Sono passati cinque anni da quando celebrammo la conclusione del processo di primo grado alla GEA e a Moggi titolando " Il misero crollo della prima cupola".
Quel verdetto giunse al termine di un dibattimento che seguimmo passo passo, mettendo in evidenza di volta in volta non solo le incongruenze delle accuse ai danni degli incolpati, ma anche e soprattutto le "relazioni pericolose" tra alcuni degli accusatori e le strette connessioni con il processo principale di Farsopoli, con il quale il processo GEA condivide genesi, inquirenti, metodi e contenuti.
Ad oggi, l'ottimismo con il quale salutammo il verdetto di primo grado non ha avuto riscontro nel processo principale: dopo il secondo grado di giudizio, i dirigenti juventini risultano condannati per associazione a delinquere nonostante prove di partite truccate non siano mai state portate (come ammesso dal collegio giudicante del processo di primo grado nelle motivazioni), ma il fatto che la Cassazione abbia ribadito l'assoluzione di Luciano Moggi dall'accusa di associazione a delinquere per l'affare GEA respingendo il ricorso della Procura romana lascia accesa una fiammella di speranza anche su questo versante.
E' bene dunque ribadire, e in modo definitivo, che l'associazione per delinquere della GEA non esisteva, è una verità processuale passata in giudicato, e la prescrizione di cui stanno parlando i maggiori organi di stampa non c'entra nulla. Assoluzione piena. E questa era la sostanza del processo anche in Cassazione, poiché il PM aveva fatto ricorso contro l'assoluzione in grado d'appello. Ed il ricorso è stato rigettato.
Di prescrizione parlano i maggiori organi di stampa per un reato minore di Moggi senior e di Moggi junior, e cioè una presunta "violenza privata" del padre in riferimento ai fatti che portarono il centrocampista Manuele Blasi ad abbandonare il procuratore Stefano Antonelli per passare alla Gea, e una presunta "violenza privata" per Alessandro Moggi in relazione alle acquisizioni delle procure per la GEA di due giovani calciatori dell'est Europa, ma non disponendosi ad ora neppure del dispositivo della sentenza, da nessuna testata riportato, occorre aspettare un giorno o due per capire meglio la posizione della Cassazione rispetto a questa accusa.
La maggior parte degli organi di stampa sembrano lasciare semplicisticamente intendere che si tratta di prescrizione, mentre altre fonti web, almeno nel caso di Luciano Moggi, sottolineano che si tratterebbe di annullamento anche della condanna per violenza privata. Dalla lettura del dispositivo della sentenza e soprattutto dalla motivazione se ne capirà di più.