La telefonata del 6 maggio alle ore 9.24, fatta proprio alla vigilia dell’incontro Milan-Juventus che deciderà di fatto le sorti dello scudetto, rende ancor più riscontrato probatoriamente e, nello stesso tempo allarmante, il grado di pericolosità criminale della compagine moggiana.
E’ singolare come, nella conversazione con l'amico assistente, Moggi sia già a conoscenza della griglia degli arbitri e della designazione degli assistenti, che non saranno Mitro e Griselli: "No, no. Non te lo dico", notevolmente prima che vengano rese pubbliche. La successiva telefonata delle ore 9.41 rileva ancora la portata criminale dei metodi utilizzati da Moggi, che chiama l'assistente Mitro e gli comunica la designazione per Milan-Juve, designazione ancora ignota al Mitro: "Tu e un sardo". Gli assistenti saranno oggettivamente Mitro ed il sardo Farneti. Ma a disvelare compiutamente l'inquietante capacità criminale di Luciano Moggi è la telefonata delle 16.34 con Farneti, l'altro assistente designato per la partita che deciderà lo scudetto. Nella telefonata emerge l’allarmante e spregiudicato rapporto con gli assistenti quando Moggi chiede al suo interlocutore: "Secondo te chi è che ha dato il benestare?". Farneti risponde grato: "Beh lo avete fatto voi di sicuro... Sono molto contento", e chiede al Moggi il favore "... di aiutarmi a trovarmi tre biglietti, li pago qualunque somma". La disponibilità del Moggi nel destinare tre biglietti al Farneti, dopo avergli rappresentato la difficoltà a reperirli per quella partita, conferma la sua criminale strategia finalizzata a generare gratitudine e la grande maestria dell’organizzazione criminale nel turbare lo svolgimento delle competizioni sportive. Ma...
Avremmo molto probabilmente letto questa descrizione delle telefonate, che è un collage della prosa accusatoria che Auricchio ha destinato a Moggi nelle informative, se le cose fossero andate in quel modo, ma... non è andata così, non è Moggi che si segnala per un iperattivismo prima di Milan-Juventus, ma Leonardo Meani. Un Meani che migliora ancora una volta il suo primato personale di conoscenza anticipata delle designazioni: era a 11.11, ora migliorato fino a 9.24. Altro che "è singolare come Moggi conosca alle 11.53...", come Auricchio scrive nelle informative. Rileggete che importanza danno al fatto anche i pm nelle udienze ed il giudice De Gregorio (leggi l'articolo) nella sua sentenza. Nelle informative Auricchio non riporta le telefonate con Puglisi e con Mitro del 6 maggio. Quella con Farneti, invece, non compare nel "Libro nero/2" con l'informativa del 21 gennaio 2006 (pagine 26 e 27), ma nel 2006 di essa furono riportate tre frasi in un articolo di Giovanni Tosco su Tuttosport e in un altro de La Stampa del 3 giugno 2006, che la colloca "nell'ultima informativa in possesso del «Romanista» e visionata da «La Stampa»".
Ed in aula su questa partita cosa ha detto Auricchio in sede di esame?
PM Capuano: Sono poi utili le telefonate del 5, 6 e 7 maggio.
Auricchio: Sì, esatto, infatti passiamo al 5 maggio. Progressivo 8199, 17.12, 5 Maggio, l’arbitro De Santis chiama Meani. 6 Maggio, progressivo 8484, Meani chiama un collega suo della dirigenza milanista, tale Rino Roccato. 7 Maggio, 16.42, progressivo 8609, Paolo Bergamo chiama Leonardo Meani. Le conversazioni del 5, del 6 e del 7 maggio sono in relazione all’incontro Milan-Juventus. Ancora, 12 maggio....
E la telefonata Farneti-Meani che, secondo "Il Romanista", doveva essere nell'informativa? Non l'ha citata.
In sede di controesame, il 16 marzo:
Auricchio: Milan-Juventus non è stata una partita, diciamo, di interesse investigativo.
Avv. Sena: In fin dei conti, però, è la partita che ha stabilito il campionato… anche per verificare…
Auricchio: Sì, non lo metto in dubbio. Non è che l’abbiamo fatto in relazione all’importanza, l’abbiamo fatto in relazione alle emergenze tecniche (ovvero alle intercettazioni ascoltate, ndr).
Evidentemente le telefonate con i due assistenti della partita non hanno solleticato l'interesse di Auricchio, rassicurato perché "la garanzia per quella partita con il sorteggio… voglio dire, la dea bendata che ha individuato Collina mi sembrava una caratteristica… diciamo che metteva al riparo da qualsiasi valutazione".
Dea bendata? Allora il sorteggio era regolare!
Poi, il 23 marzo, incalzato dall'avvocato Prioreschi:
Auricchio: Milan-Juventus, che è 8 maggio, dove i nostri principali indagati sono stati già avvisati per la proroga delle indagini, le intercettazioni erano quasi in dirittura di arrivo, ma è chiaro che… cioè, da un punto di vista investigativo… ma la partita può avere un interesse investigativo? Sicuramente sarà un monumento di interesse calcistico, ma non di interesse investigativo.
Come? Allora perché hanno dato interesse investigativo a tantissime telefonate seguenti all'8 maggio? E perché darlo all'incontro di Collesalvetti, a scudetto già vinto, o all'incontro Della Valle-Bergamo?
Quante contraddizioni! Troppe.
Poi è stato il turno dell'avvocato Trofino che ha evidenziato come nella griglia per la partitissima "non c’era nessuno degli arbitri che sono sotto processo. Lo so che dispiace che questa associazione era così sgangherata che poi ha fatto tutto per mettere in campo nella partita più importante tre arbitri nemici...".
Eh sì, è come se ci raccontassero la storia di un gruppo di spietati banditi che si armano fino ai denti e studiano per un anno come assaltare il blindato portavalori e poi, nel momento clou, quando questo passa, si distraggono per aiutare una vecchina ad attraversare la strada.
Oggi potete ascoltare alcune "emergenze tecniche" che gli investigatori captarono alla vigilia della partita decisiva. Telefonate valutate senza interesse investigativo, non come quelle sulle magliette omaggio o sulla signora Lalla Lanese che riferisce alla figlia: "Già l’ho detto, ho lavato i piatti insieme alla signora Pairetto", riportate nelle informative.
C'è anche la Farneti-Meani, che dovrebbe essere nella terza informativa. C'è qualcuno disposto a credere che questa telefonata sarebbe passata sotto silenzio mediatico se fosse stato Moggi a far sapere ad un assistente che era stato designato dopo il suo placet, a preannunciargli che "ti ho fatto mettere via l'orologio neh, faccio l'orologio a tutti", e a trovargli biglietti per moglie e figli?
Avesse detto Moggi cose simili, ad un assistente di Milan-Juventus, avremmo visto i roghi in piazza per bruciare la strega bianconera.
Puglisi-Meani, 6 maggio 2005 ore 9.24.
Puglisi: Pronto.
Meani: Allora?
Puglisi: Come andiamo?
Meani: Tutto a posto.
Puglisi: Tutto sistemato?
Meani: Tutto sotto controllo.
Puglisi: Griglie già formate?
Meani: Sì eh.
Puglisi: Trefoloni, Collina, Paparesta.
Meani: Sì.
Puglisi: Chievo-Fiorentina, Milan-Juve... e poi c'era?
Meani: L'altra chi è, boh...
Puglisi: L'altra è... porca Eva (incomprensibile)...
Meani: Oh sarà il Parma...
Puglisi: Parma-Ro... Parma-Roma forse?
Meani: Esatto.
Puglisi: Mi sembra...mi sembra quelle...
Meani: Mi sembra azzeccata.
Puglisi: I guardalinee sono Mitro-Griselli...
Meani: No, no.
Puglisi: Chi è che c'è? Chi c'è?
Meani: Non te lo dico... pronto?
Puglisi: Chi è che metti al posto di quei due?
Meani: Eeeeeh quando... purtroppo ci sono i veti eh.
Puglisi: In che senso? Di la ci sono i veti?
Meani: E Griselli non lo vogliono loro adesso.
Puglisi: Ah ecco, perché cos'ha fatto?
Meani: Perché è quello che avrebbe detto che non ha visto la manata diiiii... (si riferiscono alla squalifica di Ibrahimovic per la manata a Cordoba, ndr)
Puglisi: Ah già già già già già già è vero... è vero... eh già.
Meani: Chiama tra un minuto dai.
Puglisi: Dai ti richiamo.
Meani-Mitro, 6 maggio 2005 ore 9.41
Mitro: Pronti?
Meani: Ahooo, ah Vincè…
Mitro: Ah Leonà…
Meani: Allora guarda che la ronaldina te la do domenica eh.
Mitro: Ma vaffanculo vai! Che stronzo che sei, va’… Io… io aspettavo con ansia…
Meani: Io lo sapevo che tu venivi a fare questa partita.
Mitro: E chi lo sa? Tu già lo… Io non lo so ancora…
Meani: Eh, lo so io. Te lo dico io.
Mitro: (ride) Chi, chi, secondo te, chi fa… Dai, vediamo se indovini… Secondo te chi viene?
Meani: A fare la partita?
Mitro: Sì.
Meani: Tu e un sardo.
Mitro: Un sardo?
Meani: Eh!
Mitro: Farneti? Non penso, non penso, non penso. Tu dici Farneti?
Meani: Non lo so, così, immagino...
Mitro: No, non penso, non penso...
Meani: Nelle mie statistiche… sai io c’ho tutto il mio computer, no? Tiro fuori tutte le cose… è come il Superenalotto.
Mitro: Eh, cazzo, mica sei stato tu a vincerlo, no?
Meani: Eh?
Mitro: Mica sei stato tu a vincerlo no?
Meani: No purtroppo io lo faccio sugli arbitri… trrrr.. (incomprensibile)
Mitro: Ti conviene più vincere il Superenalotto che pensare agli arbitri.
Meani: Dio bono, davvero.
Mitro: Vabbè guarda che il Superenalotto l’avete vinto lì a Eindhoven.
Meani: E’ vero, che culo eh...
Mitro: Mamma… vabbè.
Meani: Però, però io dico questo, se uno non c’ha un briciolo di fortuna, o senza la fortuna, in certe manifestazioni non arrivi in fondo.
Mitro: Vabbè, ma te la cerchi, comunque la fortuna si cerca pure.
Meani: Esatto.
Mitro: E poi non la trovi per caso.
Meani: Poi ricordati… fai il conto, l’anno che noi abbiamo vinto contro la Juventus, noi abbiamo acciuffato quel goal all’ultimo secondo contro l’Ajax, che eravamo spacciati, ti ricordi?
Mitro: Sì, mi ricordo, mi ricordo, sì, sì.
Meani La Juventus contro, mi sembra, il Deportivo, fa quel goal all’ultimo secondo, dal limite dell’area, al volo, di Tudor.
Mitro: Sì, sì…
Meani: Ah.. che Tudor se lo metti lì ancora 700 volte a far quel tiro lì non lo fa più.
Poi passano a parlare d'altro, del Milan un po' stanco e dello stadio di Istanbul.
Farneti - Meani, 6 maggio 2005 ore16.34
Meani: Pronto.
Farneti: Leonardo?
Meani: Sì.
Farneti: Piero Farneti Cagliari, scusa se ti disturbo.
Meani: Ohoo, ascolta...
Farneti: Dimmi.
Meani: Stai molto tranquillo che già hai pescato il jolly eh...
Farneti: (ride)... In che senso?
Meani: Eh?
Farneti: In che senso?
Meani: Eh cazzo non lo so, guarda che partita vieni a fare...
Farneti: Beh, ma me la merito.
Meani: Sì, te la meriti, devo dire che te la meriti.
Farneti: Diciamo così, anche se tu non sarai d'accordo per qualche cosettina ma, insomma...
Meani: Come non sono d'accordo? Secondo te...
Farneti: Noooo, l'ultima volta ti sei toccato i coglioni... no la penultima... (ride)
Meani: Secondo te... secondo te chi è che ha dato il benestare?
Farneti: Beh lo avete dato voi di sicuro...
Meani: E allora... nooo ma dai... sei stato... sei un uomo di grande esperienza...
Farneti: Sono molto contento anche perché comunque, insomma, voglio dire... sai, è un big match...
Meani: No, non è un big match, è la partita dello scudetto questa qua...
Farneti: E' la partita dello scudetto e tutta una serie di cose.
Meani: Cazzo chissà che casino, vedrai che... ci sarà tensione... Guarda che avrai...
Farneti: Ma noooo, noi... io sono molto...
Meani: No, dico, io ad esempio, avrò un comportamento non come al solito perchè lì sai...
Farneti: Sììì, sì, sì, no, certo devi stare attento, voglio dire...
Meani: Guarda che ti ho fatto mettere, ti ho fatto mettere via, anche se eri già venuto, l'orologio neh, faccio l'orologio a tutti.
Farneti: Vabbè, ti ringrazio. Ascolta, io ti disturbo invece per un'altra cosa...
Meani: Dimmi.
Farneti: Anche se tu non ci credi, gli sviluppi della stagione calcistica e degli ultimi tempi mi hanno portato già da una settimana a pensare che forse avrei fatto questa gara...
Meani: Sì
Farneti: Una B... una B domenica... e allora io sono a fine stagione, non ho mai portato i miei familiari, cioè significa moglie e figli a vedermi in una partita.
Meani: Quanti ne hai?
Farneti: Ne ho... ho moglie e due figli. Allora il problema è questo, ti volevo chiedere, ma non quello perché la certezza non la posso avere, ma quanto meno, io non ho problemi, perché io non ti posso chiedere, voglio dire, di tenermi da parte tre accrediti, però almeno aiutarmi a trovarmi tre biglietti, li pago qualunque somma.
Meani: No, non è... ascolta... il problema non è il trovare i biglietti...
Farneti: Eh...
Meani: Il problema non è trovare i biglietti, perché non ci sono... (Le voci si sovrappongono) ascolta...
Farneti: Ma nemmeno a bagarino?
Meani: Noooo, ai bagarini ci sono volendo, però cosa cazzo vai a buttar via un sacco di soldi?
Farneti: Eh vabbè sai, ma io non mi voglio perdere...
Meani: Ascolta... ascolta una cosa...
Farneti: Mi capisci? Mi stanno arrivando milioni di telefonate, li ho mandati tutti a 'fanculo.
Meani: No no, perchè poi c'è Collina che... se vede che vi ho dato un biglietto vi ammazza.
Farneti: No vabbè, io l'ho sempre fatto anche con lui perché, lui basta che non ne sappia, però adesso nell'ottica mia pensa a me, cioè di big match così, partite importanti, non li ho mai portati in undici anni, a mia moglie e ai miei due figli che sono gasatissimi, a questo punto ho detto "Vi porto"...
Meani: Certo.
Farneti: Però non so se...
Meani: No, no, ascolta 'na cosa, va bene, dopo ci pensiamo lì allo stadio trovo il sistema, ti dico io dove devono andare.
Farneti: Tu però, voglio dire, senza problemi, perché io sono aperto a tutto, cioè voglio dire, comprare i biglietti, prenderli dal bagarino, non me ne frega niente, l'importante è che mi dai una mano però...
Meani: No, no, dovremmo risolvere il problema, dovremmo risolvere il problema...
Farneti: Eh, vabbè io...
Meani: Lo risolviamo il problema...
Farneti: Io... Io più di questo...
Meani: Stai tranquillo, tu praticamente hai bisogno di tre biglietti?
Farneti: Io ho bisogno di tre biglietti, Collina non ne avrà, Mitro non penso, boh, non lo so, io Mitro...
Meani: No tu se senti Mitro... se senti Mitro, fai il furbo e gli dici: "Sai che comunque ho sentito Collina e mi ha già detto di non chiedere accrediti", e poi al limite dici...
Farneti: Eh vabbè, ma questo con Mitro non posso dirlo...
Meani: Oppure dici che hai parlato con me, gli dici: "Guarda io ho parlato..."...
Farneti: Ho parlato con te per mia moglie e i miei figli e che sarà difficile...
Meani: "... e non ce li ha" ... no, gli dici che non ne ho che così sei a posto. Gli dici: "Guarda io ho parlato con coso e non ha un accredito, non ha un biglietto perché dice...". In realtà è stato un disastro eh...
Farneti: No, ma immagino, infatti io ti ho voluto chiamare.
Meani: Posso dirti... eh ascolta... io con te parlo, ascolta 'na cosa... ascolta 'na cosa... io sai che con te parlo come se parlassi con un mio fratello maggiore, non ho problemi... il mio problema sai cos'è?
Farneti: Eh...
Meani: Che io c'ho: Pairetto che mi chiede sei biglietti...
Farneti: Sì, immagino... immagino...
Meani: Bergamo che mi chiede quattro biglietti... e vi hanno già inculato i vostri dieci. Hai capito?
Farneti: Sì, ma infatti il tenore della mia telefonata era non tanto di volere degli accrediti che so che è difficile quanto darmi qualche dritta...
Meani: No, no, ce li ho io, perché io pensa... nooo io ce li ho io.
Farneti: E pagarli, io li pagherei tutto quello che vuoi...
Meani: Io ce li ho, perché io me li compero io, me li compero, per metterli a disposizione. Dopo al limite vediamo. Se li giro come accrediti bene, se no vorrà dire che a fine gara ti dico, faccio finta di niente e ti dico: Farneti, sono 50 euro l'uno teh!
Farneti: Noo ma ci mancherebbe altro, questo non c'è nessun problema, l'importante è che tu almeno mi tieni presente...
Meani: Non ti preoccupare.. Tu se senti, se senti comunque Mitro, perché se no poi io vado nella merda, anticipalo e digli: "Mitro non portare nessuno perché ho sentito Leo perché volevo portare mia moglie e mia figlia e aveva gli ultimi due che sono suoi personali"... perché sai io chi mi rompe il cazzo? Ormai adesso hanno preso la moda, mi chiama l'Ufficio Indagini da Roma...
Farneti: Ma pensa te che mi hanno chiamato morti da sottoterra, questo dopo pranzo, mi hanno chiamato già morti gli ho detto: "Guardate, è l'ultima partita, non ho mai fatto... Ho fatto entrare cani e porci quando si poteva... Non ho mai portato..." (Le voci si sovrappongono)
Meani: Certo... anche... anche a Mazzei... che avrà il vizio di chiamare gli assistenti, digli che non c'è biglietti, glielo dici "Mazzei non ce n'è..." (incomprensibile)
Farneti: Però.. Però.. per non bluffare, io a Gennaro e a Mitro gli dico così...
Meani: Certo!
Farneti: La situazione è questa, i miei non sono mai venuti e mi son sentito in dovere di portarli.
Meani: Esatto!
Farneti: Ho parlato con Leo che mi ha detto...
Meani: Esatto, c'ho gli ultimi tre.
Farneti: E mi ha dato... mi ha dato i suoi ultimi due biglietti. Io gli dico due, che me ne frega.
Meani: Esatto! Bravo! Gli ultimi due biglietti.
Farneti: E mi ha detto che però non ce n'è per nessuno perché li ha dati a tutti quantiiii...
Meani: Esatto! E' la verità... tu non dici mica una balla, eh.
Farneti: No, no, no vabbè.. no no...
Meani: Esatto, non ne ha.
Farneti: No guarda, mi hai aiutato... una cortesia personale, hai capito il problema...
Meani: Esatto... esatto... va bene, uè, in bocca al lupo eh... ci vediam domenica.
Farneti: Ti ringrazio...vabbè, ci vediamo... l'importante è non parlarne davanti aaaaa...
Meani: Li mandi al cancello cinque.
Farneti: Al cancello cinque.
Meani: Da Viganò.
Farneti: Ma ti devo dare il nome?
Meani: Metto Farneti io.
Farneti: E ma mia moglie non è Farneti.
Meani: E che cazzo te ne frega, quello lì mica chiede il documento, è un mio uomo.
Farneti: Ah non ti chiede il documento?
Meani: Eh no, lei va lì e dice: "C'è una busta a nome Farneti", e prende la busta.
Farneti: Allora... allora, cancello cinque, Viganò.
Meani: Va lì al cancello cinque: "C'è il Sig. Viganò?", lui è la e dice: "Farneti", tac e le dà la busta.
Farneti: Eh ma, quindi per tre, giusto?
Meani: Sì, esatto!
Farneti: Va bene, dai. Sei un grande. Ciao, ciao Leo.
Meani: Ciao, ciao.
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