Secondo l’accusa (vedi le informative) l’efficacia del “sistema” è stata «resa possibile solo grazie alla connivenza dei designatori che predispongono le designazioni arbitrali a tal fine». Luciano Moggi avrebbe così ottenuto arbitri graditi attraverso la sua influenza nella composizione delle griglie. A questo proposito va chiarito che cosa si intende con “griglia”: le 21 partite di serie A e B vengono suddivise, prima del sorteggio, in cinque raggruppamenti (A,B,C,D,E) a seconda della loro “difficoltà”. In base a questo meccanismo Juventus-Milan finisce nel gruppo A mentre è probabile che Albinoleffe-Crotone venga sistemata nel raggruppamento D o E. Una volta decisa la sistemazione delle partite (4, 5 o 6 per gruppo) anche gli arbitri vengono suddivisi con un analogo procedimento (i fischietti ritenuti più affidabili ed esperti vengono assegnati al gruppo A), componendo in questo modo la cosiddetta “griglia”. Successivamente si procede con il sorteggio, tenendo però conto di alcune circostanze, dette “preclusioni”: un arbitro che risiede o lavora all’interno di una determinata provincia non può, per ovvi motivi, dirigere partite che vedono coinvolte squadre di tale provincia (ad esempio Rosetti, della sezione di Torino, non può arbitrare la Juventus); un arbitro può dirigere la stessa squadra fino ad un massimo di sei volte nell’arco di un campionato.
La sezione dell’informativa dedicata alle “designazioni pilotate” consta di 26 intercettazioni di cui almeno una decina completamente inutili, poiché semplici richieste di richiamare o saluti tra gli interlocutori. In una telefonata, tuttavia, i carabinieri avrebbero scorto la prova dell’intervento di Moggi sulla composizione delle griglie. È la nota conversazione tra il dg bianconero e Paolo Bergamo del 9 febbraio 2005 (prog.123), della quale riproduciamo la parte saliente:
Bergamo: vediamo chi ha studiato meglio… chi metti in prima griglia di squadre? Di partite?
Moggi: aspè… fammi piglià il foglietto. Perché io me la sono guardata oggi per bene, uhm… allora, io ho fatto: Inter-Roma
B: sì
M: Juventus-Udinese
B: sì
M: Reggina-Milan
B: sì
M: Fiorentina-Parma, che non può non esse messa qui, e Siena-Messina
B: sì
M: ho fatto di cinque, ma si po fa anche di quattro però! Non è che, però, Siena-Messina mi sembra una partita abbastanza importante. Mi sembra, eh?
B: Poi c’è anche Livorno-Sampdoria, che all’andata c’è stato casino. Comunque, vabbè! Vai avanti, tanto questo cambia poco
M: so squadre… so due squadre Livorno e Sampdoria che in pratica so un po’ tranquille
B: Uh, insomma! Mah, vabbè, vai. Tanto questo cambia poco, se ne po aggiungere anche una volendo, però arbitri per la prima fascia ce ne ho pochi. Dimmi
M: Io c’ho messo Bertini…
B: uh
M: Paparesta che ritorna…
B: no, Paparesta non ritorna
M: ritorna venerdì
B: no, Paparesta non ritorna
M: ritorna venerdì
B: ma sei sicuro?
M: sicuro
B: ma se mi ha detto Gigi che questo impegno con l’Uefa lo tiene fuori fino al 12
M: ehm, ti ha detto una ca… ed il 12 quand’è?
B: sabato
M: no, no, lui ritorna venerdì sera… Bertini, Paparesta, Trefoloni, Racalbuto, ci avevo messo Tombolini, poi ha fatto casino con la Lazio, non lo so questo qui com’è, cioè ha fatto casino, ha dato un rigore…
B: uh
M: …e questi qui erano gli arbitri che io avevo messo in questa griglia
B: e Rodomonti al posto di Tombolini, no?
M: o Rodomonti al posto di Tombolini va pure bene
B: ed allora s’era fatta uguale, vedi!
M: io, io credo… credo che questa qui possa essere una griglia… una griglia…
[…]
B: io ce li ho scritti: Bertini, Rodomonti, Trefoloni, poi te mi dici Paparesta, meglio! Paparesta arriva e si fa arbitrare. L’importante è che arrivi di venerdì perché Inter-Roma anticipa al sabato.
M: no, no, venerdì sera lui arriva. No, no, non ci son problemi.
B:Eh, allora bisogna sentire… bisogna che senta Gigi perché io c’ho l’anticipo… l’anticipo di sabato è Inter-Roma. Quindi non posso rischià che questo arrivi lì sabato e va ad arbitrare
M: no, no questo qui è fuori dubbio. No, ma lui io lui l’ho sentito sabato e m’ha detto che venerdì sera rientrava
B: Allora, se rientra venerdì, il quinto è lui
M: … le partite poi…
B: e Tombolini, poi, che… che fa il suo turno di riposo, si… si riutilizzerà quest’altra domenica. Eh, oh
M: è fuori dubbio… no, no è fuori dubbio. Io credo… credo che questa qui non abbia… non abbia nessun problema questa griglia. Penso. Lo penso io, poi sai, nel calcio non si sa mai, se sono problemi o meno, però
B: no, ma anch’io credo a questa qui, eh… l’unica cosa, non mi interessa nemmeno che Bertini va a fare Reggina-Milan che è la sesta volta del Milan e… e da quel momento poi sarà precluso. Pazienza, oh
M: Vabbè, ma se tu stai a guardà queste cose finisci…
B: appunto! Lo dico perché… perché ci sta anche quello! Perché lui l’ha fatta cinque volte, purtroppo questo regolamento del cazzo mi obbliga che più di sei volte non fa la stessa squadra, quindi se fa il Milan, col Milan poi sarà precluso. Lo mettiamo sempre nella griglia sapendo che è precluso. Non è mica un problema, eh! Non farà Milan-Juventus ma, insomma, non è questo poi che ci preoccupa. Perché tanto ha già fatto l’andata, quindi
M: sì, sì… no, ma facciamo in questo modo. Questa qui è sicuramente una cosa buona, dai. Non esiste di meglio in questo momento.---
Innanzitutto è necessario precisare che il discorso sulle griglie giunge al termine di una conversazione lunghissima della quale non costituisce l’argomento principale. Bergamo e Moggi, infatti, si limitano a confrontare le proprie griglie (non è Moggi che impone la sua) al termine della solita discussione sulle scaramucce pre-elettorali.
Vi è poi una considerazione fondamentale: la distribuzione degli arbitri nei raggruppamenti appare in generale prevedibile in base a ragioni oggettive. È scontato infatti che gli arbitri migliori siano assegnati alla griglia A e che quelli meno esperti siano assegnati a gare di minor importanza: in questo senso è ragionevole aspettarsi un Collina, un Paparesta o un Bertini nel raggruppamento in cui figurano il derby Inter-Milan e Juventus-Roma.
Moggi, preparando la sua griglia, scopre quindi “l’acqua calda” (o “il segreto di Pulcinella” come sostenuto da Bergamo durante la trasmissione Matrix). Va notato inoltre che Moggi non chiede assolutamente nessun arbitro preciso per la gara della Juventus e nemmeno per le partite delle altre squadre. Gli unici dubbi possono sorgere dalle seguenti frasi:
B: io ce li ho scritti: Bertini, Rodomonti, Trefoloni, poi te mi dici Paparesta, meglio! Paparesta arriva e si fa arbitrare. L’importante è che arrivi di venerdì perché Inter-Roma anticipa al sabato.
M: no, no, venerdì sera lui arriva. No, no, non ci son problemi.
B: Eh, allora bisogna sentire… bisogna che senta Gigi perché io c’ho l’anticipo… l’anticipo di sabato è Inter-Roma. Quindi non posso rischià che questo arrivi lì sabato e va ad arbitrare.---
Sembrerebbe che Bergamo voglia assegnare Paparesta ad Inter-Roma. In quest’altra, invece, pare che Bergamo intenda mandare Bertini a dirigere Reggina-Milan:
B: non mi interessa nemmeno che Bertini va a fare Reggina-Milan che è la sesta volta del Milan e… e da quel momento poi sarà precluso. Pazienza, oh.---
Tuttavia, i risultati del sorteggio non forniscono riscontri oggettivi, dal momento che Inter-Roma finisce a Trefoloni e Reggina-Milan a Racalbuto. Bertini, che più volte è indicato come arbitro “amico” del sodalizio, va a dirigere Siena-Messina e non l’Inter o il Milan dove avrebbe in teoria fatto più comodo. Curioso poi che Moggi inserisca nella propria ipotesi di griglia anche Paparesta, arbitro a lui storicamente inviso. Questo ad ulteriore dimostrazione della natura innocua della conversazione.
Ma l’elemento che fa cadere definitivamente l’ipotesi accusatoria è l’esistenza della pratica del sorteggio. L’informativa del 2 novembre 2005 rende noto che i Carabinieri hanno presenziato in due occasioni (su 38…) alle operazioni di sorteggio (le quali sono aperte al pubblico, riprese dalle telecamere ed effettuate alla presenza di un notaio). In entrambe le circostanze i loro inviati avrebbero rilevato un’anomalia: il notaio non avrebbe controllato che nelle palline ci fossero effettivamente i nomi degli arbitri e le partite da abbinare. Tuttavia non viene spiegato perché non sia stato svolto, immediatamente dopo il sorteggio, un controllo al riguardo (bastava controllare i bigliettini estratti dalle palline), né vengono chiarite le modalità regolamentari con cui il notaio avrebbe dovuto operare (se e quando effettivamente dovevano essere controllati i nomi), né se vi sia un verbale delle stesse operazioni, né se un Pubblico Ufficiale sia stato avvertito al riguardo, né quanti e quali fossero i soggetti coinvolti nel presunto inganno. Inoltre, se si pensa di scorgere delle irregolarità parrebbe logico approfondire le indagini e continuare a presenziare alle estrazioni, anziché andarsene dopo solo due volte. Questioni importanti, quindi, che avrebbero dovuto essere chiarite nell’immediatezza.
Nonostante le evidenti incoerenze i Carabinieri insistono nel sostenere il “taroccamento” del sorteggio e ne danno prova citando alcune telefonate ove emergerebbe chiaramente come gli esiti dell’estrazione fossero conosciuti in anticipo da Moggi. Nelle intercettazioni in questione (3487 del 26 novembre 2004, 8771 del 3 dicembre 2004, 21756 del 10 gennaio 2005) tale Alessia della segreteria sportiva chiama per comunicare gli abbinamenti che però il dg bianconero, «sornione», risponde di conoscere già. Per i Carabinieri, le conversazioni smascherano senza tema di smentita «il filo diretto tra Moggi e i due designatori, tale che il predetto conosce in largo anticipo i “sorteggi” arbitrali e ciò sicuramente sfruttando quelle predette comunicazioni riservate che i vari sodali utilizzano per comunicare tra loro». La certezza degli inquirenti si trasforma però in madornale contraddizione quando si scopre che l’orario di quelle telefonate (11.56, 11.53, 15.13) è di molto posteriore alle 11.00, ora di inizio delle operazioni di sorteggio. Ed è la stessa informativa a precisare che l’intero procedimento si svolgeva sempre con puntualità e rapidità (Lo stesso Paolo Bergamo, all’interno della trasmissione Matrix, ha dichiarato: «il sorteggio era in diretta, quindi in pochi minuti gli arbitri e le gare erano a conoscenza di tutti. Alle 11.15 era tutto ufficiale»).
Un’altra circostanza contribuisce, se ce ne fosse ancora bisogno, a fugare ogni residua perplessità: i sorteggi della stagione sportiva 2004/05 erano effettuati con l’attivo contributo di un giornalista, ogni volta diverso, al quale spettava il compito di estrarre le palline con i nomi degli arbitri. Un particolare completamente omesso dai Carabinieri, che viene invece rimarcato da un comunicato congiunto Figc-Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) del 15 maggio 2006:
La FIGC e l'USSI vogliono ricordare i termini dell'accordo che negli ultimi anni ha previsto la presenza e la partecipazione dei giornalisti dell'USSI alle operazioni del sorteggio arbitrale. Ogni settimana, l'USSI ha designato - tra i suoi iscritti - un giornalista diverso che ha estratto il nome dell'arbitro per ciascuna partita di serie A e B, secondo le griglie individuate dai designatori dell'Organo tecnico (CAN), alla presenza di un notaio. Contrariamente a quanto scritto da alcuni, il sorteggio dell'arbitro era successivo all'estrazione della "pallina" relativa a ogni singola partita. La sequenza temporale del sorteggio, cioè, prevedeva: preliminarmente, per ogni griglia di partite venivano letti i nomi degli arbitri selezionati dai designatori responsabili dell'Organo tecnico (CAN). A questo punto, uno dei due designatori estraeva la singola "pallina" con la partita e successivamente il giornalista designato dall'USSI estraeva la "pallina" con il nome dell'arbitro da assegnare a quella gara. Questi sono i termini dell'intesa tra FIGC e USSI. Riteniamo doveroso offrire un contributo di informazione all'Autorità giudiziaria che, a quanto riportato da alcuni giornali, sta indagando anche su questo aspetto dell'inchiesta che riguarda il mondo arbitrale.
Ulteriore ed ennesima conferma della regolarità delle designazioni viene dalle intercettazioni stesse. In una telefonata Pairetto si lamenta con Bergamo: «che rottura di c… guarda, ci fosse la designazione cazzo, domenica prendevamo Collina, paf e si metteva a Udine, a Udine che era il posto giusto per metterlo perché c’è stato casino questa settimana e tutto, e lo mettevamo lì e avevamo la più bella cosa che potessimo fare». Ma anche questo non è bastato ai Carabinieri che hanno cercato di aggiungere un altro, invero debolissimo, tassello all’impianto accusatorio. Nell’informativa del 2 novembre 2005 lamentano che ad arbitrare la Juventus sono stati mandati sempre gli stessi: 12 arbitri e 33 guardalinee sarebbero troppo pochi e farebbero sospettare un’ingerenza moggiana nella loro scelta. Una tesi molto labile, soprattutto se si confrontano questi dati con quelli relativi ad altre squadre: a dirigere il Milan nel corso della stagione oggetto delle indagini si sono alternati 12 direttori di gara (esattamente come la Juventus) e 30 assistenti (tre in meno dei bianconeri).
E dire che anche il Procuratore di Torino, Marcello Maddalena, si era già espresso riguardo alla possibilità concreta di manomissione dei sorteggi (vedi richiesta di archiviazione):
Data la presenza di un notaio e di un giornalista (mai lo stesso per ogni sorteggio) pare fortemente improbabile, se non del tutto inverosimile, ritenere che i sorteggi fossero “truccati”: ciò, si ripete, per le stesse modalità con cui tali sorteggi avvengono, e anche a prescindere sia dalla assenza di qualsivoglia riferimento in tal senso emergente dalle intercettazioni sia da quanto dichiarato dai testi Fazi e Martino in ordine alla regolarità dei sorteggi. Nemmeno si registrano conversazioni tra Pairetto e Bergamo nel corso delle quali il primo coinvolga il secondo nella comune progettualità di designare arbitri/guardalinee compiacenti per la Juventus.
Accuse Juve: griglie, sorteggi e designazioni pilotate
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