L'avvocato Paco D'Onofrio è docente di Diritto Sportivo presso l'Università di Bologna, titolare dell'omonimo studio legale ed autore di numerose pubblicazioni sulla materia, tra cui si segnalano il "Manuale operativo di diritto sportivo" Maggioli 2007, "Sport e giustizia", Maggioli 2005, nonchè la voce "Sport e diritto" in Enciclopedia dello sport, Treccani, 2003.
Attualmente è il difensore di Luciano Moggi nei processi sportivi, autore del ricorso che ha portato alla revoca della squalifica per Calciopoli-bis per l'ex direttore della Juve e del più recente ricorso perchè sia statuita l'improcedibilità anche per Calciopoli 1. Fa parte del collegio difensivo che si occupa della difesa di Luciano Moggi nei processi penali di Roma e Napoli.
Attualmente è il difensore di Luciano Moggi nei processi sportivi, autore del ricorso che ha portato alla revoca della squalifica per Calciopoli-bis per l'ex direttore della Juve e del più recente ricorso perchè sia statuita l'improcedibilità anche per Calciopoli 1. Fa parte del collegio difensivo che si occupa della difesa di Luciano Moggi nei processi penali di Roma e Napoli.
L'avvocato D'Onofrio ci ha gentilmente concesso questa intervista.
I PROCESSI SPORTIVI.
1. Avvocato, due anni e passa per riconoscere un elementare principio di diritto come l'ingiudicabilità di un soggetto non più tesserato per la FIGC e quindi al di fuori dell'ordinamento sportivo. La sentenza d'appello per calciopoli-bis finalmente rende giustizia. Ma com'è stato possibile ignorare un'obiezione tanto semplice e motivata per tutto questo tempo?
Nel sistema della giustizia sportiva ci sono norme volutamente lacunose, nonostante le tante riforme annunciate come risolutive. Talvolta si registrano vere e proprie violazioni dei più elementari principi di rango costituzionale, come nel caso di Moggi: si voleva giudicare e condannare a prescindere dalla presenza dei presupposti per poter agire.
2. Calciopoli-bis: la prima sentenza, invece, quella della pena in continuità per Moggi. Ci può raccontare di "quel pomeriggio di un giorno da cani" in cui le difese degli imputati abbandonarono in massa l'aula. Cosa successe?
Dopo avere discusso in aula e dopo aver illustrato, nel disinteresse totale dei giudici (uno mentre argomentavo rideva e quando gli ho formulato l'invito a cessare quel comportamento mi ha risposto che rideva per altri motivi!), i miei argomenti difensivi, la Commissione Nazionale Disciplinare si è chiusa in camera di consiglio per 4 ore, lasciando noi avvocati per strada con 35° gradi senza sapere quando saremmo potuti rientrare, mentre tutti i rappresentanti della Procura Federale si accomodavano nei loro freschi uffici, dove sarebbero rimasti fino a un minuto prima (veggenti?) di tornare in aula. Tuttavia, durante quelle ore, un impiegato della Procura, violando la segretezza della camera di consiglio, è entrato con un foglio in mano e dopo qualche minuto ne è uscito senza. Al ritorno in aula ho chiesto al Presidente di spiegare il gravissimo episodio e mi è stato risposto che la domanda era irrituale e che non mi avrebbe fornito alcuna spiegazione. Era davvero troppo, poiché in gioco c'era la dignità professionale degli avvocati e quella personale dei deferiti. Ho abbandonato l'aula per protesta seguito da tutti gli altri colleghi e dai deferiti presenti. Hanno continuato l'udienza in una situazione paradossale.
3. La questione delle doppie cariche all'interno della giustizia sportiva e degli organi giurisdizionalmente preposti a revisionarne le sentenze, come Tar del Lazio e Consiglio di Stato. C'è un collegamento con il fatto che i ricorsi alle decisioni FIGC hanno una media di successi spaventosamente inferiore a qualsiasi altro ambito?
Voglio sperare che non sia così. Certo non capisco come mai si sia impedito ai giudici civili e penali di ricoprire cariche federali, mentre resti consentito a quelli amministrativi che poi saranno deputati a decidere sugli eventuali ricorsi amministrativi avverso le decisioni sportive alle quali hanno partecipato. Qual è la logica?
4. Quando è prevista la discussione del ricorso al Consiglio di Stato e quante possibilità ci sono, fatte queste premesse, che venga accolto? Quali saranno i futuri passi nel caso venga rigettato?
Stiamo in attesa della fissazione, ma nutriamo poche speranze. Stiamo valutando di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea.
5. Il ricorso al Consiglio di Stato verterà solamente sull'improcedibilità o ci sarà dell'altro? Ad esempio, nella sua opinione, Guido Rossi aveva davvero il "potere" di cassare un grado di giudizio, cioè la Disciplinare?
Dovrebbe vertere su tutto, ma i giudici amministrativi considerano quegli aspetti come "merito amministrativo" e dunque insindacabile!
6. Sempre Guido Rossi: come valuta la decisione (imputata da lui ai "saggi") di assegnare lo scudetto scucito dalle nostre maglie all'Inter dal punto di vista legale e dei regolamenti? E come, dal punto di vista etico ed estetico, invece, il comportamento di Moratti che questo scudetto ha accettato?
Nessuna norma prevede e prevedeva questa eventualità ed è stato un atto che non ha alcun fondamento giuridico, anche perchè non c'erano addebiti ascritti per quella stagione sportiva, cioè calciopoli, processualmente, si fermava all'anno precedente. Lascio a voi ogni considerazione etico-morale.
7. Il nuovo Codice di Giustizia Sportiva: davvero un baluardo efficace contro gli illeciti? O invece si dovrebbe procedere con più severità in materia di illeciti amministrativi?
Le norme ora sono più rigorose e le sanzioni più gravi. Ma adesso, non quando si è celebrato calciopoli; l'assurdo è stato che prima si è condannato un comportamento e poi è stata redatta la norma incriminatrice. Solo oggi è illecito parlare con un designatore, all'epoca non era previsto come illecito ed infatti per motivi leciti tutti conversavano, ma a pagare sono stati solo Moggi e la Juventus.
8. A proposito di illeciti amministrativi, il prof. Tito Boeri, con riferimento ai bilanci delle società di calcio, ha parlato nella propria ricerca di "illeciti tollerati" da parte del sistema. Conferma che sull'argomento bilanci l'atteggiamento della giustizia sportiva sia così tollerante? Quale la motivazione?
Sì lo confermo e credo che sia un atteggiamento salvifico del sistema, altrimenti i campionati vedrebbero competere solo 5 o 6 squadre. Però occorre uniformità, non sempre dimostrata, come quando si è fatto passare per mero errore contabile quanto emerso a carico dell'Inter e non si è appurato che forse non si sarebbe potuta iscrivere al campionato poi assegnatole a tavolino.
9. La stampa ha riportato l'irritazione di Abete per il vuoto legislativo che ha impedito l'ulteriore condanna di Moggi. Il presidente ignora completamente le basi del diritto o che altro? Non le sembra davvero il colmo?
E' la prova che il Palazzo ha logiche ed interessi diversi dall'applicazione giusta e corretta delle norme vigenti.
JUVENTUS
10. Abbiamo avuto modo di ascoltare le sue perplessità sul comportamento difensivo della Juventus. Dal principio: se lei fosse stato al posto di Zaccone quale difensore della Juventus durante il processo sportivo, che strategia difensiva avrebbe adottato?
Certo che rimettersi passivamente al "buon cuore" dei giudici sportivi non mi sembra una strategia difensiva molto efficace, tuttavia, temo che le indicazioni della Juventus (rinuncia ad una difesa oppositiva) siano state in tal senso, purtroppo.
11. Mettiamo un attimo da parte Luciano Moggi. Anche ammettendo le responsabilità ascritte ai dirigenti deferiti, il Codice di Giustizia Sportiva allora vigente è stato applicato in maniera corretta? Cioè, la molteplicità di sanzioni inflitte alla Juventus era possibile pur in presenza di quei fatti?
Tecnicamente sì, ma quel rigore sanzionatorio senza prove certe non era mai stato il criterio seguito dalla FIGC. Nel famoso caso Recoba, si chiese un parere all'allora Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Caianiello, il quale suggerì un atteggiamento moderato verso il calciatore e la società, perchè se poi in sede penale le responsabilità non fossero state dimostrate, allora la FIGC si sarebbe esposta ad un'azione risarcitoria.
12. Il famoso ricorso al TAR ritirato: aveva buone probabilità di essere accettato o il Tar del Lazio è un muro di gomma?
Non buone, ma certe! La sospensiva sarebbe stata certamente accolta e il campionato di calcio non avrebbe potuto avere inizio. Invece di difendere la storia sportiva della società e la dignità di milioni di tifosi, la nuova dirigenza ha preferito non recare danno alla Federazione!
13. Cosa ne pensa della decisione della FIGC di utilizzare il pugno duro con la Juventus nello scandalo di Calciopoli, prima di una sentenza della giustizia ordinaria, quando la linea guida da passaportopoli a bilanciopoli, è sempre stata quella di attendere tali sentenze, in questo modo graziando Inter, Lazio, Roma?
Come ho già detto nei casi citati, non c'è stata coerenza ed uniformità. Ecco perchè vogliamo che le Istituzioni europee si esprimano su quanto accaduto.
14. Quale opinione si è fatto della linea adottata dalla proprietà juventina durante il primo processo sportivo, dove ha praticamente patteggiato la pena senza neppure provare a difendersi, scaricando di fatto i due ex dirigenti, e nel processo penale odierno, dove di fatto non si è costituita parte civile? Contraddittoria o machiavellica?
Temo che non ci sia stata superficialità o contraddittorietà, ma che quelle decisioni derivino da scelte ben precise. Difendersi avrebbe significato, in fondo, difendere anche Moggi e Giraudo.
GEA E DINTORNI.
15. Dall'inizio delle udienze, la stampa ha riportato ripetutamente la notizia di testimoni verso i quali il pm, vedendo smentita l'ipotesi accusatoria, ha ventilato l'incriminazione per reticenza o calunnia. Ad oggi, tale ipotesi ha davvero avuto un seguito nei fatti o si è trattato solo di speculazione giornalistica?
No, stanno procedendo, ma non credo che arrivino a nulla. Sono atti dovuti, al momento.
16. Anche Franco Baldini è sembrato cadere in palese contraddizione, quando ha dapprima sostenuto di non conoscere Auricchio: non vige l'obbligatorietà dell'azione penale in questo caso?
Si certo, ha ragione. Diranno, tuttavia, che si è trattato di un errore, di una svista, di una incolpevole dimenticanza.
17. A leggere i titoli dei giornali Moggi è un criminale alla sbarra, a leggere le deposizioni dei testimoni il tutto sembra più una grande bolla di sapone. Ci dica la verità, avvocato, ma qualche giornalista è mai venuto a cercarla per sapere come la pensava la difesa?
Nessuno, mai. Ho sempre, io, cercato di far capire l'esatta consistenza di quanto emergeva e, sinceramente, i giornalisti che hanno avuto la pazienza di ascoltarmi, ora mi chiamano per pubblicare le notizie vere e certe, facendo giornalismo utile. Pochi, purtroppo!
18. Nei salotti televisivi, per qualsiasi caso di cronaca, si dipinge il grande scontro tra innocentisti e colpevolisti: commedia delle parti, ma la difesa c'è sempre. Abbiamo conosciuto a fondo gli avvocati difensori della Franzoni, mentre lei non si è mai visto. Come disse Enzo Biagi, Luciano Moggi è il cattivo da dare in pasto al popolino. Per quale ragione?
Ovvio, le sentenze mediatiche, quelle cioè decise nelle redazioni, sono state scritte nell'estate del 2006, dopo la vittoria del mondiale e con un Governo nuovo, insediatosi tra mille difficoltà. La gente non ha avuto tempo e voglia di capire, ha accettato acriticamente i titoli di certi giornali e così il caso si è chiuso per tutti. Ora, che le verità lentamente stanno emergendo, ci rispondono che nessuno ha più interesse, la verità vera su Moggi e sulla Juventus non fa più audience! Se si permettesse di spiegare alle persone cosa effettivamente sia successo, forse molti, troppi, tremerebbero.
19. Sui principali quotidiani nazionali appaiono spesso articoli apertamente diffamatori nei confronti di Moggi e della Juve del periodo Triade. Avete mai querelato?
Sì, certo, ma le sentenze arriveranno tra anni. E poi crede davvero che se i giudici accerteranno il carattere diffamatorio di certe espressioni, qualcuno pubblicherà la notizia?
NAPOLI.
20. Lei è a conoscenza dell'indagine conoscitiva sul fenomeno delle intercettazioni svolta dalla Commissione Giustizia il 14 Settembre 2006 con la presenza dei parlamentari Casson, Manzione, D'Ambrosio e l'allora Capo Ufficio Indagini FIGC Borrelli? Che idea si è fatto delle divergenze di comportamenti tra Procure allora interessate e cosa altro l'ha colpita?
In assenza di una legge che disciplini con esattezza modalità di acquisizione e di impiego processuale delle intercettazioni, ci saranno sempre interpretazioni e quindi scelte difformi. Mi chiedo solo come mai nel caso di Moggi, dinanzi a scelte alternative, si opti sempre e comunque per quella più rigorosa.
21. Lei ha parlato di intercettazioni illecitamente acquisite, come è arrivato a questa conclusione?
Irregolari direi, cioè abbiamo molte perplessità su alcuni decreti che le hanno autorizzate, in quanto manchevoli di alcuni requisiti formali.
22. Sarà possibile, in fase dibattimentale, contestare la bontà delle intercettazioni o chiederne perizie?
Sì certo, alcuni colleghi hanno svolto un lavoro egregio e ci aspettiamo che i giudici possano condividerlo.
23. Con l'archiviazione per Carraro e Ghirelli, la Cupola tratteggiata dagli inquirenti perde la sua raison d'etre, o soltanto un tassello?
Mi sono sempre chiesto: ma visto che da ultimo, l'unico responsabile resta sempre e solo Moggi, ma allora con chi parlava ed ordiva trame minacciose per il Paese? Mah!
24. I pm Beatrice e Narducci hanno arditamente paragonato la presunta struttura associativa a quella della P2 e della mafia. Hanno travalicato il buon senso o il proprio ruolo?
Direi entrambi, sia per l'inopportunità dell'affermazione che per la sua infondatezza tecnica.
25. Il secondo giro di intercettazioni su Moggi. Nessun reato, nè ipotesi di reato trovata. L'autorizzazione a intercettare ottenuta grazie alla deposizione di Armando Carbone. Le è venuto il dubbio che si volesse dimostrare un'improbabile reiterazione del presunto reato, per ottenere la custodia cautelare?
Sì, ho avuto quel dubbio come molti altri, ma per ora non dobbiamo commettere l'errore di farci attrarre dalle possibili intenzioni e lavorare sulle prove (poche e scarse) prodotte a carico di Moggi.
26. Il primo giro di intercettazioni nasce invece dalle deposizioni di Dal Cin, per altro screditato dallo stesso Carbone e da successive indagini giudiziarie. Il testimone stesso le definisce un resoconto di voci che circolano nell'ambiente. E' abbastanza per mettere in moto intercettazioni a tappeto, per altro chiaramente in carenza di competenza territoriale?
Tecnicamente no, è ovvio, ma probabilmente si cercava solo un mero appiglio per procedere.
27. In caso di assoluzione di Luciano Moggi e Antonio Giraudo in sede di giustizia ordinaria, la Juventus potrebbe richiedere la revisione delle pene inflitte nell'ambito del processo sportivo finanche la restituzione degli scudetti revocati?
La Juventus potrebbe procedere, ne avrebbe gli strumenti giuridici, ma temo che resterà pervicacemente coerente con la propria decisione: la nuova Juventus nasce dalle ceneri di calciopoli e, dunque, ciò che è stato resti tale. Dovremo arrenderci a questa triste conclusione, anche perchè come legale di Moggi non posso certo sostituirmi alla società, anche se quotidianamente ricevo richieste in tal senso da tifosi o semplici cittadini che amano la giustizia ed il rispetto per la verità.
28. Ribaltiamo i termini della questione: riguardo al rapporto che intercorre tra le accuse mosse a Moggi e le disgrazie juventine, è giuridicamente sensato sostenere la tesi secondo cui un Moggi riconosciuto colpevole a Napoli non implica necessariamente la certificazione dell'esistenza di frodi sportive pro-Juve nel campionato 2004-05? Insomma, Moggi colpevole e Juve "sul campo" innocente può avere senso?
Sì, certo! Ovviamente ragioniamo per assurdo, nel senso che Moggi è assolutamente innocente oppure è colpevole come Facchetti, Galliani ecc.. poichè tutti parlavano con i designatori e non c'è nemmeno un'intercettazione nella quale si chiede un favore alla Juventus! La Juventus, comunque, rinuncerebbe a difendersi.
29. Calciopoli, Vallettopoli, scalate bancarie varie: come giudica questo susseguirsi di scandali propagatisi tramite intercettazioni telefoniche e che finora non hanno portato ad alcuna condanna definitiva ma hanno escluso dal proprio mondo i protagonisti delle vicende?
Sono fenomeni sociali e giudiziari diversi per natura, origine ed ambito. Io non conosco processualmente gli altri, considero solo che alcune decisioni per ora solo parziali (come la giustizia sportiva) hanno intanto, e frettolosamente, stravolto la vita di molte persone.
30. Il prossimo gennaio inizia il processo di Napoli. Sa se è stata richiesta l'autorizzazione per la ripresa televisiva o la trasmissione radiofonica delle udienze? Fosse per lei, l'accorderebbe?
Sì, perchè i cittadini, che con le loro tasse pagano gli stipendi di quei magistrati e le fatture delle società che hanno eseguito le intercettazioni, hanno il diritto-dovere di conoscere direttamente, senza il tramite dei giornalisti, come effettivamente siano andate le cose.
L'ANNULLAMENTO DI CALCIOPOLI
31. Lo scorso 25 novembre Luciano Moggi ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Federale chiedendo l'annullamento della sentenza dell'estate 2006. Riguardo al modo in cui la stampa ha trattato oggi la notizia, ritiene di aver qualcosa da aggiungere o rettificare?
Sì, nel senso che non è un modo truffaldino, un "cavillo" per rientrare nel calcio da parte di Luciano Moggi, quanto semplicemente la richiesta di applicare con coerenza principi di rango costituzionale.
32. Perché è stato possibile un ulteriore ricorso su Calciopoli 1? L'iter sportivo non era concluso?
No, già in Calciopoli 1 Moggi non doveva essere giudicato, perché si era dimesso ed, invece, la FIGC e Palazzi hanno deciso, consapevolmente, di continuare a violare le leggi pur di sanzionare Moggi.
33. Dal momento che la Corte, per Calciopoli 2, si è espressa già favorevolmente all'improcedibilità, non dovrebbe poter cambiare giudizio. O ci sbagliamo? Insomma, pensa che il ricorso possa davvero "far tremare" il palazzo del calcio, o è solo parte di una strategia per ottenere risultati più a lungo termine, in altri tribunali?
Il principio non ammette deroghe e deve essere applicato. Certo che chi, in FIGC, voleva Moggi al patibolo oggi non vivrà giorni sereni.
34. Se questo ulteriore ricorso andasse a buon fine, per rientrare nell'ordinamento Moggi dovrà essere sottoposto di nuovo a giudizio. Ma con quale codice sarà giudicato e con quali garanzie?
Non abbiamo ancora individuato una strategia successiva, per ora mi sono concentrato sulla questione imminente: a Moggi devono annullare tutte le squalifiche perchè illegittime.
I PROCESSI SPORTIVI.
1. Avvocato, due anni e passa per riconoscere un elementare principio di diritto come l'ingiudicabilità di un soggetto non più tesserato per la FIGC e quindi al di fuori dell'ordinamento sportivo. La sentenza d'appello per calciopoli-bis finalmente rende giustizia. Ma com'è stato possibile ignorare un'obiezione tanto semplice e motivata per tutto questo tempo?
Nel sistema della giustizia sportiva ci sono norme volutamente lacunose, nonostante le tante riforme annunciate come risolutive. Talvolta si registrano vere e proprie violazioni dei più elementari principi di rango costituzionale, come nel caso di Moggi: si voleva giudicare e condannare a prescindere dalla presenza dei presupposti per poter agire.
2. Calciopoli-bis: la prima sentenza, invece, quella della pena in continuità per Moggi. Ci può raccontare di "quel pomeriggio di un giorno da cani" in cui le difese degli imputati abbandonarono in massa l'aula. Cosa successe?
Dopo avere discusso in aula e dopo aver illustrato, nel disinteresse totale dei giudici (uno mentre argomentavo rideva e quando gli ho formulato l'invito a cessare quel comportamento mi ha risposto che rideva per altri motivi!), i miei argomenti difensivi, la Commissione Nazionale Disciplinare si è chiusa in camera di consiglio per 4 ore, lasciando noi avvocati per strada con 35° gradi senza sapere quando saremmo potuti rientrare, mentre tutti i rappresentanti della Procura Federale si accomodavano nei loro freschi uffici, dove sarebbero rimasti fino a un minuto prima (veggenti?) di tornare in aula. Tuttavia, durante quelle ore, un impiegato della Procura, violando la segretezza della camera di consiglio, è entrato con un foglio in mano e dopo qualche minuto ne è uscito senza. Al ritorno in aula ho chiesto al Presidente di spiegare il gravissimo episodio e mi è stato risposto che la domanda era irrituale e che non mi avrebbe fornito alcuna spiegazione. Era davvero troppo, poiché in gioco c'era la dignità professionale degli avvocati e quella personale dei deferiti. Ho abbandonato l'aula per protesta seguito da tutti gli altri colleghi e dai deferiti presenti. Hanno continuato l'udienza in una situazione paradossale.
3. La questione delle doppie cariche all'interno della giustizia sportiva e degli organi giurisdizionalmente preposti a revisionarne le sentenze, come Tar del Lazio e Consiglio di Stato. C'è un collegamento con il fatto che i ricorsi alle decisioni FIGC hanno una media di successi spaventosamente inferiore a qualsiasi altro ambito?
Voglio sperare che non sia così. Certo non capisco come mai si sia impedito ai giudici civili e penali di ricoprire cariche federali, mentre resti consentito a quelli amministrativi che poi saranno deputati a decidere sugli eventuali ricorsi amministrativi avverso le decisioni sportive alle quali hanno partecipato. Qual è la logica?
4. Quando è prevista la discussione del ricorso al Consiglio di Stato e quante possibilità ci sono, fatte queste premesse, che venga accolto? Quali saranno i futuri passi nel caso venga rigettato?
Stiamo in attesa della fissazione, ma nutriamo poche speranze. Stiamo valutando di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea.
5. Il ricorso al Consiglio di Stato verterà solamente sull'improcedibilità o ci sarà dell'altro? Ad esempio, nella sua opinione, Guido Rossi aveva davvero il "potere" di cassare un grado di giudizio, cioè la Disciplinare?
Dovrebbe vertere su tutto, ma i giudici amministrativi considerano quegli aspetti come "merito amministrativo" e dunque insindacabile!
6. Sempre Guido Rossi: come valuta la decisione (imputata da lui ai "saggi") di assegnare lo scudetto scucito dalle nostre maglie all'Inter dal punto di vista legale e dei regolamenti? E come, dal punto di vista etico ed estetico, invece, il comportamento di Moratti che questo scudetto ha accettato?
Nessuna norma prevede e prevedeva questa eventualità ed è stato un atto che non ha alcun fondamento giuridico, anche perchè non c'erano addebiti ascritti per quella stagione sportiva, cioè calciopoli, processualmente, si fermava all'anno precedente. Lascio a voi ogni considerazione etico-morale.
7. Il nuovo Codice di Giustizia Sportiva: davvero un baluardo efficace contro gli illeciti? O invece si dovrebbe procedere con più severità in materia di illeciti amministrativi?
Le norme ora sono più rigorose e le sanzioni più gravi. Ma adesso, non quando si è celebrato calciopoli; l'assurdo è stato che prima si è condannato un comportamento e poi è stata redatta la norma incriminatrice. Solo oggi è illecito parlare con un designatore, all'epoca non era previsto come illecito ed infatti per motivi leciti tutti conversavano, ma a pagare sono stati solo Moggi e la Juventus.
8. A proposito di illeciti amministrativi, il prof. Tito Boeri, con riferimento ai bilanci delle società di calcio, ha parlato nella propria ricerca di "illeciti tollerati" da parte del sistema. Conferma che sull'argomento bilanci l'atteggiamento della giustizia sportiva sia così tollerante? Quale la motivazione?
Sì lo confermo e credo che sia un atteggiamento salvifico del sistema, altrimenti i campionati vedrebbero competere solo 5 o 6 squadre. Però occorre uniformità, non sempre dimostrata, come quando si è fatto passare per mero errore contabile quanto emerso a carico dell'Inter e non si è appurato che forse non si sarebbe potuta iscrivere al campionato poi assegnatole a tavolino.
9. La stampa ha riportato l'irritazione di Abete per il vuoto legislativo che ha impedito l'ulteriore condanna di Moggi. Il presidente ignora completamente le basi del diritto o che altro? Non le sembra davvero il colmo?
E' la prova che il Palazzo ha logiche ed interessi diversi dall'applicazione giusta e corretta delle norme vigenti.
JUVENTUS
10. Abbiamo avuto modo di ascoltare le sue perplessità sul comportamento difensivo della Juventus. Dal principio: se lei fosse stato al posto di Zaccone quale difensore della Juventus durante il processo sportivo, che strategia difensiva avrebbe adottato?
Certo che rimettersi passivamente al "buon cuore" dei giudici sportivi non mi sembra una strategia difensiva molto efficace, tuttavia, temo che le indicazioni della Juventus (rinuncia ad una difesa oppositiva) siano state in tal senso, purtroppo.
11. Mettiamo un attimo da parte Luciano Moggi. Anche ammettendo le responsabilità ascritte ai dirigenti deferiti, il Codice di Giustizia Sportiva allora vigente è stato applicato in maniera corretta? Cioè, la molteplicità di sanzioni inflitte alla Juventus era possibile pur in presenza di quei fatti?
Tecnicamente sì, ma quel rigore sanzionatorio senza prove certe non era mai stato il criterio seguito dalla FIGC. Nel famoso caso Recoba, si chiese un parere all'allora Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Caianiello, il quale suggerì un atteggiamento moderato verso il calciatore e la società, perchè se poi in sede penale le responsabilità non fossero state dimostrate, allora la FIGC si sarebbe esposta ad un'azione risarcitoria.
12. Il famoso ricorso al TAR ritirato: aveva buone probabilità di essere accettato o il Tar del Lazio è un muro di gomma?
Non buone, ma certe! La sospensiva sarebbe stata certamente accolta e il campionato di calcio non avrebbe potuto avere inizio. Invece di difendere la storia sportiva della società e la dignità di milioni di tifosi, la nuova dirigenza ha preferito non recare danno alla Federazione!
13. Cosa ne pensa della decisione della FIGC di utilizzare il pugno duro con la Juventus nello scandalo di Calciopoli, prima di una sentenza della giustizia ordinaria, quando la linea guida da passaportopoli a bilanciopoli, è sempre stata quella di attendere tali sentenze, in questo modo graziando Inter, Lazio, Roma?
Come ho già detto nei casi citati, non c'è stata coerenza ed uniformità. Ecco perchè vogliamo che le Istituzioni europee si esprimano su quanto accaduto.
14. Quale opinione si è fatto della linea adottata dalla proprietà juventina durante il primo processo sportivo, dove ha praticamente patteggiato la pena senza neppure provare a difendersi, scaricando di fatto i due ex dirigenti, e nel processo penale odierno, dove di fatto non si è costituita parte civile? Contraddittoria o machiavellica?
Temo che non ci sia stata superficialità o contraddittorietà, ma che quelle decisioni derivino da scelte ben precise. Difendersi avrebbe significato, in fondo, difendere anche Moggi e Giraudo.
GEA E DINTORNI.
15. Dall'inizio delle udienze, la stampa ha riportato ripetutamente la notizia di testimoni verso i quali il pm, vedendo smentita l'ipotesi accusatoria, ha ventilato l'incriminazione per reticenza o calunnia. Ad oggi, tale ipotesi ha davvero avuto un seguito nei fatti o si è trattato solo di speculazione giornalistica?
No, stanno procedendo, ma non credo che arrivino a nulla. Sono atti dovuti, al momento.
16. Anche Franco Baldini è sembrato cadere in palese contraddizione, quando ha dapprima sostenuto di non conoscere Auricchio: non vige l'obbligatorietà dell'azione penale in questo caso?
Si certo, ha ragione. Diranno, tuttavia, che si è trattato di un errore, di una svista, di una incolpevole dimenticanza.
17. A leggere i titoli dei giornali Moggi è un criminale alla sbarra, a leggere le deposizioni dei testimoni il tutto sembra più una grande bolla di sapone. Ci dica la verità, avvocato, ma qualche giornalista è mai venuto a cercarla per sapere come la pensava la difesa?
Nessuno, mai. Ho sempre, io, cercato di far capire l'esatta consistenza di quanto emergeva e, sinceramente, i giornalisti che hanno avuto la pazienza di ascoltarmi, ora mi chiamano per pubblicare le notizie vere e certe, facendo giornalismo utile. Pochi, purtroppo!
18. Nei salotti televisivi, per qualsiasi caso di cronaca, si dipinge il grande scontro tra innocentisti e colpevolisti: commedia delle parti, ma la difesa c'è sempre. Abbiamo conosciuto a fondo gli avvocati difensori della Franzoni, mentre lei non si è mai visto. Come disse Enzo Biagi, Luciano Moggi è il cattivo da dare in pasto al popolino. Per quale ragione?
Ovvio, le sentenze mediatiche, quelle cioè decise nelle redazioni, sono state scritte nell'estate del 2006, dopo la vittoria del mondiale e con un Governo nuovo, insediatosi tra mille difficoltà. La gente non ha avuto tempo e voglia di capire, ha accettato acriticamente i titoli di certi giornali e così il caso si è chiuso per tutti. Ora, che le verità lentamente stanno emergendo, ci rispondono che nessuno ha più interesse, la verità vera su Moggi e sulla Juventus non fa più audience! Se si permettesse di spiegare alle persone cosa effettivamente sia successo, forse molti, troppi, tremerebbero.
19. Sui principali quotidiani nazionali appaiono spesso articoli apertamente diffamatori nei confronti di Moggi e della Juve del periodo Triade. Avete mai querelato?
Sì, certo, ma le sentenze arriveranno tra anni. E poi crede davvero che se i giudici accerteranno il carattere diffamatorio di certe espressioni, qualcuno pubblicherà la notizia?
NAPOLI.
20. Lei è a conoscenza dell'indagine conoscitiva sul fenomeno delle intercettazioni svolta dalla Commissione Giustizia il 14 Settembre 2006 con la presenza dei parlamentari Casson, Manzione, D'Ambrosio e l'allora Capo Ufficio Indagini FIGC Borrelli? Che idea si è fatto delle divergenze di comportamenti tra Procure allora interessate e cosa altro l'ha colpita?
In assenza di una legge che disciplini con esattezza modalità di acquisizione e di impiego processuale delle intercettazioni, ci saranno sempre interpretazioni e quindi scelte difformi. Mi chiedo solo come mai nel caso di Moggi, dinanzi a scelte alternative, si opti sempre e comunque per quella più rigorosa.
21. Lei ha parlato di intercettazioni illecitamente acquisite, come è arrivato a questa conclusione?
Irregolari direi, cioè abbiamo molte perplessità su alcuni decreti che le hanno autorizzate, in quanto manchevoli di alcuni requisiti formali.
22. Sarà possibile, in fase dibattimentale, contestare la bontà delle intercettazioni o chiederne perizie?
Sì certo, alcuni colleghi hanno svolto un lavoro egregio e ci aspettiamo che i giudici possano condividerlo.
23. Con l'archiviazione per Carraro e Ghirelli, la Cupola tratteggiata dagli inquirenti perde la sua raison d'etre, o soltanto un tassello?
Mi sono sempre chiesto: ma visto che da ultimo, l'unico responsabile resta sempre e solo Moggi, ma allora con chi parlava ed ordiva trame minacciose per il Paese? Mah!
24. I pm Beatrice e Narducci hanno arditamente paragonato la presunta struttura associativa a quella della P2 e della mafia. Hanno travalicato il buon senso o il proprio ruolo?
Direi entrambi, sia per l'inopportunità dell'affermazione che per la sua infondatezza tecnica.
25. Il secondo giro di intercettazioni su Moggi. Nessun reato, nè ipotesi di reato trovata. L'autorizzazione a intercettare ottenuta grazie alla deposizione di Armando Carbone. Le è venuto il dubbio che si volesse dimostrare un'improbabile reiterazione del presunto reato, per ottenere la custodia cautelare?
Sì, ho avuto quel dubbio come molti altri, ma per ora non dobbiamo commettere l'errore di farci attrarre dalle possibili intenzioni e lavorare sulle prove (poche e scarse) prodotte a carico di Moggi.
26. Il primo giro di intercettazioni nasce invece dalle deposizioni di Dal Cin, per altro screditato dallo stesso Carbone e da successive indagini giudiziarie. Il testimone stesso le definisce un resoconto di voci che circolano nell'ambiente. E' abbastanza per mettere in moto intercettazioni a tappeto, per altro chiaramente in carenza di competenza territoriale?
Tecnicamente no, è ovvio, ma probabilmente si cercava solo un mero appiglio per procedere.
27. In caso di assoluzione di Luciano Moggi e Antonio Giraudo in sede di giustizia ordinaria, la Juventus potrebbe richiedere la revisione delle pene inflitte nell'ambito del processo sportivo finanche la restituzione degli scudetti revocati?
La Juventus potrebbe procedere, ne avrebbe gli strumenti giuridici, ma temo che resterà pervicacemente coerente con la propria decisione: la nuova Juventus nasce dalle ceneri di calciopoli e, dunque, ciò che è stato resti tale. Dovremo arrenderci a questa triste conclusione, anche perchè come legale di Moggi non posso certo sostituirmi alla società, anche se quotidianamente ricevo richieste in tal senso da tifosi o semplici cittadini che amano la giustizia ed il rispetto per la verità.
28. Ribaltiamo i termini della questione: riguardo al rapporto che intercorre tra le accuse mosse a Moggi e le disgrazie juventine, è giuridicamente sensato sostenere la tesi secondo cui un Moggi riconosciuto colpevole a Napoli non implica necessariamente la certificazione dell'esistenza di frodi sportive pro-Juve nel campionato 2004-05? Insomma, Moggi colpevole e Juve "sul campo" innocente può avere senso?
Sì, certo! Ovviamente ragioniamo per assurdo, nel senso che Moggi è assolutamente innocente oppure è colpevole come Facchetti, Galliani ecc.. poichè tutti parlavano con i designatori e non c'è nemmeno un'intercettazione nella quale si chiede un favore alla Juventus! La Juventus, comunque, rinuncerebbe a difendersi.
29. Calciopoli, Vallettopoli, scalate bancarie varie: come giudica questo susseguirsi di scandali propagatisi tramite intercettazioni telefoniche e che finora non hanno portato ad alcuna condanna definitiva ma hanno escluso dal proprio mondo i protagonisti delle vicende?
Sono fenomeni sociali e giudiziari diversi per natura, origine ed ambito. Io non conosco processualmente gli altri, considero solo che alcune decisioni per ora solo parziali (come la giustizia sportiva) hanno intanto, e frettolosamente, stravolto la vita di molte persone.
30. Il prossimo gennaio inizia il processo di Napoli. Sa se è stata richiesta l'autorizzazione per la ripresa televisiva o la trasmissione radiofonica delle udienze? Fosse per lei, l'accorderebbe?
Sì, perchè i cittadini, che con le loro tasse pagano gli stipendi di quei magistrati e le fatture delle società che hanno eseguito le intercettazioni, hanno il diritto-dovere di conoscere direttamente, senza il tramite dei giornalisti, come effettivamente siano andate le cose.
L'ANNULLAMENTO DI CALCIOPOLI
31. Lo scorso 25 novembre Luciano Moggi ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Federale chiedendo l'annullamento della sentenza dell'estate 2006. Riguardo al modo in cui la stampa ha trattato oggi la notizia, ritiene di aver qualcosa da aggiungere o rettificare?
Sì, nel senso che non è un modo truffaldino, un "cavillo" per rientrare nel calcio da parte di Luciano Moggi, quanto semplicemente la richiesta di applicare con coerenza principi di rango costituzionale.
32. Perché è stato possibile un ulteriore ricorso su Calciopoli 1? L'iter sportivo non era concluso?
No, già in Calciopoli 1 Moggi non doveva essere giudicato, perché si era dimesso ed, invece, la FIGC e Palazzi hanno deciso, consapevolmente, di continuare a violare le leggi pur di sanzionare Moggi.
33. Dal momento che la Corte, per Calciopoli 2, si è espressa già favorevolmente all'improcedibilità, non dovrebbe poter cambiare giudizio. O ci sbagliamo? Insomma, pensa che il ricorso possa davvero "far tremare" il palazzo del calcio, o è solo parte di una strategia per ottenere risultati più a lungo termine, in altri tribunali?
Il principio non ammette deroghe e deve essere applicato. Certo che chi, in FIGC, voleva Moggi al patibolo oggi non vivrà giorni sereni.
34. Se questo ulteriore ricorso andasse a buon fine, per rientrare nell'ordinamento Moggi dovrà essere sottoposto di nuovo a giudizio. Ma con quale codice sarà giudicato e con quali garanzie?
Non abbiamo ancora individuato una strategia successiva, per ora mi sono concentrato sulla questione imminente: a Moggi devono annullare tutte le squalifiche perchè illegittime.