Il 4 dicembre l'ex assistente Rosario Coppola, interrogato come teste dell'accusa, ha riferito che i carabinieri, dai quali si era recato spontaneamente raccogliendo l'invito di Borrelli, gli dissero che l'Inter non interessava e che "A noi non risulta che l'Inter facesse pressioni, non abbiamo registrazioni...". Perché risposero così a Coppola? Perché l'Inter non interessava?
Abbiamo visto che di registrazioni ne avevano, eccome. Abbiamo visto che non erano solo auguri di Natale, come ci avevano detto all'inizio. Ed avevano anche questa nuova intercettazione, molto eloquente, ritrovata dalla difesa di Moggi e che tratteremo in questo articolo.
Abbiamo già potuto sentire la telefonata tra Bergamo e Facchetti del giorno precedente l'incontro Cagliari-Inter (12 maggio 2005), semifinale di Coppa Italia, quella sullo score 4-4-4 di Bertini con l'Inter che avrebbe dovuto smuovere la casella della V, come vittorie. Intercettazione trasmessa da Matrix nella puntata su Calciopoli, e che persino Ruggiero Palombo ha definito "che non vanno bene" affacciandosi dal suo Palazzo di vetro.
La partita termina con il risultato di 1-1, Bertini non riesce a smuovere "quella giusta" di casella, ma l'Inter passa e andrà poi a battere la Roma nella doppia finale di coppa Italia. Per Auricchio ed i suoi uomini non era "rilevante" quella telefonata e non è stata giudicata rilevante neppure questa che, piaccia o non piaccia, ci sembra peggiore, perché conferma la prima e la aggrava per il comportamento di Facchetti prima della partita, che Bertini riferisce a Bergamo.
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Dopo Cagliari-Inter, 1-1, 12 maggio 2005.
Bergamo: Pronto?
Bertini: Sei a letto Paolo, eh?
Bergamo: No... Allora?
Bertini: Comè andata? Che mi dici?
Bergamo: Ma io ho visto l'ultima mezz'ora perché mi avevano avvertito di questo... di questo fallo di mano che no... non era mica espulsione...oh...
Bertini: Quella non è espulsione...
Bergamo: No, non è mica una chiara occasione da goal.
Bertini: Poi si può fare una disquisizione di carattere tecnico su tutto, ma non si ha la... forse una mancata percezione di dove fosse come posizione, ma non può essere ritenuta un'occasione...
Bergamo: No... un'occasione di.. assolutamente.
Bertini: E' stato quello che... l'unica cosa...
Bergamo: Protestavano un po' quelli dell'Inter... sono un po' insofferenti quando...
Bertini: Eh me ne son accorto. E'stata una remata dal primo minuto poi, dal primo minuto, non capisco, non capisco perché. Tra l'altro c'è stato Facchetti che all'inizio della partita è venuto dentro lo spogliatoio a salutare con quel fare sempre... 'Sa, questa è la tredicesima partita, per ora siamo in perfetta parità, quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate, e per l'Inter non è che sia un grande score' ha detto. Quindi l'abbiamo preparata in questo modo la partita.
Bergamo: Mmhh
Bertini: E non è stato piacevole, non è stato piacevole.
Bergamo: Bisogna che ci parli, sì... più tranquillo in campo. Ci avevo già parlato, gli avevo già detto; ma questo non capisce un ca**o...
Bertini: Ma io ho l'impressione...Non so neanche l'interlocuzione più giusta quale possa essere... Questo veramente... a volte è imbarazzante... Una premessa del genere... ci siamo... ci siamo guardati tutti, prima della partita.
Bergamo: Ascoltami, quando avrai buttato giù con me, chiama Gigi, che s'è accorto che m'hai già chiamato..
Bertini: Sì, sì, certo... e quindi... niente, insomma... questa situazione... te l'ho detto, appunto.
Bergamo: Grazie. Comunque la partita... un clima...
Bertini: Al di là di questo la partita è andata bene...
Bergamo: Per quella parte che si diceva ti ci penso io...
Bertini: Sì, perchè poi tra l'altro non ha neanche senso, non mi sembra di aver fatto... Anzi.. anzi! Va buo'...
Bergamo: Buonanotte, ci sentiamo.
Bertini: Ci sentiamo domani.
Bergamo: Ciao, grazie.
Bertini: Ciao, grazie.
Vi sembra poco per indagare anche sull'Inter? Applichiamo a questa telefonata la sofisticata tecnica investigativa illustrata in aula da Auricchio, ovvero che loro indagavano se nell'intercettazione coglievano qualcosa di poco lecito, e per provare il reato era sufficiente fare il raffronto tra contenuto della telefonata e gli articoli di giornale del giorno dopo la partita; vediamo cosa ha scritto il giorno dopo Repubblica, con la Gazzetta tra i più utilizzati giornali per i riscontri:
Al 4' Carini combina un pasticciaccio su un pallone innocuo che arriva da metà campo, toccandolo con le mani un metro fuori dall’ area praticamente senza avversari davanti: Bertini dovrebbe espellerlo ma lo ammonisce soltanto (eppure la regola parlerebbe chiaro), falsando così il prosieguo della partita. Alla fine il presidente Cellino dirà: «Si vede che devono far vincere qualcosa all’ Inter. A questo punto non so se serva andare a San Siro la prossima settimana».
Comunque all’ingiustizia rimedia subito Zola: il suo destro su punizione dai 17 metri è un buffetto dolcissimo al pallone che si addormenta in rete sotto l’ incrocio alla destra di Carini. L'Inter pareggia subito: corner, mischia nell’ area piccola, palla che rimbalza dal braccio di Cambiasso al destro di Martins che è rapidissimo a deviare in rete per il suo ventunesimo gol stagionale, ma anche qui Bertini sbaglia perché il tocco di Cambiasso è irregolare.
La lamentela del presidente Cellino venne riportata anche dalla Gazzetta.
Ed ora qualche domanda alle quali, dalla Federazione e dal mondo dei media, nessuno risponderà:
1. Se gli uomini di Auricchio non avessero "scartato" questa telefonata e fosse stata nota nel 2006, l'Inter sarebbe stata deferita come Juve, Milan, Fiorentina, Lazio e Reggina?
2. Gli interisti avrebbero potuto ergersi a detentori dell'onestà dichiarandosi "diversi" dagli altri, intonare cori offensivi, indossare uno scudetto di cartone e magliette di scherno?
3. E Palazzi e la FIGC, che hanno dimenticato di indagare su questo materiale a cui avevano accesso, fino a favorire la prescrizione per l'Inter, come possono dichiararsi super partes e come potranno mai riparare ad un torto già consumato e pagato dalle altre squadre, con vantaggio di chi è stato "graziato"?