Non aspettatevi di trovare queste intercettazioni pubblicate sui grandi giornali, quelli che si vantano di essere letti da milioni di lettori. Se le pubblicheranno accompagnandole con titoli in prima pagina, anche per controbilanciare i tanti titoli sul "Paparesta sequestrato" del 2006, lo scriveremo. Il primo a parlarne è stato Nicola Penta, il consulente del collegio difensivo di Luciano Moggi in una recente intervista. Tra i maggiori quotidiani di queste intercettazioni ha parlato solo Alvaro Moretti su Tuttosport, e ne ha fatto un breve accenno Fulvio Bianchi nella sua rubrica su Repubblica. Quanti lettori pagano in cambio di informazione e sono ancora fermi al Paparesta sequestrato negli spogliatoi di Reggio Calabria, nonostante la Procura di quella città abbia da tempo archiviato l'indagine sul sequestro "perché il fatto non sussiste"! Ma chi legge certi giornali non lo sa, perché non l'hanno scritto. Di questo modo di fare informazione ci siamo già occupati in precedenti articoli che ricordiamo sotto.
Ci occupiamo di Paparesta perché sono state ritrovate dai consulenti di Moggi certe interessanti telefonate che gli investigatori ascoltarono e non evidenziarono, e che noi possiamo valutare oggi. Inutile ricordare cosa accadde sul campo in quella partita Reggina-Juventus e la rabbia dei dirigenti juventini e dei tifosi juventini davanti agli schermi. Vediamo come si giustificò Paparesta con Pairetto in una telefonata dopo la partita.
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Paparesta-Pairetto, 10 novembre 2004.
Nella prima parte Paparesta e Pairetto parlano di una richiesta informale di informazioni da parte di Marcello Cardona (procuratore arbitrale Aia) in merito al fatto che il giornalista Rai Di Matteo dice, nella prima parte della trasmissione 'Quelli che il calcio', di aver parlato con Paparesta ("Questi sono gli episodi, gol annullato all'ultimo per fuorigioco, ho parlato anche con Paparesta"). L'arbitro, che, pur avendolo incontrato per caso in aeroporto, non gli ha detto nulla della gara, è preoccupato perché non era permesso discutere della partita con i giornalisti; ma dice: "Non so quale reato ci possa essere". Allora Pairetto si dice d'accordo con lui di seguire il consiglio di Cardona, di far scrivere a Di Matteo due righe di smentita ("Basta che contatti Di Matteo e gli fai fare una smentita", aveva detto Cardona). Paparesta conferma che così farà: "Al limite gli farei scrivere due righe nelle quali specificare che nel brevissimo incontro che abbiamo avuto non abbiamo mai parlato della gara").
Paparesta: Giusto per chiudere. E’ incredibile... Anche perché poi le responsabilità mie in tutta questa vicenda di sabato... cioè... Il goal... il fallo di mano, ero dalla parte opposta, come facevo a vederlo?
Pairetto: Quella è la cosa... Solo che era talmente evidente...
Paparesta: Evidente… talmente evidente… chiaro… Io ero talmente dalla parte opposta, ma nemmeno avrei avuto la sensazione, se no figuriamoci...
Pairetto: E’ quello che...
Paparesta: Che vado... contro.. proprio... ogni logica...
Pairetto: Ma infatti...
Paparesta: A farmi dar del male...
Pairetto: Infatti, da te solo, che poi tutti avrebbero per forza accettato, che era di tale evidenza che non ci sta niente da dire, proprio...
Paparesta: Ma anche se ci fosse stato il dubbio uno...
Pairetto: Invece lì era di tale evidenza...
Paparesta: Purtroppo chi l’ha visto ha detto che lui l'aveva giudicato involontario. Però non per scaricare, però io che responsabilità ho? E poi il resto, il gol annullato in quella maniera... comunque... a me, forse, solo il fatto di Ibrahimovic…
Pairetto: Ma perché capisci... visto in televisione si capiva che lui non ha mai alzato il fuorigioco, hai capito?
Paparesta: Ma poi lì c’è stata data ancora una doppia possibilità... perché io sono andato una prima volta, lui ha detto: "Guarda, dovrebbe essere fuorigioco e fallo di mano, una cosa del genere". Gli ho chiesto "Ma sei sicuro?". E io poi l’ho lasciato lì… e non è che l’ho annullato il goal, sono andato a cacciar via i giocatori, in maniera da dargli del tempo per riflettere. Sono tornato dopo un 20", "Gianlù, sono sicuro, lo devi annullare. È un goal irregolare". A quel punto che fai?
Pairetto: Certo. No, no, è chiaro che a quel punto…
Paparesta: Per dire che io sono veramente mortificato... perché l’ultima cosa... Mah, non lo so, guarda, proprio quando la sfortuna si mette...
Pairetto: Sì, sì, sì, si mette proprio...
Paparesta: Io l’errore mio, se c’è stato errore mio, credo sia stato è stato annullare il gol di Ibrahimovic, ma li ho visti tutti e due a terra, tra l’altro, quello col sangue dalla bocca... Poi... mancava 40 minuti, era l’inizio del secondo tempo, mezz’ora al più, erano uno in... erano in 10 contro 11, ma figuriamoci, hai voglia quante altre occasioni avrebbero avuto. Niente, non sono entrati più. Niente, vabbè, comunque Gigi, ci sentiamo...
Pairetto: Ci sentiamo presto.
Paparesta: ... presto. Va bene ok scusami.
Pairetto: Ciao Gianluca, figurati. Ciao, ciao.
Il 16 giugno 2009 Paparesta venne ascoltato a Napoli come teste dell'accusa. I nostri lettori queste cose le sanno, ma le riportiamo per qualche "passante" che legge abitualmente certi giornali di Roma e Milano. Il Pm Narducci chiese quali parole fossero state usate nei suoi confronti dai dirigenti juventini e Paparesta rispose: "La prima volta vennero dicendo che era stato un arbitraggio scandaloso, vergognoso, che ogni volta che arbitravo la Juventus accadevano sempre episodi a loro contrari, soprattutto, questo riguardo a me, il rigore che non avevo dato 'come si fa a non dare un calcio di rigore così e poi annullare due gol', insomma, che era incredibile quello che era accaduto". Il Pm chiese anche se fosse stata chiusa la porta dello spogliatoio dall'esterno e Paparesta rispose: "Io non ho mai avuto, assolutamente, nessuna percezione di chiusura di porta o altro". I dirigenti juventini, disse Paparesta, avevano chiuso sbattendo la porta e "comunque mai io ho tentato di uscire dallo spogliatoio e ho trovato la porta chiusa".
Paparesta ha anche dichiarato che al termine di quella partita: "Poi sono tornato a Bari, poi la settimana dopo, se non erro, sono andato ad arbitrare, poi sono stato utilizzato per una partita di serie B (14 novembre Torino-Venezia, ndr) e, poi, normalmente ho ripreso il mio operato in serie A". Sollecitato dal Pm a riferire se c'erano stati provvedimenti, o conseguenze per l'andamento della sua carriera, Paparesta aggiunse: "Per l'andamento della mia carriera, nell'immediato, c'è stata una riduzione dell'impegno che era abitualmente legato alle partite di serie A, partite anche di cartello. quindi dopo un po', dove il mio utilizzo è stato ridimensionato e penalizzato, poi sono tornato ad arbitrare in serie A. Ora, ripeto, ricordo che sono stato fermato per uno o per due turni, perché c'erano anche turni infrasettimanali, e poi sono tornato ad arbitrare una partita di serie B, se non sbaglio a Torino". (pagina 9 della deposizione).
Come è andata veramente? Dopo Reggina-Juventus si giocò un turno infrasettimanale nel quale non venne designato nessun arbitro tra quelli impiegati nel turno precedente, quindi non solo Paparesta. La domenica successiva, 14 novembre, Paparesta arbitrò regolarmente Torino-Venezia, partita di cartello della serie B. Poi ci fu la pausa per la Nazionale e il campionato riprese il 28 novembre, turno che vide Paparesta regolarmente nella prima fascia della griglia per la serie A. In quella fascia c'era anche Inter-Juventus e Paparesta avrebbe potuto essere estratto per arbitrare la Juventus, dopo l'intermezzo di un solo turno dai fatti di Reggio Calabria. Dov'è la longa manus cattiva di Moggi? Dov'è il danno per Paparesta? Pur in presenza di un arbitraggio contestato non venne mai fermato e arbitrò un solo turno in B. A Dattilo e Racalbuto, accusati di aver favorito la Juve, andò molto peggio: il primo fermato per due mesi dopo Udinese-Brescia ed il secondo per nove turni dopo Roma-Juventus del 2005.
Oggi per Russo, arbitro della recente Brescia-Roma, Nicchi parla di sospensione. Un periodo di fermo dopo una brutta prestazione non è una novità oggi e non lo era allora. Se i designatori avessero fermato Paparesta non ci sarebbe stato nulla di scandaloso, ma non fecero neppure questo. Tuttosport riporta questa breve parte di una telefonata tra Paparesta e Pairetto del 10 novembre, successiva a Reggina-Juventus, e recentemente "ritrovata" tra quelle non evidenziate da Auricchio:
Pairetto: Magari domenica ti mettiamo in B, giusto per... ma vieni in A in fretta, senza fare tanta...
Paparesta: Le responsabilità si sanno, l’errore c’è stato, però.
Pairetto: Uno va in B, magari quella dopo già torna. Capito...
Paparesta: Sì, sì, giusto, se è una gara importante non vorrei che apparisse... O fai la B o seconda fascia in A magari, ancora meglio. So che sarà fatto il meglio, ti ringrazio di tutto veramente per questi giorni.
Paparesta dopo quell'unica partita in B tornò subito in serie A, in prima fascia, nonostante una direzione contestata, in Torino-Venezia, per via di un gol-non gol del quale parlano sempre Paparesta e Pairetto in un'altra telefonata, seguente la partita e anch'essa "ritrovata":
Pairetto: A Raitre dicevano che era dentro, però io non ho...
Paparesta: Dal campo non si è avuta nessuna percezione. Poi l’assistente diceva che stava mezzo sulla riga e mezzo dentro. Ho detto "se tu hai visto questo", lui ha fatto segno di giocare. Speriamo che sia giusta, se no quest’anno con gli assistenti...
Ed ecco anche un'altra telefonata, "ritrovata" solo ora, del 25 novembre 2004, prima del sorteggio. Paparesta, inserito nella prima griglia che comprende anche Inter-Juventus, insieme a Collina, Bertini, Farina e Rodomonti, andò ad arbitrare Messina-Fiorentina.
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25 novembre 2004.
Paparesta: Pronto?
Pairetto: Gianluca...
Paparesta: Ciao Gigi, scusami...
Pairetto: No, stavo camminando, avevo le vibrazioni e non ho sentito
Paparesta: Non c'è problema. No, era giusto per dirti che sto qui a Lisbona, tutto bene, abbiamo fatto il briefing, tutto a posto, poi stasera faccio la partita, poi dopo la partita ti chiamo. L'osservatore mi sembra una persona come si deve, svedese, Norman Morgan.
Pairetto: Non lo conosco.
Paparesta: Giovane, non è di quelli anziani, quindi...
Pairetto: Tutto bene poi?
Paparesta: Tutto bene, tutto bene.
Pairetto: Non ci sarà magari tanta gente allo stadio... perché la squadra...
Paparesta: Eh, sì, perché... non sta andando proprio benissimo.
Pairetto: Domenica vincevano 2-0 e ha fatto 3-3.
C'è una parte di dialogo poco comprensibile.
Pairetto: Il tempo è bello lì?
Paparesta: Sì, sì, veramente si sta bene, saranno 19 gradi però è piacevole, una temperatura buona.
Pairetto: No qui, invece, è brutto... oggi, proprio... adesso ho un'influenza addosso bestiale però... un'influenza intestinale e sto di un male incredibile... comunque, vabbè... bene dai...
Paparesta: Poi ti chiamo dopo la partita, non so, se no dopo la partita poi non ti chiamo perché finisce tardi.
Pairetto: Tu, poi, a che ora hai il rientro?
Paparesta: Io alle 12.20, che sono le 13.20 italiane, da...
Pairetto: Su Roma?
Paparesta: Suuu... su Roma, sì... e poi torno a casa a questo punto, perché...
Pairetto: Sì, sì... c'è anche una partita di A di sabato...
Paparesta: Ah... vabbè, in quel caso mi fermo a Roma...
Pairetto: Se fosse così forse sì, perché...
Paparesta: Però a Coverciano è inutile che vengo, perché arrivo alle quattro... alle quattro ed un quarto.
Pairetto: Vabbè, l'unico anticipo è quello di Siena, quindi non è manco scomodo... poi vediamo, speriamo non sia quello... così almeno...
Paparesta: Così posso tornare e prendere...
Pairetto: Infatti, bravo, proprio così... perché sai, arrivando a quell'ora, andare a casa per poi ripartire diventa poi un po'...
Paparesta: Un po' complicato... perché era l'unica possibilità... vabbè io...
Pairetto: Diventa un po' complicato, eh... meglio se ti fermi a Roma, onestamente.
Paparesta: Sì, mi fermo a Roma, non ci sono problemi.
Pairetto: E speriamo non sia quella...
Paparesta: Vabbè, vediamo un po' quale viene... va bene Gigi. Allora, io domani mattina ti chiamo, allora... inutile che ti chiamo stasera che finisce tardi, va bene?
Pairetto: OK, ciao, ciao.
Tuttosport riporta anche una telefonata del 26 novembre avvenuta dopo il sorteggio:
Paparesta: Gigi... adesso ho sentito che me ne vado a Messina.
Pairetto: All’inizio in quella fascia c’era Siena-Roma e l’abbiamo tolta. Abbiamo tolto il rischio di fare l’anticipo: meglio un giorno di riposo in più.
Paparesta: Sono contento, ti ringrazio di tutto.
Noi vediamo delle attenzioni verso Paparesta in queste telefonate, non certo gli atteggiamenti punitivi della "cupola" verso gli arbitri che sfavorivano la "compagine moggiana". Gli investigatori avrebbero potuto evidenziare in che cosa era consistita in realtà la "punizione" per Paparesta. Noi lo avevamo già fatto nel 2006 senza avere queste telefonate, perché bastava consultare un Almanacco del calcio, come più volte ha detto in aula l'avvocato Prioreschi nei casi di mancate verifiche degli investigatori.
E finiamo, seguendo l'ordine cronologico, con una telefonata "ritrovata" collegata alla "famosa" griglia Bergamo-Moggi. Al dirigente juventino si imputa di conoscere in anticipo le mosse di Paparesta, di sapere che l'arbitro, impegnato in un torneo in Turchia, tornerà il venerdì e, quindi, può essere impiegato ed inserito nella griglia. Paparesta nella sua deposizione a Napoli dichiarò che Moggi l'aveva saputo da suo padre Romeo. Tuttosport informa che sono state ritrovate telefonate del 6, dell'8 e del 9 febbraio, tra Pairetto e Paparesta, nelle quali si discute del ritorno dell'arbitro. Ve ne possiamo far ascoltare una.
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9 febbraio 2005.
Pairetto: Pronto?
Paparesta: Gigi?
Pairetto: Ciao Gianluca.
Paparesta: Sono Gianluca, ciao, scusami.
Pairetto: Allora?
Paparesta: Allora... io qui ho gli orari degli aerei... allora, ci sono due possibilità... se ci mettete la partita di sabato mi farebbero partire alle sei del pomeriggio per arrivare alle 22.45 alla tratta Fiumicino, mentre se ... però solo se, altrimenti mi farebbero partire il sabato la mattina per arrivare alle 9.45 a Milano. La mattina alle 7.50 ed arriverei alle 9.45 a Milano. Sabato lo prendo sicuro e comunque torno a quell'ora... alle 9.45 di sabato mattina io sono a Milano. Se, invece, c'è da tornare prima c'è un aereo alle 18 che arriva alle 22.45 a Roma, però questa situazione solo se c'è necessità tipo la partita di sabato, perché altrimenti è preferibile partire sabato come tutti gli altri e partirei, ripeto, alle 7.50 per arrivare alle 9.40...
Pairetto: Lo sai che non mi ricordo quali sono gli anticipi, porca miseria... tu te li ricordi, no?
Paparesta: C'è Lazio-Atalanta e poi Inter-Roma. Inter-Roma è una partita...
Pairetto: Inter-Roma eh, eh... per forza...
Paparesta: Vabbè, comunque, o in una maniera o nell'altra io... male male che deve andare alle 9.40 di sabato mattina sono a Milano. Se io dovessi arbitrare il sabato c'è l'alternativa il venerdì sera alle 18 per arrivare alle 22.45 a Roma.
Pairetto: Sì, quella sarebbe necessaria, insomma... direi di far...
Paparesta: Vabbè, comunque io ho fatto tutto quanto per il... prenotazioni, tutto quanto, poi in base a quello che esce vediamo un po'... va bene?
Pairetto: OK, OK.
Poi parlano del torneo, della durata di dieci giorni, al quale Paparesta aveva partecipato.
Lo abbiamo già chiesto in passato: cosa resta del caso Paparesta?
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Ci occupiamo di Paparesta perché sono state ritrovate dai consulenti di Moggi certe interessanti telefonate che gli investigatori ascoltarono e non evidenziarono, e che noi possiamo valutare oggi. Inutile ricordare cosa accadde sul campo in quella partita Reggina-Juventus e la rabbia dei dirigenti juventini e dei tifosi juventini davanti agli schermi. Vediamo come si giustificò Paparesta con Pairetto in una telefonata dopo la partita.
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Paparesta-Pairetto, 10 novembre 2004.
Nella prima parte Paparesta e Pairetto parlano di una richiesta informale di informazioni da parte di Marcello Cardona (procuratore arbitrale Aia) in merito al fatto che il giornalista Rai Di Matteo dice, nella prima parte della trasmissione 'Quelli che il calcio', di aver parlato con Paparesta ("Questi sono gli episodi, gol annullato all'ultimo per fuorigioco, ho parlato anche con Paparesta"). L'arbitro, che, pur avendolo incontrato per caso in aeroporto, non gli ha detto nulla della gara, è preoccupato perché non era permesso discutere della partita con i giornalisti; ma dice: "Non so quale reato ci possa essere". Allora Pairetto si dice d'accordo con lui di seguire il consiglio di Cardona, di far scrivere a Di Matteo due righe di smentita ("Basta che contatti Di Matteo e gli fai fare una smentita", aveva detto Cardona). Paparesta conferma che così farà: "Al limite gli farei scrivere due righe nelle quali specificare che nel brevissimo incontro che abbiamo avuto non abbiamo mai parlato della gara").
Paparesta: Giusto per chiudere. E’ incredibile... Anche perché poi le responsabilità mie in tutta questa vicenda di sabato... cioè... Il goal... il fallo di mano, ero dalla parte opposta, come facevo a vederlo?
Pairetto: Quella è la cosa... Solo che era talmente evidente...
Paparesta: Evidente… talmente evidente… chiaro… Io ero talmente dalla parte opposta, ma nemmeno avrei avuto la sensazione, se no figuriamoci...
Pairetto: E’ quello che...
Paparesta: Che vado... contro.. proprio... ogni logica...
Pairetto: Ma infatti...
Paparesta: A farmi dar del male...
Pairetto: Infatti, da te solo, che poi tutti avrebbero per forza accettato, che era di tale evidenza che non ci sta niente da dire, proprio...
Paparesta: Ma anche se ci fosse stato il dubbio uno...
Pairetto: Invece lì era di tale evidenza...
Paparesta: Purtroppo chi l’ha visto ha detto che lui l'aveva giudicato involontario. Però non per scaricare, però io che responsabilità ho? E poi il resto, il gol annullato in quella maniera... comunque... a me, forse, solo il fatto di Ibrahimovic…
Pairetto: Ma perché capisci... visto in televisione si capiva che lui non ha mai alzato il fuorigioco, hai capito?
Paparesta: Ma poi lì c’è stata data ancora una doppia possibilità... perché io sono andato una prima volta, lui ha detto: "Guarda, dovrebbe essere fuorigioco e fallo di mano, una cosa del genere". Gli ho chiesto "Ma sei sicuro?". E io poi l’ho lasciato lì… e non è che l’ho annullato il goal, sono andato a cacciar via i giocatori, in maniera da dargli del tempo per riflettere. Sono tornato dopo un 20", "Gianlù, sono sicuro, lo devi annullare. È un goal irregolare". A quel punto che fai?
Pairetto: Certo. No, no, è chiaro che a quel punto…
Paparesta: Per dire che io sono veramente mortificato... perché l’ultima cosa... Mah, non lo so, guarda, proprio quando la sfortuna si mette...
Pairetto: Sì, sì, sì, si mette proprio...
Paparesta: Io l’errore mio, se c’è stato errore mio, credo sia stato è stato annullare il gol di Ibrahimovic, ma li ho visti tutti e due a terra, tra l’altro, quello col sangue dalla bocca... Poi... mancava 40 minuti, era l’inizio del secondo tempo, mezz’ora al più, erano uno in... erano in 10 contro 11, ma figuriamoci, hai voglia quante altre occasioni avrebbero avuto. Niente, non sono entrati più. Niente, vabbè, comunque Gigi, ci sentiamo...
Pairetto: Ci sentiamo presto.
Paparesta: ... presto. Va bene ok scusami.
Pairetto: Ciao Gianluca, figurati. Ciao, ciao.
Il 16 giugno 2009 Paparesta venne ascoltato a Napoli come teste dell'accusa. I nostri lettori queste cose le sanno, ma le riportiamo per qualche "passante" che legge abitualmente certi giornali di Roma e Milano. Il Pm Narducci chiese quali parole fossero state usate nei suoi confronti dai dirigenti juventini e Paparesta rispose: "La prima volta vennero dicendo che era stato un arbitraggio scandaloso, vergognoso, che ogni volta che arbitravo la Juventus accadevano sempre episodi a loro contrari, soprattutto, questo riguardo a me, il rigore che non avevo dato 'come si fa a non dare un calcio di rigore così e poi annullare due gol', insomma, che era incredibile quello che era accaduto". Il Pm chiese anche se fosse stata chiusa la porta dello spogliatoio dall'esterno e Paparesta rispose: "Io non ho mai avuto, assolutamente, nessuna percezione di chiusura di porta o altro". I dirigenti juventini, disse Paparesta, avevano chiuso sbattendo la porta e "comunque mai io ho tentato di uscire dallo spogliatoio e ho trovato la porta chiusa".
Paparesta ha anche dichiarato che al termine di quella partita: "Poi sono tornato a Bari, poi la settimana dopo, se non erro, sono andato ad arbitrare, poi sono stato utilizzato per una partita di serie B (14 novembre Torino-Venezia, ndr) e, poi, normalmente ho ripreso il mio operato in serie A". Sollecitato dal Pm a riferire se c'erano stati provvedimenti, o conseguenze per l'andamento della sua carriera, Paparesta aggiunse: "Per l'andamento della mia carriera, nell'immediato, c'è stata una riduzione dell'impegno che era abitualmente legato alle partite di serie A, partite anche di cartello. quindi dopo un po', dove il mio utilizzo è stato ridimensionato e penalizzato, poi sono tornato ad arbitrare in serie A. Ora, ripeto, ricordo che sono stato fermato per uno o per due turni, perché c'erano anche turni infrasettimanali, e poi sono tornato ad arbitrare una partita di serie B, se non sbaglio a Torino". (pagina 9 della deposizione).
Come è andata veramente? Dopo Reggina-Juventus si giocò un turno infrasettimanale nel quale non venne designato nessun arbitro tra quelli impiegati nel turno precedente, quindi non solo Paparesta. La domenica successiva, 14 novembre, Paparesta arbitrò regolarmente Torino-Venezia, partita di cartello della serie B. Poi ci fu la pausa per la Nazionale e il campionato riprese il 28 novembre, turno che vide Paparesta regolarmente nella prima fascia della griglia per la serie A. In quella fascia c'era anche Inter-Juventus e Paparesta avrebbe potuto essere estratto per arbitrare la Juventus, dopo l'intermezzo di un solo turno dai fatti di Reggio Calabria. Dov'è la longa manus cattiva di Moggi? Dov'è il danno per Paparesta? Pur in presenza di un arbitraggio contestato non venne mai fermato e arbitrò un solo turno in B. A Dattilo e Racalbuto, accusati di aver favorito la Juve, andò molto peggio: il primo fermato per due mesi dopo Udinese-Brescia ed il secondo per nove turni dopo Roma-Juventus del 2005.
Oggi per Russo, arbitro della recente Brescia-Roma, Nicchi parla di sospensione. Un periodo di fermo dopo una brutta prestazione non è una novità oggi e non lo era allora. Se i designatori avessero fermato Paparesta non ci sarebbe stato nulla di scandaloso, ma non fecero neppure questo. Tuttosport riporta questa breve parte di una telefonata tra Paparesta e Pairetto del 10 novembre, successiva a Reggina-Juventus, e recentemente "ritrovata" tra quelle non evidenziate da Auricchio:
Pairetto: Magari domenica ti mettiamo in B, giusto per... ma vieni in A in fretta, senza fare tanta...
Paparesta: Le responsabilità si sanno, l’errore c’è stato, però.
Pairetto: Uno va in B, magari quella dopo già torna. Capito...
Paparesta: Sì, sì, giusto, se è una gara importante non vorrei che apparisse... O fai la B o seconda fascia in A magari, ancora meglio. So che sarà fatto il meglio, ti ringrazio di tutto veramente per questi giorni.
Paparesta dopo quell'unica partita in B tornò subito in serie A, in prima fascia, nonostante una direzione contestata, in Torino-Venezia, per via di un gol-non gol del quale parlano sempre Paparesta e Pairetto in un'altra telefonata, seguente la partita e anch'essa "ritrovata":
Pairetto: A Raitre dicevano che era dentro, però io non ho...
Paparesta: Dal campo non si è avuta nessuna percezione. Poi l’assistente diceva che stava mezzo sulla riga e mezzo dentro. Ho detto "se tu hai visto questo", lui ha fatto segno di giocare. Speriamo che sia giusta, se no quest’anno con gli assistenti...
Ed ecco anche un'altra telefonata, "ritrovata" solo ora, del il 25 novembre 2004, prima del sorteggio. Paparesta, inserito nella prima griglia che comprende anche Inter-Juventus, insieme a Collina, Bertini, Farina e Rodomonti, andò ad arbitrare Messina-Fiorentina.
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25 novembre 2004.
Paparesta: Pronto?
Pairetto: Gianluca...
Paparesta: Ciao Gigi, scusami...
Pairetto: No, stavo camminando, avevo le vibrazioni e non ho sentito
Paparesta: Non c'è problema. No, era giusto per dirti che sto qui a Lisbona, tutto bene, abbiamo fatto il briefing, tutto a posto, poi stasera faccio la partita, poi dopo la partita ti chiamo. L'osservatore mi sembra una persona come si deve, svedese, Norman Morgan.
Pairetto: Non lo conosco.
Paparesta: Giovane, non è di quelli anziani, quindi...
Pairetto: Tutto bene poi?
Paparesta: Tutto bene, tutto bene.
Pairetto: Non ci sarà magari tanta gente allo stadio... perché la squadra...
Paparesta: Eh, sì, perché... non sta andando proprio benissimo.
Pairetto: Domenica vincevano 2-0 e ha fatto 3-3.
C'è una parte di dialogo poco comprensibile.
Pairetto: Il tempo è bello lì?
Paparesta: Sì, sì, veramente si sta bene, saranno 19 gradi però è piacevole, una temperatura buona.
Pairetto: No qui, invece, è brutto... oggi, proprio... adesso ho un'influenza addosso bestiale però... un'influenza intestinale e sto di un male incredibile... comunque, vabbè... bene dai...
Paparesta: Poi ti chiamo dopo la partita, non so, se no dopo la partita poi non ti chiamo perché finisce tardi.
Pairetto: Tu, poi, a che ora hai il rientro?
Paparesta: Io alle 12.20, che sono le 13.20 italiane, da...
Pairetto: Su Roma?
Paparesta: Suuu... su Roma, sì... e poi torno a casa a questo punto, perché...
Pairetto: Sì, sì... c'è anche una partita di A di sabato...
Paparesta: Ah... vabbè, in quel caso mi fermo a Roma...
Pairetto: Se fosse così forse sì, perché...
Paparesta: Però a Coverciano è inutile che vengo, perché arrivo alle quattro... alle quattro ed un quarto.
Pairetto: Vabbè, l'unico anticipo è quello di Siena, quindi non è manco scomodo... poi vediamo, speriamo non sia quello... così almeno...
Paparesta: Così posso tornare e prendere...
Pairetto: Infatti, bravo, proprio così... perché sai, arrivando a quell'ora, andare a casa per poi ripartire diventa poi un po'...
Paparesta: Un po' complicato... perché era l'unica possibilità... vabbè io...
Pairetto: Diventa un po' complicato, eh... meglio se ti fermi a Roma, onestamente.
Paparesta: Sì, mi fermo a Roma, non ci sono problemi.
Pairetto: E speriamo non sia quella...
Paparesta: Vabbè, vediamo un po' quale viene... va bene Gigi. Allora, io domani mattina ti chiamo, allora... inutile che ti chiamo stasera che finisce tardi, va bene?
Pairetto: OK, ciao, ciao.
Tuttosport riporta anche una telefonata del 26 novembre avvenuta dopo il sorteggio:
Paparesta: Gigi... adesso ho sentito che me ne vado a Messina.
Pairetto: All’inizio in quella fascia c’era Siena-Roma e l’abbiamo tolta. Abbiamo tolto il rischio di fare l’anticipo: meglio un giorno di riposo in più.
Paparesta: Sono contento, ti ringrazio di tutto.
Noi vediamo delle attenzioni verso Paparesta in queste telefonate, non certo gli atteggiamenti punitivi della "cupola" verso gli arbitri che sfavorivano la "compagine moggiana". Gli investigatori avrebbero potuto evidenziare in che cosa era consistita in realtà la "punizione" per Paparesta. Noi lo avevamo già fatto nel 2006 senza avere queste telefonate, perché bastava consultare un Almanacco del calcio, come più volte ha detto in aula l'avvocato Prioreschi nei casi di mancate verifiche degli investigatori.
E finiamo, seguendo l'ordine cronologico, con una telefonata "ritrovata" collegata alla "famosa" griglia Bergamo-Moggi. Al dirigente juventino si imputa di conoscere in anticipo le mosse di Paparesta, di sapere che l'arbitro, impegnato in un torneo in Turchia, tornerà il venerdì e, quindi, può essere impiegato ed inserito nella griglia. Paparesta nella sua deposizione a Napoli dichiarò che Moggi l'aveva saputo da suo padre Romeo. Tuttosport informa che sono state ritrovate telefonate del 6, dell'8 e del 9 febbraio, tra Pairetto e Paparesta, nelle quali si discute del ritorno dell'arbitro. Ve ne possiamo far ascoltare una.
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9 febbraio 2005.
Pairetto: Pronto?
Paparesta: Gigi?
Pairetto: Ciao Gianluca.
Paparesta: Sono Gianluca, ciao, scusami.
Pairetto: Allora?
Paparesta: Allora... io qui ho gli orari degli aerei... allora, ci sono due possibilità... se ci mettete la partita di sabato mi farebbero partire alle sei del pomeriggio per arrivare alle 22.45 alla tratta Fiumicino, mentre se ... però solo se, altrimenti mi farebbero partire il sabato la mattina per arrivare alle 9.45 a Milano. La mattina alle 7.50 ed arriverei alle 9.45 a Milano. Sabato lo prendo sicuro e comunque torno a quell'ora... alle 9.45 di sabato mattina io sono a Milano. Se, invece, c'è da tornare prima c'è un aereo alle 18 che arriva alle 22.45 a Roma, però questa situazione solo se c'è necessità tipo la partita di sabato, perché altrimenti è preferibile partire sabato come tutti gli altri e partirei, ripeto, alle 7.50 per arrivare alle 9.40...
Pairetto: Lo sai che non mi ricordo quali sono gli anticipi, porca miseria... tu te li ricordi, no?
Paparesta: C'è Lazio-Atalanta e poi Inter-Roma. Inter-Roma è una partita...
Pairetto: Inter-Roma eh, eh... per forza...
Paparesta: Vabbè, comunque, o in una maniera o nell'altra io... male male che deve andare alle 9.40 di sabato mattina sono a Milano. Se io dovessi arbitrare il sabato c'è l'alternativa il venerdì sera alle 18 per arrivare alle 22.45 a Roma.
Pairetto: Sì, quella sarebbe necessaria, insomma... direi di far...
Paparesta: Vabbè, comunque io ho fatto tutto quanto per il... prenotazioni, tutto quanto, poi in base a quello che esce vediamo un po'... va bene?
Pairetto: OK, OK.
Poi parlano del torneo, della durata di dieci giorni, al quale Paparesta aveva partecipato.
Lo abbiamo già chiesto in passato: cosa resta del caso Paparesta?
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