Egregio sig. Presidente,
il mio intervento è un accorato appello a Lei, al resto della società ed alla proprietà, affinché si intervenga e si risolva al più presto il problema gravissimo della “comunicazione” verso i media di ogni genere.
L’atteggiamento permissivo, collusivo e forzatamente signorile assunto alla genesi della vicenda Farsopoli ha creato un’autostrada dentro la quale, da sei anni, chiunque non sia juventino può permettersi di svilire ed insultare qualsiasi nostro passo, vittoria o dichiarazione, senza il pericolo che venga smentito o, come imporrebbe la logica della tutela della propria immagine, perseguito legalmente.
In testa a tale massacro, oltre alla governance delle istituzioni calcistiche, ci sono ovviamente i maggiori giornali sportivi e certi pseudo-giornalisti che, in barba a qualsivoglia deontologia professionale, non aspettano altro che rovinare la nostra immagine con titoloni indegni, false notizie, mezze verità ed assurde incompetenze varie. Hanno capito che sparare contro la Juve è possibile, non si rischia nulla, si ha successo e si fa carriera.
E la gente ne viene inevitabilmente condizionata.
Pensavano che con Farsopoli ci avrebbero levati di torno per almeno dieci anni ed invece, in un tempo relativamente breve, siamo tornati al posto che ci compete, il primo: la cosa li ha spiazzati ed esasperati a tal punto che è subito ricominciata la campagna mediatica antijuventina, al fine di far riemergere quel triste “sentimento popolare” di cui tutti ben sappiamo gli effetti devastanti che ci ha “regalato”.
Non ne possiamo più di ascoltare il “miglior allenatore del mondo” che ad ogni intervista sparge odio e accuse infamanti nei nostri confronti.
Non ne possiamo più di sentire quei commentatori televisivi che, quando hanno davanti la Juve, mostrano tutto il loro lato becero di ultras di provincia, propinando al pubblico uno sconcertante campionario di ironie e falsità antijuventine, con il solo obiettivo di mettere in cattiva luce la Juventus e tutto ciò che la riguarda, urlanti allo scandalo ogni minima volta che un arbitro commette un presunto errore a nostro favore, quando invece si dimenticano scientificamente degli episodi a noi contrari, o di quando l’errore favorisce i nostri avversari.
Non ne possiamo più di sentire da uno stadio che ha la strana pretesa di reputarsi civile, cori, canzoncine e magliette che offendono la memoria di un nostro indimenticabile campione e di 39 angeli, calpestando il dolore dei loro familiari e cavandosela con qualche ridicola multa.
Non ne possiamo più di veder coinvolti i nostri tesserati in veri scandali sportivi, pur non c’entrando nulla, con il solo scopo di destabilizzare un ambiente tornato “troppo presto” a primeggiare. E ci stanno riprovando.
E non ne possiamo più di vedere che una società avversaria continua a trattenersi con l’inganno un nostro scudetto, quando da anni vengono via via alla luce i suoi ripetuti comportamenti gravemente illeciti, nel vergognoso e colpevole silenzio di media e Federazione, quando per molto meno noi siamo stati massacrati.
E’ un attacco quotidiano nel quale veniamo costantemente dati in pasto al popolo bue italiota.
I dirigenti devono parlare, intervenire, difendersi, citare casi specifici. In questa indegna giungla che è il calcio italiano se non reagisci ti calpestano.
E allora l’invito è sempre lo stesso: assumete qualcuno che si occupi a tempo pieno di questo.
Qualcuno che sappia gli episodi a memoria e li sappia citare al momento giusto, qualcuno che istruisca dirigenti e giocatori su come comportarsi nelle interviste e segnali al nostro qualificato ufficio legale gli episodi da querelare. Il lavoro non mancherà.
Le tue difese, la tua immagine la crei tutti i giorni. Il Dottore e l’Avvocato erano maestri in questo; quando parlavano erano tutti in fila ad ascoltarli, senza fiatare. Lei e la società avete tutte le carte in regola per riprendere il discorso interrotto tanti anni fa.
Regolamentate l’ingresso dei giornalisti agli allenamenti, allo stadio e durante le conferenze stampa; chi ci denigra può rimanere tranquillamente nella sua redazione a vomitare sulla tastiera odio e rosicamenti vari (a Monticiano c’è ancora qualcuno che svolgeva questo compito alla perfezione!).
Fate sentire il vostro peso sui quotidiani (il gruppo RCS ha qualcosa a che fare con voi?), fate la voce grossa con le tv degli altri, di cui i tifosi juventini sono la fetta pagante maggiore.
Non possiamo commettere l’errore di snobbare e sottovalutare l’aspetto comunicativo, altrimenti di questo passo anche le nostre sacrosante richieste di equità e parità di trattamento svaniranno nel nulla dei nostri colpevoli silenzi mediatici. Abbiamo una forza fenomenale nelle nostre mani, un enorme capitale di immagine e comunicazione che deve essere sfruttato molto meglio di quanto viene fatto ora. La Juve deve diventare inattaccabile dal punto di vista mediatico. I cari vecchi tempi di un calcio commentato con stile e garbo non esistono più. Al giorno d’oggi è necessario il fuoco di sbarramento preventivo.
Lei, Presidente, ha fatto un lavoro eccezionale con squadra e struttura societaria, ma si avverte la sensazione che manchi questo importantissimo tassello: ora rinforzi il settore della comunicazione. Noi tifosi siamo stanchi ed esacerbati di questo continuo massacro. Non posso credere che non lo siate anche voi e, ancor peggio, che non ve ne siate accorti.
Faccia rispettare il mondo juventino, altrimenti sarà sempre peggio
Grazie.
Intervento in Assemblea Azionisti. Tema: la comunicazione
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- By Paolo Battesini