retrocede perché è sotto, quello che fa la Lazio non influenza.
PM: Quindi anche per i Lecce?
Prof. Beccacece: Ho fatto lo stesso discorso anche per il Lecce.
DEPOSIZIONE BERGONZI.
Avv. Sena, difesa Pairetto: Quante gare ha arbitrato sotto Pairetto Bergamo?
Bergonzi: Direi una decina in A e una trentina in B.
Avv. Sena: Ha mai ricevuto pressioni, minacce, richieste per favorire una squadra in particolare?
Bergonzi: No.
Avv. Sena: E Le hanno mai chiesto di danneggiare qualcuno?
Bergonzi: No.
Avv. Sena: E di ammonire qualche giocatore diffidato?
Bergonzi: No.
Avv. Sena: Ha diretto nel 2007-2008 Napoli-Juve?
Bergonzi: Sì.
Avv. Sena: Ci sono state polemiche?
Bergonzi: Certo.
Avv. Sena: E ha avuto conseguenze?
Bergonzi: Sì, non ho arbitrato per parecchio.
Avv. Sena: Chi era il designatore?
Bergonzi: Collina.
Avv. Sena: Dopo quanto tempo è tornato ad arbitrare la Juve?
Bergonzi: Solo adesso.
Nessun'altra domanda.
DEPOSIZIONE NICOLOSI, ex arbitro e assistente di Lo Bello.
Difesa Racalbuto: Che differenza c’è tra il ruolo di assistente ai suoi tempi e oggi?
Nicolosi: Oggi l’assistente ha molti più poteri. Anche se l’ultima decisione è dell’arbitro, ma al 99 per cento dei casi segue l’indicazione degli asisstente, se l’assistente sbaglia, l’arbitro sbaglia. Oggi la partita si arbitra in tre.
Difesa Racalbuto: Segnalare all’arbitro i giocatori in fuori gioco è competenza dell’assistente?
Nicolosi: Sì, quella è competenza esclusiva dell’assistente, l’arbitro nello svolgimento del gioco non può valutare, l’assistente deve essere in linea e deve valutare. Solo magari in casi statici l’arbitro potrebbe valutare.
Difesa Racalbuto: Quindi manca la profondità all’arbitro.
Nicolosi: Certamente.
Difesa Racalbuto: L’arbitro si posiziona in campo dove non ci sono gli assistenti?
Nicolosi: Sì, un buon arbitro si posiziona dall’altro lato dove non c’è l’assistente.
Difesa Racalbuto: L’assistente deve segnalare anche falli che avvengono sulla linea laterale di sua competenza?
Nicolosi: Di solito quelli che accadono nelle sue vicinanze.
Difesa Racalbuto: E se un fallo è commesso dentro o fuori l’area?
Nicolosi: Consigliamo agli arbitri e agli assistenti di avere segnali speciali che indicano questo aspetto.
Difesa Racalbuto: E se un gol è valido o no?
Nicolosi: Se per l’assistente la rete è valida, l’assistente indica il centro del campo. Se c’è una irregolarità di cui non è certissimo ma ne vuole informare l’arbitro si ferma sul posto. Se c’è una irregolarità evidente alza anche la bandiera.
Difesa Racalbuto: Roma-Parma, per la quale Racalbuto è accusato di avere ammonito Pisanu e Contini per non farli giocare contro la Juventus: che cosa è accaduto?
Nicolosi: Sono due ammonizioni, anzi tre, perché c’è stata una doppia ammonizione, che sono simili, cioè trattenute vistose della maglietta dei giocatori, questa è un'ammonizone codificata nel regolamento alle pagine 113–115. L’arbitro ha il dovere di ammonire in questo caso. Pisanu e Contini sono stati ammoniti per questo tipo di fallo e poi ha espulso Pisanu per un altro fallo, anzi se devo fare un appunto, Pisanu doveva essere espulso prima, chiudendo gli occhi su un altro fallo. Alla terza lo ha ammonito di nuovo e lo ha espiulso, in quel caso da osservatore avrei detto: hai fatto benissimo ma hai omesso un’ammonizione.
Difesa Racalbuto: Cagliari-Juventus del 16.1.2005 dove è contestato che Racalbuto avrebbe condizionato il risultato.
Nicolosi: In questa gara ci sono diversi episodi di ammonizioni, mancate ammonizioni. Qui Racalbuto ha commesso degli errori, certamente, ha evitato una seconda ammonizione a uno del Cagliari per evitare una espulsione e questo non va bene, ma gli episodi importanti sono due gravissimi, uno a vantaggio della Juventus e uno a vantaggio del Cagliari. Al 18' del primo tempo nega un rigore a Trezeguet che viene messo giù, davvero non ho capito come non ha dato quel rigore. Il secondo è stata la concessione del gol in favore della Juventus di Emerson, in fuorigioco, ma per quello che abbiamo detto l’errore è di Consolo, guardalinee internazionale che non segnala il fuorigioco a Racalbuto. Quindi io avrei detto a Racalbuto che ha arbitrato male, ma il secondo episodio è certamente errore del guardalinee. Inoltre al 47’ Racalbuto non concede il vantaggio a favore del Cagliari, ma fa bene perché subito dopo Zola segna il gol del pareggio.
Difesa Racalbuto: Roma-Juve: che ci può dire?
Nicolosi: È stata una gara iniziata sulle polemiche, fomentate dai giornali, quindi iniziò già sotto un clima di guerriglia. Racalbuto era consapevole di questo ed era molto teso. In particolare ce ne sono una decina che ho raccolto nella consulenza. Salterei la parte che riguarda le mancate ammonizioni ed espulsioni (secondo me due mancate alla Juve, Zambrotta e Del Piero, e una della Roma, e due espulsioni mancate della Roma) per arrivare agli episodi che condizionano il risultato della gara. Quattro episodi: due a favore della Juventus, la prima rete segnata in fuori gioco e un calcio di rigore concesso alla Juventus al limite dell’area di rigore, che io dopo avere visto 20 volte il filmato non ne sono certo, ma anche questa azione è inficiata da fuorigioco. Poi due a favore della Roma, un rigore non dato alla Juventus per fallo di De Rossi, e un gol annullato ad Ibrahimovic che era regolare. Di questi quattro uno solo è errore di Racalbuto, la mancata concessione del rigore alla Juventus per fallo di De Rossi. Per gli altri tre errori, i responsabili sono i due assistenti, i più bravi della Can, Pisacreta e Ivaldi.
Difesa Racalbuto: Quindi è corretto parlare di arbitro e non di terna arbitale?
Nicolosi: Assolutamente sì, se gli assistenti sbagliano, l’arbitro è costretto a sbagliare, non c’è verso. Il fuorigioco di Cannavaro sul primo gol della Juventus è millimetrico, l’arbitro non può assolutamente vederlo. La responsabilità non è al trenta per cento, ma al cento per cento dell’assistente.
Difesa Racalbuto: Nessuna altra domanda.
Pm: Lei ha detto che il principale compito è quello di segnalare un fuorigioco, ma l’arbitro può fischiarlo senza segnalazione?
Nicolosi: Certo, se si accorge di una mancata segnalazione ed è certo, può fischiarlo, ma a livello di serie A sono tanti i compiti dell’arbitro che non succede.
Pm: Lei ha anche detto che la segnalazione dell’arbitro su fuorigioco avviene su calci piazzati.
Nicolosi: Può succedere che su calcio piazzato l’arbitro possa dire al guardalinee "il fuorigioco lo vedo io e tu vai a fondo campo per vedere se la palla è entrata". Oggi l’orientamento che diamo noi dirigenti è che il fuorigioco sia di competenza dell’assistente. Se c’è folla in area bisogna guardare anche i falli.
Pm: Ma il gol di Cannavaro era su calcio piazzato?
Nicolosi: Sì, mi pare di sì, ma scrivo nella relazione che in quell’azione l’arbitro era posizionato all’esterno dell’area di rigore per controllare eventuali falli, demandando al guardalinee il fuorigioco.
Pm: Questi episodi che favorirono la Juve in che momento avvennero? Su che risultato?
Nicolosi: La rete annullata di Ibra al 21' del secondo tempo, quindi il risultato era già 2 a 1, il rigore di De Rossi era sull’1-0.
Pm: Per Cagliari-Juve, perché venne ammonito Abejon? E quale fu il comportamento dei giocatori delle squadre?
Nicolosi: Venne ammonito per fallo su Blasi che non aveva possesso del pallone. Anche qui, per regolamento, se il giocatore interviene sull’avversario che non ha il controllo del pallone, deve ammonire. Ricordo che il comportamento dei giocatori fu brutto, Racalbuto fu debole, blando, qualcuno gli ha anche parlato in maniera irruenta, ma il metro fu assoltamente equanime con entrambe le squadre.
DEPOSIZIONE CARLO PARIS di Rai Sport.
Difesa Scardina: Che ruolo ha?
Paris: Inviato speciale.
Difesa Scardina: E Scardina che ruolo aveva nel 2004-2005?
Paris: Capo redattore della redazione calcio.
Difesa Scardina: Quindi era il suo superiore.
Paris: Sì.
Difesa Scardina: Come veniva organizzato il lavoro nella redazione.
Paris: Per ogni turno di campionato vengono fatte il martedì, mercoledì delle griglie per ogni partita, c’è uno della ds, uno di altre trasmissioni. Io dal 2000 ad oggi rientravo parzialmente nelle griglie perché ero già al posticipo della domenica.
Difesa Scardina: Ha mai ricevuto indicazioni da Scardina per orientare il suo lavoro?
Paris: Mai.
Difesa Scardina: Ha mai seguito la Juve?
Paris: Sì, ogni volta che giocava il sabato sera, o la domenica sera.
Difesa Scardina: Come inviato faceva il servizio principale?
Paris: Come inviato curavo solo i collegamenti nel senso che, essendo la partita finita da poco, mi collego con la Domenica Sportiva per intervistare gli ospiti e poi ci poteva essere un pezzo con interviste di appoggio che nel caso delle partite della domenica pomeriggio diventavano il servizio della partita.
Difesa Scardina: Nessun'altra domanda, può andare.
DEPOSIZIONE FABRIZIO FAILLA, giornalista RAI.
Difesa Scardina: Che ruolo ha oggi?
Failla: Sono nella redazione calcio, inviato speciale per servizi e telecronache.
Difesa Scardina: Lo stesso nel 2004-2005?
Failla: Sì.
Difesa Scardina: E Scardina?
Failla: Era caporedattore.
Difesa Scardina: Suo superiore?
Failla: Sì.
Difesa Scardina: Come venivano distribuiti gli incarichi?
Failla: C’era una disposizione per cui c’era una fascia di inviati che si occupavano delle gare più importanti, io mi occupavo anche di un altro sport il sabato e la domenica venivo inviato alla partita più vicina al luogo dove mi trovavo. Il criterio della logistica era uno di quelli che venivano presi in considerazione.
Difesa Scardina: Ha mai ricevuto indicazioni da Scardina per orientare il suo lavoro?
Failla: Mai.
Difesa Scardina: Ha mai seguito la Juventus?
Failla: Credo una sola volta.
Difesa Scardina: Nessun'altra domanda.
DEPOSIZIONE FABRIZIO MAFFEI, giornalista RAI.
Difesa Scardina: Che cosa fa adesso?
Maffei: Sono responsabile delle ralazioni esterne, curo i rapporti con strutture esterne e poi responsabile della casa editrice (ERI-RAI, ndr)
Difesa Scardina: Che cosa faceva nel 2004-2005?
Maffei: Direttore RAI-Sport.
Difesa Scardina: E Scardina?
Maffei: Responsabile redazione calcio.
Difesa Scardina: Come venivano assegnati gli incarichi?
Maffei: La struttura prevedeva alcune vicedirezioni con deleghe, e Scardina era responsabile della redazione calcio. Scardina aveva autonomia per decidere l’organizzazione del lavoro.
Difesa Scardina: Ha saputo di qualche inviato che si è lamentato di pressioni di Scardina?
Maffei: In questo tema specifico sì, ma erano molti i colleghi che si lamentavano delle scelte.
Difesa Scardina: Non parlavo delle scelte, parlavo di influenze di Scardina per orientare un servizio in un certo modo.
Maffei: Ah no, quello assolutamente no, c’erano lamentele per le scelte dei luoghi.
Presidente Casoria: C’erano dei vicepresidenti?
Maffei: Sì, ognuno con delle deleghe, ma non so attribuirle adesso.
Presidente Casoria: Può andare.
DEPOSIZIONE ANDREA GIUBILO, vicedirettore TG3.
Difesa Scardina: Quali sono le sue mansioni?
Giubilo: Sono vicedirettore Tg3, vengo dalla direzione del Tg1.
Difesa Scardina: Nel 2004-2005?
Giubilo: Ero a Rai sport, vicedirettore della testata.
Difesa Scardina: Come veniva assegnati gli incarichi?
Giubilo: Era fuori dalle competenze mie, ma so che c’erano delle griglie ponderate dal capo redattore e sottoposte all’avallo del direttore.
Difesa Scardina: E nella sua qualifica ha mai avuto notizia che qualche inviato si sia lamentato perché Scardina avrebbe cercato di indirizzare qualche servizio?
Giubilo: Assolutamente no, anzi, il taglio dei pezzi lo indicavo io.
Difesa Scardina: Nessun'altra domanda.
PM: Quali erano le persone addette alla composizione delle griglie?
Giubilo: Venivano composte dal capo redattore del calcio e sottoposte all’avallo del direttore che all’epoca era Maffei.
PM: E quali erano i criteri?
Giubilo: L’esperienza, la professionalità dei vari inviati, e si rapportavano alle partite.
PM: Cosa significava in quel periodo per un giornalista rivestire il ruolo di collaboratore?
Giubilo: Aveva un contratto esterno ed aiutava la redazione nei servizi, spesso li mandavamo nelle piazze più sguarnite.
PM: Ma era conforme alle regole Rai inserire nelle griglie solo i collaboratori?
Giubilo: Avveniva, ma a loro non veniva dato il ruolo principale, magari per una grande partita c’era l’incontro principale e qualche collaboratore.
PM: Ha memoria di qualche collaboratore esterno inserito nelle griglie?
Giubilo: No, ce n’erano molti e non ricordo i nomi, so che Lei vuole arrivare a Ciro Venerato, ma Le posso dire che egli era al pari di altri collaboratori.
Presidente Casoria: E la Sanipoli?
Giubilo: La Sanipoli era una inviata.
Presidente Casoria: Si è lamentata perchè veniva pregiudicata da Scardina.
Giubilo: In una redazione ognuno si sente vittima, è compito del capo equilibrare queste tensioni.
Presidente Casoria: Ma la decisione ultima a chi spettava?
Giubilo: A Maffei.
Giudice a latere: È mai capitato che Venerato fosse mandato da solo e non come supporto?
Giubilo: Non lo ricordo, ma lo escluderei, anche se ripeto non era mia competenza.
Giudice a latere: Ma da chi dipendeva il fatto di mandarlo da solo o come supporto?
Giubilo: Sempre lo stesso, Scardina faceva le griglie e Maffei le avallava; se riteneva che ci fosse bisogno di un supporto lo inviava.
Difesa Scardina: L’inviato, la Sanipoli in questo caso, non era in concorrenza con Venerato, i compiti erano diversi, giusto?
Giubilo: Sì.
Pm: La qualifica della Sanipoli e quella di Venerato qual era?
Giubilo: La Sanipoli era una dipendente Rai a tempo indeterminato, Venerato era un collaboratore a tempo determinato.
Il difensore di Scardina deposita una sentenza del Tribunale di Roma con la quale viene rigettata la richiesta di risarcimento danni per mobbing proposta dalla Sanipoli, perché è stato accertato che la Rai non l'ha mai discriminata e quando non è andata a fare la Nazionale è perché era in maternità.
Dichiarazione spontanea di Scardina.
Scardina Ignazio: Vorrei spiegare come funzionava. Avevamo la domenica 4 trasmissioni. La DS la faceva solo l’inviato, per Stadio Sprint si utilizzava o un inviato o un collaboratore, i quali avevano 15-18 anni di esperienza. Su alcune gare utilizzavamo un collaboratore. Il pezzo di appoggio per il Milan lo faceva Granata, per l’Inter Alda Angrisani. Sulla Roma c’era Antinelli, ad esempio, ma non sono usciti in questo processo. Per la famosa partita di Lecce c’era Bizzotto per 90° e Venerato che fece un pezzo di un minuto su Del Piero che tornava a Lecce dopo un grave infortunio. Venerato da solo mi ha portato più notizie di altri 7 inviati messi insieme. Sono 44 anni che faccio questo mestiere, utilizzo le persone brave… se mando la signora alla Coppa Intercontinentale e mi dice di no, che devo fare?
Sembra che non ci siano più altri testi e il Presidente Casoria è irritata per questo. Fa l'appello degli imputati per vedere quanti testi ci sono ancora da esaminare.
Avv. Gallinelli: Per Ibrahimovic, Banti e Zanotti vi è rinuncia, ma vorrei illustrare perché queste prove le ritengo superate attraverso questa nota, che sottopongo al Tribunale, delle ultime telefonate che voglio fare allegare. Queste telefonate sono più rilevanti perché dimostrano come vi sia stata, con riferimento ai reati di frode sportiva, un'interruzione della sequenza logica dell'attività di captazione. Vanno a colmare ed integrare i vuoti che sono riferiti proprio alle gare che sono state contestate a De Santis come frode sportiva. E sottopongo i brogliacci che sono anomali nella stesura. Si parla di una telefonata tra Pairetto e un osservatore in cui si dice che parlano della partita della Sampdoria, invece parlano di Palermo-Lecce, contestata all'arbitro De Santis.
PM: E' possibile vederlo?
Avv. Gallinelli: Certamente. I testi per De Santis sono finiti.
Avv. Picca: Abbiamo Consolo per il 16 novembre, Zoff per il 9 novembre e Mitro per il 23 novembre.
Difesa Fabiani: Tutti i testi di lista li cito per l'ultima udienza del 23 novembre.
Avv. Prioreschi: Non possimo citarli tutti per il 23, uno è un ingegnere che ha fatto la perizia, ingegner De Falco, e poi Cipriani.
Presidente Casoria: Li citi per il 9.
Difesa Fazi: Non ha testi.
Difesa Foti: C'è rinuncia, tranne che per Riccardo Bigon per il 16 novembre.
Difesa Lotito: Rinuncia a tutti tranne due, tra cui il notaio, quello che non è stato sentito, Ioli, e un altro un assistente, li citiamo per il 23 novembre.
Difesa Mazzini: Un solo teste, il 23 Renzo Ulivieri.
La difesa di Moggi rinuncia a tutti i testi però l'avvocato Prioreschi dice che solo ieri ha avuto 9 dei 10 cd che non erano leggibili, e ne rimane solo uno che non si apre.
Avv. Prioreschi: Rinunciamo a tutti i testi (Moratti, Tronchetti, Tavaroli, ndr), preferiamo depositare la sentenza sullo spionaggio Telecom ai danni anche di Moggi. Stanno emergendo sui cd che ci sono stati consegnati solo negli ultimi giorni tutte le telefonate relative alle gare messe sotto inchiesta. Una cosa che, voglio essere buono, definisco inspiegabile: non ce n'è nemmeno una trascritta di queste telefonate che riguardano le gare indagate! Prima o poi si dovrà fare luce su questo modo di condurre le indagini. Io rinuncio ai testi, ma Lei mi dia la possibilità di aggiungere telefonate che riteniamo importanti.
Presidente Casoria: Va bene
Difesa Pairetto: Rimane solo l'arbitro internazionale che stiamo citando per ogni udienza, vorrei riuscire solo a portare questo.
Presidente Casoria: Va bene, per il 23.
Difesa Pairetto: Quanto alle telefonate, Le dico che abbiamo avuto 5 dvd contenenti la fonia e i brogliacci delle telefonate di Pairetto e li abbiamo avuti agli inizi di settembre, ma non abbiamo ancora finito. Se Lei ritene di lasciarci ancora del tempo lo sfrutteremmmo per questo. Abbiamo 44 telefonate assolutamente rilevanti per spiegare la correttezza dei designatori. Inoltre, rispetto alla richiesta del maggio 2010 vorremmo consegnare al perito il cd che mancava per la trascrizione di altre 29 telefonate. Devo anche rappresentare che fin dall'inizio questa difesa ha cercato di spiegare che era fondamentale avere i brogliacci. Solo a settembre li abbiamo avuti.
Racalbuto e Scardina hanno esaurito i loro testi.
Pm: Per la lista dei testi di Scardina c'è riununcia al teste Venerato.
Presidente Casoria: Adesso vediamo.
Parti civili: Tutti i testi sono stati esauriti.
La Presidente Casoria autorizza il Pm a fare proprio il teste di Scardina, Ciro Venerato, e a citarlo per il 9 novembre.
L'udienza è terminata e la prossima sarà il 9 novembre 2010.
Il processo - Cronaca dell'udienza del 26 ottobre 2010
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