Nella scorsa udienza del 13 aprile l'avvocato Prioreschi ha chiesto di acquisire agli atti 75 telefonate e 2 cd con i tabulati di oltre 3000 telefonate che vedono come protagonisti dirigenti di società sportive che non sono state tirate in ballo nel procedimento sportivo del 2006. L'avvocato ha definito queste nuove intercettazioni "Rilevanti ai fini delle esercizio della difesa". I Pm non si sono opposti. Alla richiesta della difesa di Moggi il giudice Casoria ha risposto: "Entro la prossima udienza dovete darci l'elenco completo di tutte le telefonate che volete acquisire". Durante l'udienza il giudice Casoria si è rivolta al pm Narducci dicendo: "Le telefonate mi sembrano rilevanti". Oggi, quindi, la difesa presenterà il materiale richiesto e dovrebbe esserci l'acquisizione, visto l'orientamento nella scorsa udienza. Molti giornalisti, in questi giorni, hanno presentato la strategia della difesa come il tentativo di dire "Così facevan tutti". A nostro modesto parere la strategia è volta a dimostrare che allargando il campo visivo, e mettendo in evidenza tutti i rapporti che gli investigatori avevano potuto ascoltare nelle intercettazioni, non si sarebbero dovute evidenziare solo le condotte di un gruppo ristretto di persone, oggi imputate del grave reato di associazione a delinquere. Le nuove intercettazioni venute a galla, giudicate dagli investigatori "irrilevanti", evidenziano che il rapporto di alcuni imputati non è "esclusivo" con gli altri membri della "cupola" ipotizzata. Ed è realistico parlare di cupola quando i suoi presunti affiliati copulano, o cupolano, con i "nemici" sportivi del capo-cupola? Se saranno acquisite, ci vorranno almeno 30 giorni per trascrivere le prime 74 intercettazioni. Ieri, intanto, Tuttosport ha pubblicato la trascrizione di una nuova intercettazione nella quale l'ex dirigente del Brescia Nello Governato telefona a Pairetto alle 11.45 e al telefono gli viene comunicato il nome di un arbitro prima delle 12.30, che era l'orario ufficiale della comunicazione alle società dei nomi della quaterna. Ricordiamo che il Brescia è una delle parti civili in questo processo. Nella scorsa udienza Penta, consulente di Moggi, ha riferito che Moggi, accusato di sapere i nomi degli assistenti prima degli altri, in realtà arrivava dopo: "C'è una volta in cui l'allora presidente dell'Inter chiama Mazzei il giovedì alle 17.50 e ottiene i nomi che saranno resi pubblici il giorno dopo. Poi Meani incassa due sms dal segretario della Can Martino intorno alle 11.15 del venerdì. E Moggi, ormai terzo, si becca un capo di imputazione penale e sportiva perchè ottiene i nomi alle 11.53 del venerdì".
LA CRONACA. Ore 9.30 - Sono già arrivati De Santis, Bertini e Bergamo. Da registrare che è presente anche Maria Grazia Fazi, ex segretaria della Can. Presente anche la troupe di "Striscia la notizia"
Ore 10.15 - Iniziata. Il Presidente Casoria da la parola alla difesa di Luciano Moggi. L'avvocato Prioreschi comunica che l'elenco è lo stesso fornito già nella scorsa udienza
Presidente Casoria: Convocheremo il perito per dare un unico incarico.
Il tribunale dispone che all'udienza del 4 maggio sarà convocato il perito
Avv. Prioreschi: Ci riserviamo allora di integrare la lista
Il tribunale dispone la convocazione del perito ing. Porto (da non confondere con l'ingegere Porta che lavora per la difesa di Moggi) al quale verrà affidato l'incarico di trascrivere le telefonate
Il pm prende la parola per comunicare che non ci sono i testimoni previsti per oggi, Ancelotti e l'ispettore Salvagno, che sono riconvocati per la prossima udienza. Inoltre, come testi per la prossima udienza ci saranno anche Cuttica, Pepe, Vignaroli e Roberto Mancini. Le difese dovranno preparare il controesame per questi testi e per il teste Cosimo Ferri. Con questi termineranno i testi dell'accusa.
L'ex arbitro Massimo De Santis chiede di rilasciare dichiarazioni spontanee.
L'avvocato Morescanti dice che non c'è opposizione all'acquisizione delle 75 telefonate, ma si riserva le deduzioni sulle eventuali integrazioni
Massimo De Santis: All'esito dell'esame di Auricchio ritengo doversoso sottoporre alcuni aspetti. Auricchio mi aveva insegnato, quando avevo svolto un corso con lui, che le indagini devono essere fate a 360 gradi e, invece, scopro che qui ci sono intercettazioni in cui altri arbitri parlano e non vengono accettate. Sono stato sottoposto ad intercettazione dai magistrati inquirenti. Dall'altra parte sono stato sottoposto ad intecettazione anche da altri organi. Mi hanno intercettato e pedinato quelli della security Telecom, come risulta dagli atti di Milano, per poi dire che non c'era nulla di scorretto nei miei comportamenti. A distanza di qualche tempo è stata fatta un'altra indagine, quella ufficiale del colonnello Auricchio. Leggendo gli atti non riesco a capacitarmi come mai lo stesso studio, con tutti i mezzi a disposizione, mi abbia messo sotto processo solo con alcune intercettazioni e, addirittura, solo per avere ricevuto 23 magliette dopo Lecce-Juve. Ad Auricchio sarebbe bastato informarsi, andare in Federazione e vedere come erano organizzati gli allenamenti per vedere che la "combriccola romana" non esisteva. Sentirsi dire che quella era una ipotesi, in sede di processo, è stata una mazzata, perchè io per quel fatto non sono potuto uscire di casa.
Qui tutto ho visto tranne che la ricerca della verità. Se Auricchio avesse fatto accertamenti seri non avrei dovuto aspettare 4 anni per sentirmi dire che la combriccola non esisteva, che in Lecce-Parma i giocatori smisero di giocare. Sono stato zitto 4 anni...
Presidente Casoria: Le ricordo che lei è sempre imputato, non si consideri già assolto
De Santis: Lo so, giudice, ma dal giorno dell'avviso di garanzia io non vivo più...
Presidente Casoria: Succede a chi si trova in questa situazione
De Santis: Lo so ma so anche, per aver lavorato negli istituti di pena, che spesso ci sono innocenti in galera
Presidente Casoria: Errare è umano...
De Santis: No, non lo è in questi casi, giudice.
Presidente Casoria: Non si preoccupi, il popolo controlla...
De Santis: Sono stato umiliato dovendo firmare una lettera di scuse alla famiglia Facchetti, quando qui agli atti c'era la prova che avevo ragione. Un presidente di una società di calcio alla quale è stato assegnato lo scudetto 2005, che era della Juventus. Chi mi ha querelato rilascia numerose interviste su fatti che devono essere valutati da questo tribunale, spostando l'attenzione tra le telefonate tra me e il padre al possesso di una sim svizzera. Un'ultima cosa. Io sono stato esaminato dalla giustizia sportiva solo per Lecce-Parma e ho sentito Auricchio dire che l'unica partita vista è stata proprio Lecce-Parma, che tra l'altro Auricchio dice di aver visto da solo, nel suo ufficio, mentre io so che ogni attività di indagine deve essere seguita da una verbale, qui non c'è nessun verbale. Per quella gara Zeman disse che l'arbitro non c'entrava niente, ma erano stati i giocatori a determinare il risultato, quindi, non c'era nessun bisgno di ascoltare la mia telefoinata... Qui non è stata fatta nessuna indagine e, sentendo Auricchio, ho capito che quello che ho imparato il 25 anni di lavoro non è servito a nulla. Le indagni vanno fatte a 360 gradi. Io non ho nessuna intercettazione con Moggi, mi viene addebitata una sim svizzera quando sarei "sdoganato". Sono l'unico a far perdere la Juve due volte quell'anno. Sono quello che guadagna di meno dal punto di vista economico, non sono andato a cena in ristoranti al buio. Sono stato l'unico arbitro della Can intercettato. Qui deve pagare chi ha sbagliato!
Il pm ha depositato agli atti l'intervista a Zamparini sequestrata ieri dai carabinieri presso la sede dell'emittente romana RadioRadio.
Nell'intervista telefonica realizzata venerdì scorso Zamparini aveva raccontato un episodio relativo al campionato 2003-04, quando il Palermo era in B. Il presidente rosanero aveva detto: "Chiesi a Foschi quale fosse il migliore arbitro in quel periodo; poco dopo Moggi telefonò davanti a me chiedendo Rizzoli per il Palermo e la settimana dopo ci arbitrò per davvero. Raccontai tutto dopo poco tempo all’Assemblea di Lega per denunciare il fatto, ma i presidenti delle altre squadre non mi dissero niente". Questa affermazione è stata ritenuta importante dai pm per avvalorare la loro tesi d'accusa che vede Moggi nel ruolo del grande manovratore. Dopo tre anni dalla chiusura delle indagini i magistrati sono ancora alla ricerche di prove per puntellare la tesi accusatoria, uscita indebolita dopo le deposizioni del colonnello Auricchio. L'udienza è stata chiusa dopo questa deposizione per mancanza di altri testimoni.
Prossima udienza il 27 aprile.
Clicca sulla foto per vedere il video della deposizione spontanea di De Santis: