Oggi nuova udienza del processo Calciopoli nell'aula 216 del Tribunale di Napoli.
Le difese di Moggi e di Pairetto presenteranno le liste delle intercettazioni da acquisire come prova: saranno trascritte da Roberto Porto, perito del tribunale. Nel frattempo il numero delle intercettazioni "sfuggite" è cresciuto, e potrebbe allungarsi ancora, visto che solo oggi i legali potranno ottenere i due cd rimasterizzati che sostituiranno quelli che non erano leggibili.
Oggi dovrebbe tornare in aula anche il maresciallo Di Laroni, che attribuì le sim svizzere agli imputati. Di Laroni sarà risentito a causa dell'inserimento di De Santis nel processo, avvenuto dopo la sua deposizione. La difesa di De Santis farà notare che Di Laroni ha detto che l'ex fischietto avrebbe ricevuto la sim il 7 gennaio 2005 ma, secondo Auricchio, si era "sdoganato dalla cupola" proprio in quei giorni. Inoltre, la sim attribuita all'arbitro si trovava a Firenze, quando De Santis era a Roma per frequentare un corso di formazione investigativa.
Probabile che si discuta anche della deposizione di Gianfelice Facchetti, con allegati appunti del padre. Sono stati depositati al termine della scorsa udienza e le difese ne hanno potuto prendere visione e conoscenza il venerdì successivo. Si tratta di atti di indagine suppletiva dei pm che potrebbero essere acquisiti se ci sarà il consenso delle parti; altrimenti i pm potrebbero chiedere al tribunale di ammettere come nuovo teste Gianfelice Facchetti perché renda al tribunale le sue dichiarazioni.
Dovrebbe, finalmente, essere presente Carlo Ancelotti, fresco vincitore del campionato inglese, mentre dovrebbero risultare ancora assenti Roberto Mancini e Vignaroli.
Il 16 maggio 2006 Ancelotti fu interrogato nella caserma di via In Selci: gran parte del colloquio fu dedicato ad una telefonata intercettata nel corso del 2005 tra Leonardo Meani e l'arbitro Collina, nella quale si parlava di due incontri del maggio 2000, Juventus-Parma e, la domenica successiva, Perugia-Juventus, quando Ancelotti guidava la Juve. Nella telefonata, Meani riferisce a Collina di presunte confidenze di Ancelotti riguardo ad accordi saltati dopo che l'arbitro De Santis aveva favorito la Juventus annullando un gol di Cannavaro, allora difensore del Parma. Vinse lo scudetto la Lazio, mentre la Juve veniva fermata nella piscina di Perugia, dopo un intervallo di circa 80 minuti, con Collina più volte ripreso al telefono con chissà chi. Nella telefonata Meani disse anche che secondo Ancelotti Moggi avrebbe saputo in anticipo la composizione del calendario delle prime giornate campionato e, spesso, il nome dell’arbitro della partita della domenica.
Chiaro l'intento dei pm di portare indietro nel tempo, al campionato 1999-2000, l'attività della "cupola" moggiana, ipotesi che ritroviamo nell'Avviso chiusura indagini della Procura:"Avevano già nel passato condizionato l'esito di campionati di calcio di serie A, e in particolare quello del '99-2000, sostanzialmente condizionato fino alla penultima giornata quando si giocò Juventus-Parma diretto da Massimo De Santis e terminato con il risultato di 1-0, e non riuscendo nell'intento di garantire alla Juventus la la vittoria finale in quanto gli accordi illeciti già stabiliti vennero compromessi dal clamore suscitato dall'arbitraggio apertamente favorevole alla Juventus da parte De Santis".
Sembra, rileggendo i giornali dell'epoca, che ai pm Ancelotti disse che: "Quello che oggi posso ritenere è che arbitraggi favorevoli alla Juventus sono sempre stati esercitati da De Santis, che ha permesso alla Juve di aggiudicarsi la gara con il Parma nella penultima giornata di campionato".
Lo stesso Ancelotti, nella sua deposizione dell'8 giugno all'Ufficio Indagini, rispose: "Escludo di aver mai riferito al Meani, o ad altri, che i dirigenti della Juventus fossero in grado di influenzare la programmazione dei calendari, in quanto non sono mai stato in possesso di tali informazioni. [...] Fu in quell'occasione che raccontai al Meani che quando allenavo la Juventus, il giovedì, talvolta, Moggi indicava la probabile griglia da sorteggiare per la successiva partita. [...] riguardo alla telefonata tra Meani e Collina del 18.04.2005 escludo che, quando ero alla Juventus, Moggi mi abbia fornito il nome dell'arbitro designato, prima del sorteggio. In alcune occasioni egli effettivamente il giovedì mi ha riferito soltanto di ipotesi di designazione".
Angelo Pesciaroli, sul Corriere dello Sport, curava una rubrica nella quale indovinava quasi sempre alla perfezione le griglie, perché, con i vincoli che c'erano per la compilazione, non era poi così difficile indovinare.
Ascolteremo e seguiremo l'udienza in aula.
Ore 10.00 - L'inviato di ju29ro.com e J1897.com, l'amico avvocato Frales, è in aula e ci segnala che l'ex arbitro Bertini si conferma come uno dei primi a raggiungere l'aula. Già presenti anche Bergamo, De Santis, gli avvocati Prioreschi e Morescanti.
Ore 10.15 - E' terminato l'appello. Sono presenti il maresciallo Di Laroni, per il controesame della difesa di De Santis, e Cuttica; previsto per mezzogiorno l'arrivo di Carlo Ancelotti. L’accusa inserisce nel faldone l’intervista di Zamparini e il memoriale di Facchetti jr.; il pm chiede la trascrizione di78 telefonate, tra le quali 43 di Moggi e 30 di Pairetto; inoltre, afferma che avrebbe scoperto altre tre intercettazioni interessanti. Solo ora? Investigatori ed accusa hanno le intercettazioni da sempre. La difesa di Moggi chiede la trascrizione di ben 150 telefonate, tra cui ci sarebbe una inedita Collina-Fazi.
Il teste Pepe, dipendente del Csm, che doveva rispondere sulla fuga di notizie, si avvale della facoltà di non rispondere e il pm deve rinunciare al suo esame.
Era stato convocato anche Roberto Mancini, che ha mandato una comunicazione con cui dice di essere impossibilitato ed assicura la presenza alla prossima udienza del 25 maggio.
Presidente Casoria: Le difese hanno predisposto l'elenco delle telefonate?
Difesa di Pairetto: Ci sono trenta telefonate predisposte da noi, ma siamo riusciti ad ottenerle solo grazie alla disponibilità dei consulenti di Moggi. Pairetto lamenta l'assenza di centinaia di telefonate, ad esempio con Facchetti che chiamava ogni settimana, e a volte anche più volte. L'assenza dei brogliacci relativi a Pairetto, che non riusciamo a trovare, ci limita. Quelle che abbiamo oggi sono solo la punta dell'iceberg. Gli unici brogliacci sono quelli della Procura di Torino, che durano solo due settimane di precampionato, che tra l'altro avvalorano ciò che dice Pairetto, in quanto ci sono tre telefonate di Facchetti. La richiesta è di produrre queste prime trenta, ma si chiede che il giudice consenta di aggiungerne altre quando si troveranno. Pairetto dice che più se ne trascrive più emerge la sua equanimità nei confronti di tutti, quindi, se non si trovano chiedo la trascrizione integrale di tutte.
Presidente Casoria: Depositi l'elenco.
Difesa Pairetto: Chiedo la trascrizione dei brogliacci contenuti sui dischetti che non si aprono.
Avv. Prioreschi: Anche noi abbiamo completato un altro elenco, altre 43 telefonate.
PM Narducci (Trascrizione integrale): Qualche precisazione: Dal luglio 2007, epoca nella quale si completa l'indagine, prima con l'avviso e poi con il rinvio a giudizio, agli atti del fascicolo del pubblico ministero, quelli che vengono trasmessi all'ufficio del GIP Terzo Dr. De Gregorio, insieme ai faldoni che contengono il materiale cartaceo, sono presenti i cd-rom originali uso Autorità Giudiziaria, contenenti le intercettazioni effetuate nell'ambito del procedimento napoletano, ovvero quelle eseguite presso il Centro d'ascolto della Procura di Roma, nonché i DVD contenenti le intercettazioni già effettuate per conto della Autorità Giudiziaria torinese, e poi trasmessi per competenza alla Procura di Napoli. I cd-rom, al pari di qualsiasi documento, quindi parliamo di tre anni fa, era chiaramente utilizzabile dalle difese, le difese avrebbero potuto chiedere, e a noi non risulta che sia mai stata chiesta copia dei cd-rom all'Ufficio GUP Terzo e dovremmo, dunque, anzitutto chiarire quali sono questi cd-rom che stanno circolando, né la richiesta è stata avanzata, e nessuno avrebbe, ovviamente, potuto negare questo diritto alle difese nel momento in cui, formato il fascicolo per il dibattimento e restituito il fascicolo al pubblico ministero, da parte del GUP, questi cd-rom, questo materiale informatico, è ritornato presso la sede del pubblico ministero, dove ancora attualmente si trova. Nessuna richiesta è stata mai avanzata neanche all'ufficio del pubblico ministero, eppure i cd-rom sono ovviamente a disposizione delle parti del processo. Una attività di intercettazione notevolissima come quella che è stata espletata nel corso del 2004-05 è stata tutta quanta racchiusa su supporto informatico, a differenza di indagini che si facevano un tempo in cui il così detto brogliaccio era un registro cartaceo su cui l'ufficiale di PG annotava la sintesi della conversazione, tutto questo è contenuto su supporto informatico, dunque, il cd rom contiene tutti gli elementi utili per l'identificazione della telefonata nonché ancora quello che si chiama brogliaccio, la sintesi, cioè, della conversazione secondo la attività che è stata svolta dall'ufficiale di PG che l'ha ascoltata. Questa parte è contenuta nei cd rom. Quando sono stati consegnati al collegio dei tre periti, a suo tempo nominati dal tribunale, tutti e per intero i supporti in originale, problemi di sorta non ne sono nati né per quanto riguarda l'ascolto né per quanto rigurda la lettura di questi supporti informatici... e nessun problema particolare è stato segnalato dai periti che a suo tempo hanno depositato la relazione. Questo per quanto riguarda mi sembra le precisazioni necessarie, visto che ascolto considerazioni su lesioni del diritto di difesa. Voglio aggiungere che anche la Procura della Repubblica di Napoli intende chiedere ulteriori trascrizioni. Noi stiamo effettuando un lavoro ed abbiamo individuato un gruppo complessivo di 78 telefonate, una parte di queste conversazioni riguardano il periodo storico coperto dalla captazione eseguita dall'Autorità Giudiziaria di Torino. Si tratta di conversazioni per la maggior parte riguardano l'imputato Moggi con altri, in particolare con l'imputato Pairetto, con l'imputato Mazzini, con altre persone, alcune di queste conversazioni, che a suo tempo non sono state trascritte perché non venne chiesta la trascrizione, riguardano il periodo dell'agosto 2004 a cui ha fatto riferimento, parzialmente, il teste Salvagna nel corso dell'ultima deposizione. Altra parte di queste conversazioni coprono, invece, temporalmente, il periodo febbraio-maggio del 2005, si tratta di conversazioni registrate sull'utenza in uso a Maria Grazia Fazi e intrattenute con l'imputato Paolo Bergamo, ovvero con l'imputato Moggi, ovvero con l'arbitro Trefoloni... che dal nostro punto di vista hanno sicuro rilievo processuale. Ho un elenco e, dunque, la Procura chiede che, insieme al materiale della difesa, vi sia ingresso anche per le proprie conversazioni. Altra richiesta è di tipo documentale: nel corso di una trasmissione televisiva, Matrix, emittente Mediaset che è stata mandata in onda la settimana scorsa, l'imputato Luciano Moggi ha fatto dichiarazioni confessorie e cioè, in particolare, per la prima volta, ha confessato di aver avuto la disponibilità di schede telefoniche riservate estere e di averle cedute agli imputati Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, oltre che al signor Romeo Paparesta che noi abbiamo ascoltato come teste diverse udienze fa. Si tratta di elemento di novità, proviene dall'imputato, l'ufficio del PM ha provveduto ad acquisire preooso la redazione della trasmissione Matrix un cd rom che contiene solo la parte relativa a queste dichiarazioni provenienti dall'imputato, dunque di documenti che sono sempre acquisibili in qualsiasi momento a prescindere dal completamento dell'istruttoria dibattimentale per cui il pm ne chiede l'acquisizione.
Presidente Casoria: Le difese, sulla richiesta della acquisizione di 'Matrix'?
Avv. Prioreschi: Nulla quaestio sulle telefonate. Ci si addebita un ritardo nell'aver esaminato questi atti, ritardo dovremmo dire reciproco, perché se erano a disposizione delle difese per esaminarle ancor di più erano a disposizione della Procura della Repubblica. Con riferimento a Matrix, mi pare che Moggi lo abbia detto in una dichiarazione spontanea che utilizzava le schede per fare il mercato, quindi non c'è una novità. Quando Moggi renderà l'esame vedremo se sarà il caso di acquisire la cassetta di tutta la trasmissione. Ritenerla confessoria mi sembra eccessivo, sono delle dichiarazioni fatte nell'ambito di una trasmissione che era anche abbastanza accesa e, quindi, l'utilizzazione, secondo me, non è consentita, formalmente mi oppongo, vedremo all'esito dell'interrogatorio dell'imputato.
Avv. Morescanti: Sulle trascrizioni, è bene che il tribunale sappia che io non sapevo dell'esistenza dei dischetti, non ho mai avuto la possibilità di richiedere copia dei dischetti. Io mi sono recata in Procura a chiedere le copie ma mi è stato impossibile, perché ci hanno chiesto più di 35mila euro per questo adempimento.
Sul fatto che i periti non incontrarono difficoltà "di sorta" Narducci ricorda male, come è rilevabile ascoltando l'audio dell'udienza del 20 ottobre 2009, da 1:26:15, che riportiamo in breve:
Porto: Noi chiediamo una proroga di 60 giorni dal 23 ottobre perché la durata delle coversazioni... ed altre difficoltà, alcuni cd non sono leggibili e fanno sì che non possiamo depositare in tempo.
Casoria: Perché dei tempi così lunghi di proroga?
Porto: Purtroppo ci sono degli altri cd che non solo leggibili. Aspettiamo che i carabinieri, o la Finanza, non ricordo bene, ci diano i cd masterizzati bene.
Casoria: Anche altri periti hanno riscontrato.. Lei è il perito?
De Vito: Perito Giorgio De vito ho riscontrato, adesso non ricordo precisamente l'utenza, 283 finale, che uno dei 3 cd allegati non si apre.
Viene conferito l'incarico al consulente Porto, che chiede 60 giorni di tempo, a partire dal 18 maggio, per il deposito della perizia sulle 225 telefonate acquisite. Tra le altre 43 telefonate di cui è stata chiesta l'acquisizione da parte della difesa di Moggi ce ne sono 28 di Nucini con Bergamo e Pairetto, quattro di Bergamo con la sede dell'Inter, una di De Santis con Facchetti, tre di De Santis con la sede del Bologna, due di Bergamo con la sede del Bologna, due di Pairetto con la sede del Bologna, una di Bergamo con la sede del Parma, una di Bergamo con Cellino, due di Bergamo con Fazi e una con Pairetto, tre dell'assistente Copelli con Bergamo.
Entra il teste Di Laroni, che chiede di non essere ripreso dalle telecamere.
Avv. Gallinelli (difesa De Santis): Quando è stato sentito?
Di Laroni: Nel mese di novembre 2009
Avv. Gallinelli: Ci sa dire che indagini ha svolto, in riferimento a De Santis?
Di Laroni: Parto dall'inizio. Nel corso dell'indagine tecnica, ottobre 2004-giugno 2005, ci siamo resi conto che alcuni soggetti sottoposti ad intercettazione avevano creato una loro rete, soprattutto tra Moggi e i due designatori, che facevano riferimento ad altre telefonate e conversazioni su utenze che non non monitoravamo. Ogni volta che i soggetti facevano riferimento a queste conversazioni non capivamo. All'1.04 del 9 febbraio 2005, dall'utenza di casa di Bergamo, partiva una chiamata in direzione di una utenza internazionale, che era svizzera, della Sunrise. Quindi, abbiamo acquisito i tabulati di questa utenza svizzera e abbiamo visto che era intestata a De Ciliis Arturo e che era collegata ad altre 2 utenze, sempre intestate a De Cillis. Abbiamo anche provato ad interecettarle, ma in quel periodo non vi furono telefonate.
Avv. Gallinelli: Giudice, io sono il difensore di De Santis, e mi interessa capire come si è arrivati a lui
Di Laroni: All'esito dell'indagine, il figlio di De Cillis si reca dai carabinieri e dice che ha venduto 9 schede a Moggi. Noi ci attiviamo, e attraverso la Procura facciamo un primo lavoro su queste utenze, che a loro volta hanno contatti con altre utenze nazionali ed estere, insomma si crea una rete, e qui arriviamo a De Santis. In particolare una delle prime 9 utenze attribuite a Moggi aveva contatti con una sulla quale facciamo delle indagini. Dal 7 gennaio al 9 marzo 2005 questa scheda ha contatti con lo stesso gestore svizzero. Dopo questa data ha contatti con utenze di gestori nazionali. Per assegnare l'utenza a De Santis abbiamo analizzato le celle agganciate con maggior frequanza, per vedere il luogo dove maggiormente si trovava la sim, che in quel caso era Roma. In più si controllava nel caso di determinati eventi, ad esempio i raduni arbitrali; si agganciavano, attivavano, celle di Firenze Coverciano e, altre volte, si agganciavano a quelle delle città dove arbitrava De Santis. Questa utenza è stata contattata da un'utenza di Tivoli, da un'altra intestata a De Santis Ro****, residente a Tivoli, un'altra alla moglie di De Santis, un'altra a Martino Manfredi, un'altra a Strippoli, un'altra a Consolo Andrea, un'altra a Morescanti Silvia, un'altra a Mazzei Francesco, e ******, consulente finanziario. Questi dati ci hanno permesso, con buon grado di approssimazione, di dire che questa utenza era, verosimilmente, in uso a De Santis.
Avv. Gallinelli: Maresciallo, questa è l'indagine di carattere sommario di cui ha parlato alla scorsa udienza? Lei ha detto che ha associato a De Santis questa utenza svizzera anche verificando quali utenze italiane venivano agganciate. Avete ascoltato anche i vari soggetti, per verificare se effettivamente avevano ricevuto telefonate da De Santis? Strippoli e gli altri soggetti sono stati sentiti?
Di Laroni: Non li abbiamo sentiti, ma non c'era bisogno. Alcuni erano dei parenti, altri erano soggetti con cui il De Santis era in contatto normalmente
Avv. Gallinelli: Avete svolto verifica anche sull'esistenza di altri soggetti del mondo del calcio residenti nella zona di Roma Eur-Tivoli?
Di Laroni: No
Avv. Gallinelli: Sapete quanti abitanti fa Roma?
Di Laroni: Sì
Avv. Gallinelli: E Tivoli?
Di Laroni: No
Avv. Gallinelli: Le ripeto quanto ha riferito a novembre: "l'analisi è consistita nel cercare di associare ogni scheda ad un probabile utilizzatore, poi abbiamo analizzaato tutte le celle che si agganciavano, al fine di individuare i luoghi frequentati. Una volta ottenuto questo dato lo abbiamo correlato con altri utenti intercettati". Avete esteso l'accertamento ad un raggio di azione più ampio?
Di Laroni: No
Avv. Gallinelli: La vostra indagine è stata svolta attraverso l'indagine dell'Ismc?
Di Laroni: Abbiamo verificato il luogo dove si trovava la scheda
Avv. Gallinelli: Lei è a conoscenza che è necessario individuare anche l'Srb?
Presidente Casoria: Ha già chiarito le indagini che ha svolto, che l'ha individuato lo stesso gestore.
Avv. Gallinelli: Come sono riusciti ad associare con precisione elevata questo abbinamento?
Di Laroni: E' la mole di dati che ci consente di arrivare ad un risultato con quasi certezza, qui parliamo di tantissime volte in un periodo ampio
Avv. Gallinelli: Io chiedo un dato tecnico, io voglio capire con quali analisi tecniche voi siete riusciti ad associare la scheda a De Santis
Di Laroni: Quando io ho fatto l'accertamento De Santis era intercettato e, quindi, in altre telefonate lui era a Coverciano e la scheda sim era collegata alla cella di Firenze
Avv. Gallinelli: Visto che ha citato Palemo, Palermo-Juve è una delle gare che sono state contestate a De Santis.
Di Laroni: Non lo ricordo
Avv. Gallinelli: E ricorda il risultato?
Di Laroni: No
Avv. Gallinelli: Quindi avete verificato dei contatti a Palermo e avete visto che la scheda svizzera si collegava alle celle di De Santis, avete verificato se le celle erano quelle vicine allo stadio, o all'albergo del De Santis?
Di Laroni: Abbiamo verificato che alcune celle di Palermo agganciavano la scheda
Avv. Gallinelli: Avete accertato se le strade erano vicine allo stadio?
Di Laroni: No, mi sembra...
Avv. Gallinelli: Avete controllato con quale volo è arrivato a Palermo De Santis, a che ora?
Di Laroni: No, ma ci sono anche altri casi perché parla solo di Palermo?
Avv. Gallinelli: Ci arriviamo, maresciallo. Lei esclude che una telefonata partita da una zona di Roma può essere agganciata da una cella di Tivoli?
Di Laroni: Forse avvocato Lei si riferisce al fatto che sulla montagna di Tivoli c'è un ponte ripetitore che serve buona parte di Roma, ma non è possibile quello che dice Lei
Avv. Gallinelli: Ma è uno dei più grandi d'Italia?
Di Laroni: Sì
Avv. Gallinelli: Il vostro accertamento è stato esteso al codice IMEI?
Di Laroni: No
Avv. Gallinelli: Attraverso questo accertamento potevate scoprire se De Santis inseriva nel cellulare una scheda svizzera, giusto?
Di Laroni: Sì
Avv. Gallinelli: E perché non l'avete fatto? Credo che fosse rilevante
Di Laroni: Per me lui poteva utilizzare un altro telefono
Presidente Casoria: Andiamo avanti
Avv. Gallinelli: Questa interpolazione di dati era circoscritta a soggetti che erano sotto indagine?
Di Laroni: Sì
Avv. Gallinelli: Ed altri soggetti?
Di Laroni: Man mano che venivano fuori, ad esempio, Pieri, Cassarà, Fabiani, li abbiamo intercettati
Avv. Gallinelli: E c'erano altri dirigenti? Collina c'era?
Di Laroni: Noi partiamo dall'utenza, che se mi da dei numeri che posso ricondurre a De Santis, faccio l'accertamento
Avv. Gallinelli: Il possesso della sim è servito alla valutazione del contesto associativo del De Santis?
Di Laroni: Noi abbiamo fatto le indagini, poi la Procura...
Avv. Gallinelli: No, voglio sapere come lo avete valutato voi
Presidente Casoria: Va bene avvocato abbiamo chiarito
Avv. Gallinelli: Avete fatto delle indagini incrociate per verifivcare le chiamate in entrata e in uscita dalle varie utenze?
Di Laroni: No
Avv. Gallinelli: E come mai non avete utilizzato il software Analyst?
Di Laroni: Perché presenta dei forti limiti
Avv. Gallinelli: Quindi l'avete gestita manualmente, è più sicuro ed affidabile così che col software?
Di Laroni: Abbiamo fatto manualmente, ognuno sceglie come fare, io ho preferito così, sento più affidabile quello che faccio io
Avv. Gallinelli: Bene, voi avete evidenziato dei contatti tra sim svizzere e celle ubicate in prossimità di Coverciano. Ci può indicare a quali raduni ha fatto riferimento nel 2004?
Di Laroni: Nel 2004 non ho dati
Avv. Gallinelli: In quel periodo la sim di De Santis ha agganciato la cella di Coverciano?
Di Laroni: Ma non nel 2004
Avv. Gallinelli: Mi sa dire quanti raduni ci sono stati nel periodo settembre dicembre 2004?
Di Laroni: Una ventina
Avv. Gallinelli: E in quel periodo la sim ha agganciato la cella di Coverciano?
Di Laroni: Sì, il 21 gennaio 2005, decimo raduno
Avv. Gallinelli: Mi scusi Presidente io ho chiesto settembre-dicembre 2004
Di Laroni: Ma noi non avevamo dati
Avv. Gallinelli: E perché? Agganciava o no?
Di Laroni: Perché abbiamo chiesto ai gestori il traffico da giugno
Avv. Gallinelli: Ma quando comiciano i dati?
Di Laroni: Dal 7 gennaio 2005, quando De Santis arbitra Parma-Juventus
Avv. Gallinelli: E si ricorda il risultato della gara?
Di Laroni: No, mi pare un pareggio
Avv. Gallinelli: E si ricorda se ci furono polemiche?
Di Laroni: No, non lo ricordo
Avv. Gallinelli: Lei non ha fatto le indagini sui tabellini?
Di Laroni: Sì, ma non ricordo polemiche, è così?
Avv. Gallinelli: Il traffico di questa sim è iniziato il 7 gennaio, fino al 28 marzo 2005. E dopo il 28 marzo?
Di Laroni: Non c'erano più contatti con utenze Svizzere, ma solo Italiane
Avv. Gallinelli: Quindi lei ha evidenziato che De Santis andava ad arbitrare e la sim agganciava la cella della città
Di Laroni: Sì
Avv. Gallinelli: E avete accertato i contatti in occasione della partita Lecce-Parma il 28 maggio?
Di Laroni: No, quel giorno non c'era traffico, il gestore non ci ha fornito dati
Avv. Gallinelli: E prima di Juventus-Inter, il 20 aprile 2005 a Torino?
Di Laroni: I gestori non ci hanno fornito dati
Avv. Gallinelli: Io voglio sapere in genere, non solo utenze svizzere
Di Laroni: No, non ci hanno fornito dati
Avv. Gallinelli: E il primo maggio a Firenze?
Di Laroni: No
Avv. Gallinelli: E il 12 dicembre 2004 a Reggio Calabria?
Di Laroni: No, iniziava il 7 gennaio, l'ho detto
Avv. Gallinelli: Brescia-Messina, il 22 maggio?
Di Laroni: No
Avv. Gallinelli: Ma 'sti dati li avete chiesti?
Di Laroni: Sì
Avv. Gallinelli: Quando dice non ci sono stati forniti, che intende?
Di Laroni: Che li abbiamo chiesti e non ci sono stati dati
Avv. Gallinelli: Il derby del 27 febbraio 2005, Milan-Inter?
Di Laroni: No, niente dati
Presidente Casoria: E allora ci dica quali sono le partite
Di Laroni: Milan-Bologna, Palermo-Juventus e Palermo-Lecce
Presidente Casoria: Adesso continui, avvocato
Avv. Gallinelli: Reggina-Messina?
Di Laroni: Niente dati
Avv. Gallinelli: Ma è stata fatta la richiesta?
Di Laroni: Sì
Avv. Gallinelli: E che vi hanno detto?
Di Laroni: Che quel giorno non c'erano dati e quindi non ci potevano fornire niente
Avv. Gallinelli: Quindi il De Santis risulta essere possessore dal 7 gennaio 2005?
Di Laroni: No, io chiedo al gestore dal giugno 2004 al giugno 2007 e loro mi rispondono che i dati in loro possesso vanno dal gennaio 2005 al marzo 2005
Avv. Gallinelli: Lei a novembre riferì che dalle utenze attribuite a Moggi erano partite numerose telefonate ed altrettante numerose erano state ricevute. Come lo spiega?
Di Laroni: Per ogni contatto, alcuni gestori forniscono un solo dato. Altri ne forniscono 3, io di mio, anche se nella stessa telefonata c'è la differenza di un secondo con un'altra, non c'è nessuno che possa dire che sia una sola telefonata
Avv. Gallinelli: Il 21 gennaio 2005 Coverciano, mi risulta che alle 14.19 avete individuato una chiamata tra due utenze, e riferito che la cella agganciata era quella di una via di Firenze. Avete verificato se il 21, e in quegli orari, il De Santis si trovava in altra località?
Di Laroni: Il primo dato verificato è stato il comunicato della FIGC nel quale è detto che De Santis era presente al raduno. Il secondo dato lo abbiamo dalle intercettazioni sull'utenza di De Santis...
Avv. Gallinelli: Lei è a conoscenza che De Santis svolgeva un corso per incarichi direttivi di polizia penitenziaria?
Di Laroni: Sì, ricordo che tra l'altro questi aspiranti commissari venivano a fare visita a noi, il colonnello ci avvisò che stavano venendo gli aspiranti tra cui c'era anche il De Santis, ed io stesso spensi i monitor dove poteva esserci il nome di De Santis
Avv. Gallinelli: Ma lei l'ha visto De Santis?
Di Laroni: No
Avv. Gallinelli: Il colonnello Auricchio glielo ha riferito?
Di Laroni: No
Avv. Gallinelli: Lei ha interpolato dei dati, eravate a conoscenza che De Santis frequantava il corso, avete fatto accertamenti sui giorni e gli orari in cui frequentava il corso?
Di Laroni: No, non l'abbiamo fatto
Avv. Gallinelli: Sa che il 21 gennaio 2005 De Santis frequentava il tirocinio presso Regina Coeli dalle 8 alle 14?
Di Laroni: No, io so che l'utenza era a Coverciano
Avv. Gallinelli: Qui si confonde la persona con l'utenza. Io credo che questo accertamento andava fatto. Non l'avete acquisito?
Di Laroni: No
Avv. Gallinelli: 27 gennaio 2005 ore 11.53, l'utenza era sempre quella attribuita a De Santis, cella agganciata Roma, sempre il 27 gennaio ore 12.14 secondo contatto tra le due schede, cella agganciata Roma. Avete accertato dove si trovava De Santis in quella data?
Di Laroni: No
Avv. Gallinelli: Si trovava a Casal del Marmo, orario 9-13 a frequantare il corso
PM (opposizione violenta): Potrei dire che ha firmato e se n'è andato.
Avv. Gallinelli: Ma scherza? Sarebbe un reato!
Presidente Casoria: Basta con questi toni!
Avv. Gallinelli: Lei ha detto che i ritiri iniziavano il giovedì: avete accertato quando il De Santis si recava ai ritiri, durante il periodo in cui frequentava il corso?
Di Laroni: Io il 20 so che è partito alle 13.00 insieme a Palanca.
Avv. Gallinelli: Come lo sa?
Di Laroni: Dalle intercettazioni.
Avv. Gallinelli: Lei ha visto De Santis partire?
Di Laroni: No, lo dice lui al telefono.
Avv. Gallinelli: Avete acquisito i moduli di rimborso delle spese di De Santis?
Di Laroni: No.
Avv. Gallinelli: 1.2.2005, ore 12.58, utenza chiamante sempre quella, cella agganciata Roma: avete accertato se De Santis frequentava il corso?
Di Laroni: No.
Avv. Gallinelli: Benissimo, nessuna domanda.
L'interrogatorio si è concluso.
Viene richiesta una sospensione per attendere l'arrivo di Carlo Ancelotti.
Ore 12.30 - Riprende l'udienza. Presente in aula, forse per la prima volta, anche Leonardo Meani. Carlo Ancelotti è arrivato.
PM: Campionato 2004/05, era allenatore del Milan, ricorda la partita Siena-Milan del 17 aprile 2005?
Ancelotti: Sì
PM: Cosa accadde nel corso dell'incontro?
Ancelotti: Siena-Milan, perdemmo 2-1, e l'arbitro era Collina; ci fu un episodio sfavorevole per un fuorigioco inesitistente e annullò un gol di Shevchenko
PM: Chi effettuò la segnalazione?
Ancelotti: L'assistente Baglioni
PM: Conosce Meani?
Ancelotti: Sì
PM: Che ruolo svolgeva nel Milan?
Ancelotti: Era l'addetto all'arbitro
PM: Lei ha fatto il viaggio di rientro da Siena con Meani
Ancelotti: Sì eravamo in auto, io e lui, perchè lui passava da Parma, dove io vivevo, e mi diede un passaggio
PM: Avete parlato di quella gara?
Ancelotti: Sì, soprattutto dell'episodio, perchè era abbastanza chiaro, e lo valutavamo molto negativamente
PM: Ricorda qualche dichiarazione che ha fatto?
Ancelotti: Le parole precise no, ma il senso era di un grave torto, perché era la fine del campionato
PM: Non ricorda altro?
Ancelotti: No
PM: Lei ha detto nel verbale di sommarie informazioni del maggio 2006 che era esterefatto "e con Meani mi sono sfogato ritenendo che quella decisone fosse frutto di una premeditata scelta. Credo di aver detto che Baglioni era stato mandato da Moggi"
Ancelotti: Se l'ho detto lo confermo
PM: Lei parlò con Meani anche della sua fase di allenatore della Juventus?
Ancelotti: No, non ho parlato di quello con Meani, in quella circostanza
PM: Dallo stesso verbale si dice che avrebbe parlato con Meani, e che Moggi sapeva già dal giovedì gli arbitri della domenica, e che era già pronta la torta per la vittoria della Juventus, e che erano successi fatti strani dopo Parma
Ancelotti: Non ho mai detto a Meani che Moggi mi diceva il giovedì gli arbitri della domenica, nè che stilava il calendario. Dissi solo che avevo la sensazione che Moggi avesse un rapporto privilegiato con De Santis
PM: Che accadde nella partita col Parma e in quella successiva a Perugia?
Ancelotti: Col Parma ci fu l'annullamento di un gol del Parma all'ultimo minuto di gioco, e questo, a livello mediatico, scatenò un putiferio e...
PM: Da chi era arbitrata?
Ancelotti: De Santis, e poi perdemmo con il Perugia
PM: Arbitro?
Ancelotti: Collina
PM: E parlò con Meani almeno di queste due gare?
Ancelotti: In questa precisa circostanza non ho parlato con Meani di altro che della gara di Siena e di quel campionato
PM: Che intende per rapporto particolare con De Santis e Moggi? Dall'attegiamento che avevano prima delle partite? Lo ha verificato durante gli anni in cui era alla Juve? E, in concreto, che intende per rapporto confidenziale?
Ancelotti: Rapporto confidenziale
PM: Tipo darsi del tu?
Ancelotti: Sì
PM: E i suoi calciatori colloquiavano con De Santis anche nello spogliatoio dell'arbitro?
Ancelotti: Io questo non l'ho mai visto, Lei si riferisce ad un racconto di Gattuso dopo un Juve-Milan, ma io non ho mai visto Moggi nello spogliatoio di De Santis
Opposizione dell' avvoccato di De Santis, che viene accolta
PM: Che tipo di racconto le ha fatto Gattuso?
Ancelotti: Che aveva visto Moggi nello spogliatio dell'arbitro
PM: Nel colloquio con Meani avete fatto riferimento ad episodi accaduti nel campionato. A quali altri si riferisce?
Ancelotti: Un Lecce-Milan, arbitro Pieri, con ammonizioni a Maldini, e Juve-Milan, arbitro Bertini, dove non ci furono concessi 2 calci di rigore, e tutto questo aveva alterato gli animi
PM: Ha mai usato l'espressione "la torta era pronta", per il campionato 1999-2000?
Ancelotti: No, mai usata, quel campionato ce l'ho ancora addosso. Poi un fatto strano era successo, avevamo aspettato un'ora e mezza tra un tempo e l'altro. Il 2004-2005 era diverso, l'addizione di più episodi aveva fatto pensare che c'era qualcosa contro di noi
PM: In quel periodo, quando era allenatore della Juve, nel corso del periodo estivo, è stato mai chiesto da Moggi se, come allenatore della Juve, aveva preferenze quanto agli incontri della Juve nella prima parte del campionato?
Ancelotti: No
CONTROESAME.
Difesa di Meani: Nel corso del viaggio, ricorda se Meani ricevette una telefonata da Mazzei?
Ancelotti: Ricordo.
Difesa di Meani: Ricorda il contenuto?
Ancelotti: Ricordo quello che disse Meani, che era imbufalito con l'assistente, ha usato toni molto duri riguardo alla designazione di Baglioni, che riteneva inadeguato.
Difesa di Meani: Chi era l'arbitro?
Ancelotti: Collina.
Difesa di Meani: Rispetto alle inadeguatezze di Baglioni, Meani fece espresse richieste di avere specifici assistenti?
Ancelotti: No, non fece richieste, chiese solo guardalinee adeguati.
Difesa di Meani: Ricorda se fece il nome di Puglisi?
Ancelotti: No, non venne fatto.
Difesa di Meani: Ricorda episodi specifici di Puglisi?
Ancelotti: Episodi in particolare no, forse solo uno di un fallo di mani di Inzaghi.
Difesa di Meani: Ricorda se Collina arbitrò altre gare del Milan?
Ancelotti: Quella con la Juve.
Difesa di Meani: Ricorda episodi in quella gara?
Ancelotti: Un fallo di mani in area juventina, ma niente di grave.
Difesa di Meani: Quindi a sfavore del Milan.
Ancelotti: Sì
Difesa di Meani: Lei dice di non ricordare una espressa richiesta di Meani di avere Puglisi.
Ancelotti: Non ci fu la richiesta.
Difesa di Meani: La partita successiva fu Milan-Chievo e venne Puglisi. Ricorda episodi particolari?
Ancelotti: No.
Difesa di Meani: Se le ricordo un gol annullato a Crespo?
Ancelotti: No, non lo ricordo.
Difesa di Meani: Ha fatto riferimento ad alcuni episodi che aumentavano la vostra arrabbiatura e parlava di una ammonizione di Maldini in Lecce Milan, perchè?
Ancelotti: Perchè Maldini era diffidato e veniva squalificato per il derby, e ci sembrava una ammonizione esagerata, sembrava proprio voluto.
Avv. Gallinelli (difesa De Santis): Lei ha detto che De Santis era esuberante.
Ancelotti: Sì
Avv. Gallinelli: Ha detto che dava il tu a Moggi
Ancelotti: Sì
Avv. Gallinelli: E ai giocatori?
Ancelotti: Dava del tu
Avv. Gallinelli: A Lei?
Ancelotti: A me dava del tu
Avv. Gallinelli: E agli altri dirigenti?
Ancelotti: Non lo so
Avv. Gallinelli: Ha parlato dell'ammonizione a Maldini. Chi arbitrò il primo maggio Fiorentina-Milan?
Ancelotti: Non ricordo
Avv. Gallinelli: Si ricorda il risultato?
Ancelotti: No
Avv. Gallinelli: Si ricorda se l'8 maggio 2005 ci fu una gara decisiva con la Juve?
Ancelotti: Sì
Avv. Gallinelli: Sa se nella gara precedente il Milan aveva giocatori diffidati?
Ancelotti: Non la ricordo
Avv. Gallinelli: E Milan-Juve, la affrontaste con giocatori squalificati?
Ancelotti: Non credo
Avv. Gallinelli: In riferimento alla gara in cui Gattuso disse di aver visto Moggi nello spogliatoio, si ricorda in quella gara che accadde a Gattuso?
Ancelotti: Venne espulso
Avv. Gallinelli: Perchè?
Ancelotti: Per proteste.
Avv. Morescanti (difesa Fabiani): Lei sa chi dispone i calendari?
Ancelotti: La Federazione
Avv. Morescanti: Non è la Lega?
Ancelotti: Sì la Lega
Avv. Morescanti: Lei ci riferiva che Baglioni fece un errore a vostro danno, annullando un gol. Sa se Baglioni dopo quell'errore è stato fermato?
Ancelotti: Non sono al corrente.
Difesa di Bertini: Sa quante volte Bertini ha arbitrato il Milan nel 2004-05?
Ancelotti: No
Difesa di Bertini: Quindi non sa nemmeno che ha fatto con l'arbitro? Non sa se ha arbitrato una Atalanta-Milan con un epiodio a favore del Milan?
Ancelotti: Mi ricordo a stento l'episodio
Difesa di Bertini: Su Juventus-Milan, arbitro Bertini, ha parlato di due rigori non dati. Ricorda anche di un fallo di mani a vostro favore?
Ancelotti: No
Difesa di Bertini: Lei ha detto che dopo Siena si sentiva defraudato. Dopo la gara di Perugia, si sentiva altrattanto defraudato?
Ancelotti: No, mi sembrava strano avere aspettato, e mi sembrò una decisione dovuta all'ordine pubblico
Difesa di Bertini: Sì ma non si sentiva defraudato?
Ancelotti: Non credo che fu un errore dell'arbitro.
Avv. Prioreschi (difesa Moggi): Quando definisce particolare il rapporto con Moggi da che lo ricava?
Ancelotti: Da mie valutazioni personali
Avv. Prioreschi: Juventus-Parma, gol annullato. Ricorda se quel gol nasce da un angolo concesso da De Santris che era inesistente?
Ancelotti: Sì, lo ricordo
Avv. Prioreschi: Juventus-Milan, ricorda di avere rilasciato dichiarazioni alla stampa su Bertini? - Prioreschi legge un articolo del Corriere: "mi sono arrabbiato sui due episodi, sono due situazioni di gioco difficili ma mi sono arrabbiato". E' così?
Ancelotti: Sì
Avv. Prioreschi: Quindi erano situazioni difficili?
Ancelotti: No, quello era quello che dissi, ma non quello che pensavo, io ho sempre un profilo basso, lo feci per mantenere bassi i toni.
L'interrogatorio ed il controesame del teste Ancelotti è terminato. Viene introdotto il teste Cuttica.
PM: Lei è stato arbitro e poi assistente
Cuttica: Sì ho arbitrato in C per 5 anni e 6 anni assistente in A, dal 2000 al 2006
PM: Chi era il responsabile?
Cuttica: Prima Mazzei, che chiedeva che prima delle gare si facesse una telefonata con lui, e poi Manfredi
PM: Chi erano i designatori?
Cuttica: Bergamo e Pairetto
PM: Li sentiva spesso?
Cuttica: Quasi mai, solo dopo una gara Livorno-Cagliari in cui avevo assegnato un rigore e avevo subito un tentativo di aggressione
PM: Che le dissero i due?
Cuttica: Nulla, forse avevano già visto l'episodio, mi tranquillizzarono
PM: Lei ha arbitrato in Tunisia, quando?
Cuttica: Nella primavera del 2005
PM: Con chi andò e per quale gara?
Cuttica: La finale del campionato tunisino, spesso gli arbitri italiani venivano chiamati per problemi interni
PM: Lei andò con Dondarini e Puglisi?
Cuttica: Sì
PM: Siete stati insieme in albergo?
Cuttica: Sì, siamo partiti il giorno prima della gara e siamo tornati il giorno dopo
PM: In quella occasione parlò con Puglisi delle designazioni di Bergamo e Pairetto?
Opposizione dell'avvocato Prioreschi: Il teste non può riferire ciò che gli hanno detto altri
Cuttica: Stando tre giorni con un collega è chiaro che si parli. Puglisi era moto critico con la CAN, perchè diceva che le partite della Juventus erano blindate, e cose del genere
PM: E approfondiva l'argomento?
Cuttica: Chi conosce Puglisi sa che è una persona vulcanica, e non perdeva occasione per qualunque errore, o designazione... aveva un file con tutte le designazioni degli ultimi anni...
PM: Che rapprentavano le statistiche?
Cuttica: Ad esempio sapeva quante partite facevano i vari assistenti, quali squadre facevano...
PM: E perché riteneva che le gare della Juventus erano blindate?
Cuttica: Perché diceva che erano sempre gli stessi assistenti che facevano sempre le stesse squadre
PM: Squadre in particolare?
Cuttica: Lui faceva riferimento alle squadre di vertice, Juve, Milan, Inter. Lui sosteneva che c'era un gruppo di assistenti con cui venivano gestiti i campionati
PM: C'è un esempio che le faceva il Puglisi?
Opposizione dell'avvocato Prioreschi: No, la domanda sull'esempio, no!
Cuttica: No, non lo ricordo
Il PM legge la dichiarazione di Puglisi in cui diceva che la bandierina dal lato della Juventus era sempre più pesante
Cuttica: Sì lo diceva
PM: Ha mai parlato con Puglisi di Fiorentina-Messina?
Cuttica: Sì, è avvenuta poco prima dell'ultimo raduno CAN della stagione, e siamo andati insieme a Coverciano
PM: E che successe nella gara?
Cuttica: Un episodio alla fine, un contrasto sotto di me, secondo me falloso; l'attaccante della Fiorentina aveva accentuato molto, rimanendo a terra. L'arbitro Nucini mi aveva chiesto se c'era stata violenza, e io risposi che, secondo me, non c'era stata, ma che, anzi, vi era stata simulazione e, quindi, lo ammonì per la seconda volta e lo espulse. La mattina dopo fui svegliato da Bergamo che era furioso, perchè sosteneva di aver rivisto le immagini, e che c'era stato il contatto, anche importante, e questa mia decisione aveva determinato il fatto dell'espulsione del giocatore della Fiorentina, anche perché subito dopo l'espulsione il Messina aveva segnato il gol del pareggio
PM: Dopo quella gara proseguì in serie A?
Cuttica: No, per quel campionato non fui più designato
PM: Avevate delle valutazioni?
Cuttica: Si l'osservatore assegna un voto al termine della gara
PM: E lei come si era piazzato?
Cuttica: Non lo so, erano secretate, l'ho saputo solo dopo, ed ero tra i primissimi
PM: Lei ha mai fatto l'assistente in gare della Juventus?
Cuttica: No
CONTROESAME.
Difesa di Pairetto: I suoi rapporti con i designatori, ha mai ricevuto pressioni per agevolare questa o quest'altra squadra?
Cuttica: Assolutamente no
Difesa di Mazzei: Lei è stato per 6 anni assistente CAN, quale era il compito di Mazzei?
Cuttica: Era all'interno della commissione, era la persona deputata alla crescita degli assitenti
Avv. Prioreschi: Quanto tempo è stato interrogato?
Cuttica: Non lo ricordo
Avv. Prioreschi: Se le dico 7 ore?
Cuttica: Sì
Avv. Prioreschi: E come fu il clima?
Cuttica: Non ero mai stato in una caserma, ero molto scosso
Avv. Prioreschi: E colme si è svolto?
Cuttica: Con domande incalzanti, poi mi sono state fatte sentite delle intercettazioni, si è parlato di Puglisi, di Fiorentina-Messina
Avv. Prioreschi: Lei ha detto che tra gli assistenti pro-Juve c'era anche Cennicola, ma lo ha aggiunto stamattina?
Cuttica: Ripeto queste non sono mie dichiarazioni, ma di Puglisi, forse mi sono sbagliato, erano 5/6 nomi
Avv. Prioreschi: Per chi tifava Puglisi?
Cuttica: Indubbiamente il Milan!
Avv. Trofino: Voi eravate soggetti ad esprimere una serie di notizie in questionario all'inizio della stagione?
Cuttica: Sì
Avv. Trofino: C'era anche indicato se qualcuno era amico di un dirigente?
Cuttica: No, la preclusione era a livello provinciale, poi eravamo tenuti a dire se c'erano rapporti professionali, o di famiglia, con persone del mondo del calcio
Avv. Trofino: Quindi amicizia no?
Cuttica: No
avv. Trofino: Se ci fosse stata, quale sarebbe stata la conseguenza?
Cuttica: Che l'arbitro avrebbe avuto la preclusione per quella squadra.
Difesa di Bergamo: Ricorda la data di Fiorentina-Messina?
Cuttica: Forse aprile 2005
Difesa di Bergamo: Può essere la tredicesima?
Cuttica: Sì
Difesa di Bergamo: Si ricorda quante gare ha fatto nel girone di ritorno?
Cuttica: No, non lo ricordo.
Esame del teste Vignaroli.
PM: Lei nel 2004/05 dove giocava?
Vignaroli: A Parma, arrivato a gennaio dal Modena
PM: Ricorda Lecce-Parma?
Vignaroli: Sì
PM: Da chi fu arbitrata?
Vignaroli: Finì 3-3, arbitro De Santis
PM: Cosa successe?
Vignaroli: Mi lamentai con De Dantis dicendo che avevamo subito dei torni in quell'incontro, che eravamo andati lì per vincere. Avevamo dei giocatori diffidati e furono tutti ammoniti, ci fu anche un'espulsione.
PM: Lei disse a De Santis che eravate andati lì per vincere?
Vignaroli: Sì e lui, col fischietto in bocca, mi disse "questa non la vincete"
PM: L'espulsione di Contini quando avvenne?
Vignaroli: Alla fine, sul 3-3, e poi sul fischio finale ci fu l'espulsione di Morfeo, e verso l'uscita aggredii verbalmente De Santis, mi fermò il DS Cinquini
PM: Che successe dopo?
Vignaroli: Ebbi solo una giornata di squalifica
PM: Lei nel processo sportivo disse di interpretare la frase come una considerazione sulla forza in rapporto con quella degli avversari. Era solo una considerazione calcistica?
Vignaroli: Sì ho dato questa versione perchè non pensavo che ci fosse dell'altro. Dopo aver sentito le intercettazioni ho cambiato idea.
PARTI CIVILI
Parte civile 1: Dalla panchina come ha vissuto la gara?
Vignaroli: Pensavamo di aver subito dei torti
Parte civile 1: Non ho altre domande
Parte civile 2: Conoscevate gli altri risultati?
Vignaroli: Sì, certo
Parte civile 2: Anche l'arbitro?
Vignaroli: Credo di sì
Avv. Gallinelli: Perchè ritenne di dover dire a De Santis che volevate vincere la gara?
Vignaroli: Mi venne così, eravamo nervosi
Avv. Gallinelli: In riferimento ai provvedimenti disciplinari, mi dice quale fu l'ammonizione che ritenne assolutamente ingiustificata?
Vignaroli: Ricordo una ammonizione dopo 2 minuti, un'altra poco dopo
Avv. Gallinelli: Sì, ma dico, se ritiene che fossero ingiustificate...
Vignaroli: Sì, ma sono opinioni opersonali, secondo noi non erano da ammonizione
Avv. Gallinelli: C'era un comportamento posto in essere che poteva comportare l'ammonizione, che so, una protesta, l'allontanamento del pallone?
Vignaroli: No, erano falli normali
Avv. Gallinelli: Lei è stato espulso?
Vignaroli: Sì a fine gara
Avv. Gallinelli: Ci può dire che ha detto a De Santis?
Vignaroli: Non ricordo
Avv. Gallinelli: Si può dire che fosse irrispettosa?
Vignaroli: Sì
Avv. Gallinelli: Lei è stato sanzionato dal giudice sportivo? La squalifica fu lieve?
Vignaroli: Sì me ne aspettavo di più
Avv. Gallinelli: Sa se nella gara i tabelloni erano accesi o spenti?
Vignaroli: Mi sembra fossero accesi
Avv. Gallinelli: Le sembra?
Vignaroli: Sì, ma poi avevamo le radioline
Avv. Gallinelli: Si ricorda quali erano le squadre in lotta?
Vignaroli: Bologna, Samp, Fiorentina e Brescia
Avv. Gallinelli: Sì ma c'erano anche altre squadre?
Vignaroli: Sì
Avv. Gallinelli: Ha visto o sentito De Santis informarsi sui risultati?
Vignaroli: No
Avv. Gallinelli: Lei è entrato a quale minuto?
Vignaroli: Non ricordo, forse mancavano 20 miunuti
Avv. Gallinelli: Si ricorda l'atteggiamento del Lecce, se si impegnavano?
Vignaroli: Sì, era una gara aperta
Avv. Gallinelli: Non si ricorda di una gara di stanca? Si ricorda dell'atteggiamento di Zeman?
Vignaroli: Sì, si alzò dalla panchina
Avv. Gallinelli: E che fece?
Vignaroli: Si mise dietro la panchina
Avv. Gallinelli: E con le spalle rivolte a?
Vignaroli: Non lo ricordo
Avv. Gallinelli: Le sembrò normale? Non lo collegò all'atteggiamento dei giocatori del Lecce?
Vignaroli: No, perchè si stavano impegnando
Avv. Gallinelli: Oltre ai provvedimenti disciplinari, De Santis adottò provvedimenti tecnici ingiusti?
Vignaroli: No
Avv. Gallinelli: Le è mai capitato di essere diffidato ed ammonito?
Vignaroli: Sì, mi è successo altre volte
Avv. Gallinelli: A che minuto fu ammonito per la seconda volta Contini?
Vignaroli: Non lo ricordo.
Avv. Gallinelli: Può essere il 39' del secondo tempo?
Vignaroli: Sì
Avv. Gallinelli: E perché fu ammonito?
Vignaroli: Non lo ricordo.
Avv. Gallinelli: Per valutare la correttezza del provvedimento bisogna ricordare anche il motivo...
Vignaroli: Mi pare un fallo
Avv. Gallinelli: Ah, quindi ci fu un fallo, una condotta di Contini...
Vignaroli: Sì
Avv. Gallinelli: Ricorda di quale giocatore del Lecce subì il fallo di Contini?
Vignaroli: No
Avv. Gallinelli: Lei ha detto che in quella occasione si rivolse verso De Santis dicendo che eravate andati lì per vincere e lui, ancora col fischietto in bocca, Le rispose...
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: Lei non ricorda il fallo, né chi lo subì, ma ricorda chiaramente questo fatto del fischietto...
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: Le risulta che altri compagni di squadra conversarono con De Santis?
Vignaroli: No.
Avv. Gallinelli: Che numero aveva sulla maglia Lei?
Vignaroli: 40.
Avv. Gallinelli: Ed era molto vicino a De Santis?
Vignaroli: Sì, quasi lo toccavo.
Avv. Gallinelli: E c'erano altri giocatori vicino a Lei?
Vignaroli: Non lo ricordo.
Avv. Gallinelli: Almeno Contini doveva esserci.
Vignaroli: Forse andava verso gli spoglatoi.
Avv. Gallinelli: Insomma, Lei non si ricorda a che distanza si trovava dall'arbitro Contini... Passiamo a Morfeo, era stato ammonito altre volte nella gara?
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: Sa se era un giocatore molto sanzionato?
Vignaroli: Non lo so.
Avv. Gallinelli: Nel verbale di sommarie informazioni Lei parla di una seconda ammonizione dovuta al fatto di avere allontanato la palla.
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: Sa se quando uno mette in atto un atteggiamento del genere di solito viene ammonito?
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: Questo suo nervosimo a che era dovuto?
Vignaroli: Alla gara senz'altro.
Avv. Gallinelli: A che minuto venne ammonito la prima volta Morfeo?
Vignaroli: Non lo ricordo.
Avv. Gallinelli: Lei è sicuro che Morfeo fosse già stato ammonito?
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: E' certo?
Vignaroli: Beh forse no, era in diffida...
Avv. Gallinelli: Quindi non era stato espulso...
Vignaroli: No.
Avv. Gallinelli: Quindi fu solo ammonito per quel gesto...
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: Lei riferisce che, per le frasi ingiuriose, Lei era stato squalificato solo per una giornata.
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: Non ricorda le frasi?
Vignaroli: No.
L'avv. Gallinelli (legge il referto): Vignaroli diceva che lo avrebbe aspettato fuori "Ti giuro su mia madre che ti vengo a prendere fino a casa". Conferma?
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: Quante giornate si aspettava?
Vignaroli: Sei mesi.
Avv. Gallinelli: De Santis diede recupero?
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: Quanto?
Vignaroli: Non ricordo.
Avv. Gallinelli: Nei minuti finali il Parma rischiò di segnare?
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: Nei minuti di recupero?
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: Venne informato sulle dichiarazioni di Baraldi circa l'arbitraggio di De Santis?
Vignaroli: No.
Avv. Gallinelli: I Carabinieri non la informarono?
Vignaroli: No.
Avv. Gallinelli: Lei non parlò con Baraldi?
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: E che le disse?
Vignaroli: Di non fare casini.
Avv. Gallinelli: E mosse qualche rilievo sull'arbitro, sull'aspetto tecnico?
Vignaroli: No.
Avv. Gallinelli: Che ruolo aveva Carmignani?
Vignaroli: Allenatore.
Avv. Gallinelli: Fece rilievi tecnici su De Santis?
Vignaroli: Sì, con me sì.
Avv. Gallinelli: Che le disse?
Vignaroli: Che voleva denunciare il fatto per salvare il calcio.
Avv. Gallinelli: E lo fece?
Vignaroli: No, fece solo una conferenza stampa.
Avv. Gallinelli: Quali furono gli aspetti dell'arbitraggio di De Santis?
Vignaroli: Quella frase che ho riferito.
Avv. Gallinelli: Solo questo?
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: Lei assistette alla conferenza di Carmignani?
Vignaroli: No.
Avv. Gallinelli: A quali comportamenti si faceva riferimento?
Vignaroli: Soprattutto alle ammonizioni dei giocatori in diffida
Avv. Gallinelli: Lei parlò con Minotti?
Vignaroli: Sì.
Avv. Gallinelli: E chi era?
Vignaroli: L'allenatore in seconda.
Avv. Gallinelli: E di che?
Vignaroli: Soprattutto del fatto di avere evitato una lunga squalifica.
Avv. Gallinelli: Lei disse a Minotti che De Santis, evidentemente, aveva la coscienza sporca. Non lo ritiene grave quello che De Santis aveva scritto nel referto? Che doveva scrivere più?
Vignaroli: Beh sì, ma non lo avevo ancora letto il referto: era una mia supposizione.
Avv. Gallinelli: Nessun'altra domanda.
Avv. di Bergamo: Quanto ebbe De Santis come voto per questa partita?
Vignaroli: Non guardo mai i voti.
Avv. di Bergamo: Se le dico 9?
Vignaroli: Non lo so.
Per la prossima udienza, il 25 maggio, ci saranno Roberto Mancini, un teste della parte civile, due testimoni dell'Avv. Catalanotti, oltre a due consulenti dello stesso legale. Per il Bologna ci sarà un consulente, come per la curatela Salernitana.
L'udienza è tolta.
La redazione di ju29ro.com ringrazia Frales, inviato in aula, per l'impegno profuso in difficili condizioni di lavoro, in tutte le udienze del processo.