Quello di Napoli su Calciopoli è il "suo" processo. Ha collaborato alle indagini con Auricchio e Di Laroni, Maurizio Galdi. La Gazzetta non ci ha mai detto niente sull'archiviazione dell'indagine per la fuga di notizie della Calciopoli del 2006, pur potendo sapere, visto che il suo redattore Galdi aveva ricevuto un avviso ex art. 415 bis. La Gazzetta non ha mai detto niente del ruolo di "collaboratore" avuto da Galdi nelle indagini, anzi, lo invia in aula a raccontare ai suoi lettori lo svolgimento delle udienze. Ci sembra una scelta poco opportuna dopo il ruolo svolto nelle indagini dal giornalista. Vediamo come Maurizio Galdi ha raccontato, fin qui, il processo ai suoi lettori.
22 aprile 2009 - Titolo: La maxi-lista delle prove contro Moggi. Un'ora per elencare ciò che verrà usato dai pm al processo.
Articolo di 20 righe nel quale Galdi riporta ciò che disse Prioreschi e che risulterà dimostrato un anno dopo: "Prioreschi solleva anche il dubbio che manchino alcune telefonate di Bergamo: "In un colloquio con la Fazi dice di avere avuto telefonate da Moratti e Facchetti. Vediamo se dai tabulati escono". I pm hanno sempre chiarito che non ci sono altre telefonate."
20 maggio 2009 - Titolo: Paparesta "Volevo diventare designatore". Il padre di Gianluca, ex arbitro, aveva accettato per questo schede svizzere e telefonini da Moggi.
Questa udienza appassiona Galdi, che scrive ben 26 righe. Leggendo l'articolo non si può non notare che alla deposizione di Romeo Paparesta sono dedicate poche righe (neppure 6), a quella di Armando Carbone, testimone da cui nasce il secondo filone di intercettazioni, solo la frasetta "Carbone ha parlato di partite «aggiustate» nel 1986", mentre il resto dell'articolo è un attacco frontale di Galdi al Giudice Casoria e alle colleghe del collegio giudicante, ree di prendere sottogamba il processo a cui il Galdi ha collaborato. Galdi, infatti, scrive: "...tutto questo per Teresa Casoria, presidente del collegio A della Nona sezione penale di Napoli non sono cose importanti. «Abbiamo processi seri da fare», la frase pronunciata ieri in chiusura dell' udienza dibattimentale del processo per lo scandalo del calcio del 2006 ha lasciato tutti a bocca aperta. [...] Detta così, la frase potrebbe sembrare anche una battuta, ma basta rivedere le immagini dell'udienza per capire che non è così. Le telecamere di 'Un giorno in Pretura' hanno sicuramente inquadrato le espressioni spesso annoiate del presidente del collegio giudicante, ma anche le colleghe a «latere» non sembravano da meno. [...] Anche la battuta poco felice sul secondo teste dell' accusa (Armando Carbone) durante il controinterrogatorio della difesa di Luciano Moggi (è nel frattempo cambiata: ricusato Gianaria, restano Prioreschi, Trofino e Rodella) è illuminante: «Abbiamo inquadrato il personaggio». [...] In caso di riammissione si potrebbe anche ipotizzare una ricusazione del collegio a tutela di un equo processo che, per la fretta, rischia di penalizzare tutti".
27 maggio 2009 - Titolo: L'ex arbitro Nucini accusa "Premi per sbagli pro-Juve". A Napoli i giudici hanno ascoltato anche Gazzoni Frascara e Dal Cin.
Articolo di 25 righe per raccontare, come scrive lo stesso Galdi, "nove ore di udienza, di cui sei «dedicate» a Danilo Nucini". La poca simpatia di Galdi per il Giudice Casoria emerge anche in questo articolo, con l'uso del verbo "estorcere". Galdi scrive: "L'esame dell'ex arbitro di Bergamo ha comunque lasciato il segno: «Se sbagliavi a favore della Juventus o a danno di qualche sua diretta avversaria, allora venivi premiato» [...] Di cosa parlaste? Incalzano i difensori. «Del mondo del calcio», gli estorce il presidente Teresa Casoria dopo vari tentativi di non rispondere. Ma perché di queste vicende non parlò mai con l' Ufficio indagini della Figc? «Non mi fidavo». Racconta anche della scheda telefonica ricevuta a Fabiani. Tante contraddizioni, i difensori incalzano". Galdi non riporta molte inesattezze di Nucini, e neppure che l'avvocato di Racalbuto smonta quanto asserito dall'arbitro amico di Facchetti, chiedendo "Sa qual è la sospensione più lunga comminata a un arbitro? 8 mesi, che vennero inflitti a Racalbuto per un rigore dubbio concesso alla Juve contro la Roma". Sulla deposizione di Dal Cin, le cui dichiarazioni avevano fatto scattare l'indagine dei pm napoletani, Galdi scrive solo: "L' udienza si era aperta con Franco Dal Cin che racconta delle «sue impressioni» su quello che accadeva nel calcio". La deposizione di Gazzoni Frascara viene raccontata così: "Si chiude con Giuseppe Gazzoni Frascara e il fallimento del suo Bologna per colpa della retrocessione «immeritata»". In definitiva quella di Galdi è una minicronaca dell'udienza dove al lettore della Gazzetta si offre solo la certezza che chi sbagliava a favore della Juve veniva premiato.
17 giugno 2009 . Titolo: "Fabiani propose: vince il Messina e vi do 300 milioni". L' ex patron della Salernitana ascoltato in aula. Slitta Baldini.
Articolo di 19 righe per un'udienza molto importante. E' l'udienza nella quale Gianluca Paparesta fa chiarezza sull'episodio del "sequestro" nello spogliatoio; sarebbe notizia da titolo, anche per ottemperare al dovere di rettifica, vista l'enfasi con cui la Gazzetta ci aveva raccontato del sequestro nel 2006. Ma il titolo per Galdi, come abbiamo visto, è un altro. Sulla deposizione di Paparesta solo: "L'ex arbitro Paparesta ha ammesso in aula gli errori che portarono alla famosa scena negli spogliatoio dello stadio di Reggio Calabria, escludendo però di essere stato chiuso nella stanza da Moggi. Ha anche confermato il possesso delle schede svizzere da parte del padre e le telefonate a Moggi dopo quella gara: la prima con un Moggi arrabbiato, la seconda dai toni meno tesi grazie alla «mediazione di Fabiani».".
1 luglio 2009 - Titolo: E al processo attacca "Anche noi controllati" . Moggi a Napoli: "Pure l' Inter andava al negozio che vendeva le schede".
Anche questa è un'udienza molto importante, alla quale Galdi dedica 27 righe; dieci sono riservate solo al gossip del rapporto di Moggi con i Menarini del Bologna. Poche righe dedicate a De Cillis: "In aula, quando arriva, parla Teodosio De Cillis, titolare del centro di telefonia dove venivano acquistate le schede svizzere, ma anche di altri gestori come la Ring Mobile del Liechtenstein. Il numero? Difficile da calcolare. Ma di sicuro si parla di un elenco di nove schede svizzere. De Cillis cerca di essere preciso e a una domanda della difesa di Moggi ammette che anche altri dirigenti erano suoi clienti: «Marco Branca cambia da me i telefonini»". Quattro righe in tutto dedicate agli altri testimoni: "Udienza lunga. Dopo De Cillis, tocca a Bertolini raccontare come acquistava le tessere, poi parlano Galati e l' ex arbitro Pirrone («gravi irregolarità nei sorteggi» dice l' arbitro). Maurizio Capobianco, ex dirigente bianconero, racconta i regali che faceva la Juventus. Chiudono gli assistenti Di Mauro e Copelli che raccontano il dopo Reggina-Juventus, la famosa partita diretta da Paparesta". I lettori della Gazzetta non sapranno mai le cose, davvero importanti, dette da Dario Galati.
29 luglio 2009 - Titolo: "Via i giudici". Parti civili all' attacco.
In un articolo di 10 righe Galdi sottolinea: "Questa mattina il Brescia e l'Atalanta hanno presentato istanza di «ricusazione» nei confronti del collegio giudicante del processo di Napoli per lo scandalo del calcio del 2006. [...] Ieri le due società, tornate a essere parti civili, hanno chiesto alla Corte d' Appello di Napoli di sostituire i tre magistrati donna (oltre la Casoria ci sono Maria Pia Gualtieri e Francesca Pandolfi)". Il collegio giudicante, lo avevamo già visto, non rientra nelle sue simpatie.
22 ottobre 2009 - Titolo: Calcio Scandalo. La Procura ricusa il giudice. Contestato dai pm l'atteggiamento processuale di Teresa Casoria. Ma il processo non subirà nessuno stop.
Come avevamo già visto negli articoli del 20 maggio e del 29 luglio, l'argomento attizza molto Galdi, che si supera: 28 righe dedicate solo alla ricusazione del collegio giudicante da parte dei pm. Da che parte stia Galdi lo si può capire leggendo: "La Procura della Repubblica di Napoli ricusa il presidente della Nona sezione penale, collegio A, Teresa Casoria perché il suo atteggiamento processuale rappresenta «un' anticipazione di giudizio», [...] L'atteggiamento «Abbiamo processi seri da fare», «Abbiamo inquadrato il personaggio» (parlando di un testimone dell'accusa), sguardi annoiati spesso ripresi dalle telecamere di «Un giorno in Pretura», insofferenza spesso mostrata nei confronti degli interventi dei pm (ma in verità anche di quelli dei difensori) sono questi gli atteggiamenti del presidente Teresa Casoria che i pm Narducci e Beatrice (quest'ultimo in seguito sostituito da Capuano) hanno riportato al capo del loro ufficio. Certo i tempi sono stati lunghi, ma alla fine Lepore, il Procuratore capo di Napoli, ha firmato l'istanza".
7 novembre 2009 - Titolo: Un testimone inchioda Bergamo e Pairetto. Un impiegato Can accusa: «Mi chiesero di pilotare il sorteggio».
E' un gran giorno per la Gazzetta, che riporta Calciopoli in prima pagina con il titolone "Ecco come truccavamo i sorteggi degli arbitri", accompagnato di spalla da un editoriale di Palombo dal titolo "Pallina al centro". Se volete farvi un'idea di come la stessa udienza possa essere riportata ai propri lettori in modo tanto diverso, leggetevi gli articoli di Galdi e Palombo, poi vedetevi la critica di Beha all'interpretazione della Gazzetta, quindi leggetevi il nostro resoconto dell'udienza. Se avete dei dubbi sul fatto che noi possiamo essere di parte, allora andate ad ascoltare la registrazione dell'udienza fatta da Radio Radicale, che abbiamo fedelmente trascritto nel PDF della deposizione di Manfredi Martino. Persino l'USSI emise un comunicato per tutelare l'onorabilità dei giornalisti che partecipavano al sorteggio. Galdi ha scritto un articolo nel quale ha condensato solo la parte utile all'accusa, aggiungendo alla fine dell'articolo: "Ma il campionato 2004-05 fu falsato o no? Le sentenze sportive non hanno dubbi e lo stesso «past president» della Juventus Cobolli Gigli spiega: «C'è una frangia di tifosi che ancora non accetta tutto questo, ma io ho girato l' Italia dei club e in molti guardano al futuro. Quanti scudetti ha la Juve? Il mio cuore di tifoso dall'età di 5 anni sanguina, ma sono anche un uomo che deve seguire le regole. Ne abbiamo vinti 29 sul campo, ma due sono stati revocati. Al momento la situazione è questa»". Che ci azzecca un vecchio parere di Cobolli con la cronaca dell'udienza? Perché non dedicare quelle 5 righe a quanto emerso nell'articolato controesame?
11 novembre 2009 - Titolo: Moggi attacca Collina e Carraro.
E' di scena il maresciallo Di Laroni che, oggi lo sappiamo, preparò un ricorso per Galdi contro un'infrazione al codice della strada, per ricambiare il giornalista delle informazioni che dava agli investigatori. L'articolo di Galdi è più equilibrato rispetto ad altri precedenti, riportando che il Di Laroni usa sempre il "verosimilmente" per le sue attribuzioni delle sim agli indagati. Nell'articolo vengono riportate anche alcune frasi della prima deposizione spontanea di Moggi al processo.
14 novembre 2009. Titolo: Cellino e Ancelotti in aula
Contrariamente a quanto dice il titolo Cellino e Ancelotti sono assenti. Una lunga udienza sulla quale Galdi scrive 13 righe e mezza, dedicandone ben 4 al collegio giudicante: "Lunga udienza al processo di Napoli per lo scandalo del calcio 2006. Tante le spade di Damocle: una ricusazione di cui si discuterà il 21 dicembre, un procedimento disciplinare per il collegio giudicante della nona sezione penale (dopo che la Cassazione ha giudicato «abnorme» l' esclusione delle parti civili)...". Sul lungo controesame del Di Laroni poche parole: "In apertura il controesame del maresciallo Di Laroni sulle schede svizzere. Ficcante l'avvocato di Fabiani, Silvia Morescanti, che cerca di dimostrare che il suo assistito non fosse in possesso delle schede".
21 novembre 2009. Titolo: Zeman: "Moggi non mi volle a Bologna e Palermo". Il tecnico attacca l' ex dg e Giraudo. Il 14 dicembre la prima sentenza.
E' di scena Zdenek Zeman, storico accusatore dei dirigenti juventini, e Galdi gli lascia la scena, riportando le accuse di Zeman: "e subito è un attacco a Luciano Moggi: «Mi impedì di allenare squadre come Bologna o Palermo». [...] «Io ho allenato in pace fino al '98». Poi... «Mi hanno fatto passare per lo scemo del paese...» [...] «Si è scoperto che Moggi non mi voleva in squadre tipo Bologna e Palermo» [...] il vicepresidente pugliese Moroni «fu rimproverato perché mi aveva preso» [...] Al Napoli Zeman ebbe l'opportunità di guidare il Napoli. «Fui esonerato alla settima giornata dopo il pareggio a Perugia. Noi facemmo una grande partita, ma avemmo contro un rigore inesistente. Fui esonerato in tv da Corbelli». Poco dopo Ferlaino disse che «ero andato a Napoli con il permesso di Moggi», che aveva lo scopo, a suo dire, di «rovinarmi»". Al lungo controesame della difesa Galdi riserva solo questo: "La difesa si scatena: «Ma Lei, Zeman, quanti titoli ha vinto in carriera?». Lui non si scompone accennando appena un sorriso: «Zero tituli... sempre grazie al sistema»". (Nostro articolo e video)
5 dicembre 2009 - Titolo: Un guardalinee accusa l'Inter. Coppola: «Pressioni per salvare Cordoba dalla squalifica. Non lo feci, così dimenticai la A».
Qui Galdi, citando Auricchio su De Santis, si è "sdoganato". La deposizione di Coppola è riportata correttamente. Alla fine dell'articolo, però, spazio alla replica dell'Inter con le parole di Cordoba e Materazzi, che hanno avuto più spazio di quello riservato alle difese in altri articoli: "Cordoba a Telenova spiega: «No, non ricordo nemmeno quella giornata, come era successo. Se sono stato squalificato, avrò pagato la squalifica no? Cosa altro?». E Materazzi è caustico parlando dell' ex guardalinee: «Dopo 8 anni di coma si è svegliato...»".
16 dicembre 2009. Titolo: Moggi al telefono Carraro spiega. «Parlavo spesso con lui perché mi raccontava di Lippi. Bergamo? Gli dissi solo di evitare errori in Juve-Inter».
Corretto il racconto dell'esame del teste Franco Carraro. Per gli altri testimoni dell'accusa, compresi alcuni dei "Magnifici 12 della squadra Off-side", solo una brevissima citazione: "Sentiti invece Ermanno Pieroni e i carabinieri responsabili dei pedinamenti durante le indagini".
23 dicembre 2009 - Titolo: Cellino sugli arbitri «Sì, sorteggi pilotati». Il patron del Cagliari: «La sezione Roma 1 tifava Juve», Caso schede svizzere: tabulati acquisiti senza rogatorie.
Il titolo sul sorteggio è perentorio e forzato, perché non suffragato da prove; solo nell'articolo, dopo quella stessa frase, si può leggere: "Certo tanti «si diceva in giro» e più volte il presidente Teresa Casoria ha cercato di fargli dire chi avesse fatto quelle affermazioni, senza avere risposta. Tanto che Luciano Moggi nelle sue dichiarazioni spontanee ha sottolineato: «È un processo sui si dice»".
Nel prossimo articolo tratteremo le udienze del 2010.
Il processo secondo Galdi/1
- Dettagli