15 luglio 2006. Una sentenza durissima, soprattutto per la Juventus. Nessuna "prudenza e buonsenso", come adottati per lo scandalo passaportopoli dopo il parere richiesto dall'allora commissario straordinario Gianni Petrucci a Vincenzo Caianiello, presidente emerito della Corte Costituzionale che aveva consigliato "una sanzione sportiva lieve, in attesa della sentenza penale che potrebbe smentire i giudici federali, esponendo la Figc a gravi conseguenze". Allora Petrucci segnò la linea: "Una cosa è certa: non dobbiamo essere giustizialisti"; questa volta la FIGC ha dimenticato le parole di Caianiello ed agito al contrario. Tra i tanti i commenti del giorno dopo ne abbiamo selezionato alcuni.
GUIDO ROSSI. Il commissario molto straordinario Guido Rossi dichiara in un'intervista: "La giustizia sportiva ha funzionato in modo perfetto. Ne prendo atto, come si fa di fronte a una sentenza, specie se si tratta di una sentenza esemplare fatta da giudici straordinari. Invece sento una canea, parla tanta gente che voleva che finisse a tarallucci e vino".
ANTONIO GIRAUDO. L'ex AD della Juventus, Antonio Giraudo, dice la sua sulla sentenza: "Io me ne vado, ma ho il dubbio che chi rimane non sia poi tanto diverso da me". Poi Giraudo aggiunge: "Non mi arrendo, è una sentenza ingiusta. Combatterò fino alla fine in tutte le sedi opportune, perché ritengo di non avere fatto nulla di male. Non abbiamo mai cercato di modificare irregolarmente una partita che sia una".
JUVENTINI CONTRO I GIORNALISTI. In mattinata circa cento tifosi della Juventus si sono radunati a Vinovo, dove hanno applaudito i giocatori e contestato i giornalisti con cori: "giornalisti terroristi".
ZEMAN. Il boemo Zdenek Zeman, accusatore storico dei bianconeri, dichiara: "Sentenza abbastanza leggera, poteva essere più pesante. Come pure si poteva non arrivare a questa decisione o comunque a far perdere i titoli acquisiti a qualche squadra se fossero state prese le iniziative a tempo opportuno, quando furono fatte le adeguate denunce".
COBOLLI. Giovanni Cobolli presenta alla stampa Deschamps e dichiara: "Siamo irritati ma meno tesi rispetto a ieri. Siamo convinti che in appello prevarranno le nostre ragioni, ma al momento siamo in serie B e a meno 30. Siamo fiduciosi che con determinazione e volontà riusciremo nel più breve tempo possibile il grande handicap che ci hanno assegnato e tornare a essere vincenti e anche più simpatici rispetto a prima".
BLANC. L'amministratore delegato bianconero, Jean-Claude Blanc: "Non sappiamo chi andrà via, ma proteggeremo gli interessi della società. La nostra posizione è di non permettere a nessuno di trarre vantaggio da questa situazione".
GIGLI. Il presidente della Juventus Giovanni Gigli: "Io sono ancora convinto che dovremmo restare in A. Le motivazioni non giustificano affatto una pena così severa, perché il riferimento è solo all'articolo 1 del codice di giustizia sportiva e non all'articolo 6. Un insieme di peccati veniali non può equivalere a un peccato mortale". Dice che dovremmo stare in A, ma appena i giornalisti gli chiedono quale pena considererebbe congrua, risponde: "Vorrei essere in B e basta".
BIONDI. L'avvocato Alfredo Biondi, ex Ministro della Giustizia e legale del Genoa: "Il processo che ha portato a questo risultato, ne so qualcosa per il Genoa che ho difeso, è stato non solo frettoloso, ma non garantista per il prevalere degli strumenti in mano all'accusa rispetto a quelli consentiti dalla difesa. Una cosa è la sentenza, un'altra il processo vero e proprio. Affinché una sentenza sia, o quantomeno appaia, giusta occorre che il processo che ha portato alla sua pronuncia risponda a criteri oggettivi di giustizia".
RONCONI (Udc). Maurizio Ronconi dell'Udc dichiara: "Dall'esaltazione di popolo dei Mondiali al ridicolo della sentenza su Calciopoli. Una sentenza che fa ridere tutto il mondo e che deve essere contestata con forza, perché dietro la foglia di fico della giustizia sportiva sono state coperte le vergogne di una giustizia 'fai da te', volontà di rivincita e sentimenti di astio mal repressi. Non si è trattato di un processo vero e regolare".
CAPEZZONE. Daniele Capezzone, segretario dei radicali italiani: "Mi pare che i giudici abbiano usato una mano leggera nei confronti del Milan, a fronte della severità riservata alle altre società. Eppure, dal fronte berlusconiano, si prosegue sulla linea del pianto: pianto preventivo prima della sentenza, pianto successivo ora, immagino anche con l'obiettivo di creare un clima per il giudizio d'appello".
IL BOLOGNA VUOLE LA A. L'avvocato Grassani informa che il Bologna Calcio presenterà ricorso in appello alla Corte Federale per chiedere l'esclusione al campionato 2006-2007 di Juve, Fiorentina, Lazio e Milan. In tal modo il Bologna avrebbe la possibilità di partecipare al prossimo campionato di serie A. L'avvocato Mattia Grassani afferma: "La sentenza era prevedibile, ma non particolarmente afflittiva nei confronti delle società coinvolte, in particolare nei confronti della Juventus".
NUOVO PSI. Mauro Del Bue e Lucio Barani, deputati del Nuovo Psi, hanno presentato un'interrogazione al ministro Melandri sull'anticipazione della sentenza della Caf da parte della Gazzetta dello Sport, e dichiarano: "L'episodio rappresenta un caso unico e certo lesivo dell'indipendenza e della credibilità della Corte". I due deputati chiedono alla Melandri "chiarezza" e, nel caso, di istituire una commissione di inchiesta.
Sentenza CAF, i commenti del giorno dopo
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