Terza lezione (8.2 secondi per portarsi la mano dietro la spalla e scandire Zazza ma vademecum và!)
3. Il vademecum
Dice tutte queste cose qui: http://zazza.blog.deejay.it/2010/04/13/pro-memoria
Zazza intanto ci premette che questi della Gazza sono giornalisti veri, mica imprestati come noi blogger di questa cupolazza. Perché, se è vero che il giornalismo è in crisi, e quello sportivo ancora di più, la colpa è chiaramente di questi populisti fanatici che imperversano sul web, e credono pure di rubarci il mestiere, senza avere studiato. Lui, invece, che è un giornalista pro - anche se, come biasimarlo, non disdegna altri onesti e lucrosi mestieri, come il ballerino e il soubrette - per quanto concerne Calciopoli, smanetta come i blogger, prodigandosi in copia/incolla infiniti senza un minimo di analisi. Voilà, il vademecum di Galdi e Piccioni, che racconta Calciopoli com'è per davvero, per chi non ha memoria. Punto per punto, smontiamo.
1. Come scoppiò lo scandalo?
Omissioni su omissioni. Come si arriva dal calcioscommesse a Calciopoli? Ambrosino, ai tempi al Grosseto, intercettato, riferisce al telefono a un amico che Aronica del Messina gli ha assicurato che, nella prossima partita con il Venezia, i siciliani vincono sicuro perché c'è di mezzo l'arbitro, che è Palanca. Aronica, il link tra le due inchieste, non viene mai sentito a riguardo, nè intercettato. Viene invece sentito Dal Cin, che riferisce di essere stato chiamato da quattro presidenti (Spinelli, Cellino, Zamparini, Ruggeri) per avvertirlo che quello è un arbitro favorevole al Messina.
Interrogato, Dal Cin riferisce "sensazioni" , in gran parte riguardanti alcuni arbitri, la cosiddetta combriccola romana, e la GEA. Sensazioni, ammette, e che quindi come tali non potevano essere verbalizzate, secondo il codice. Dal Cin ribadisce in tribunale che erano solo sensazioni, e lo stesso fa Cellino: nessuno dei due presenta fatti o riscontri. Allo stesso modo Canovi.
Con questo niente, gli inquirenti ottengono l'autorizzazione a intercettare. Non il Messina, le cui partite non verranno mai poste sotto controllo, ma Luciano Moggi, nominato solo marginalmente da questi testimoni, che riportano solo sensazioni.
Per la cronaca: Messina-Venezia alla fine risulta partita pulita, la posizione di Palanca archiviata già agli albori dell'inchiesta.
Questa si può chiamare un'inchiesta normale? Non valeva la pena spiegarla meglio per chi ha poca memoria?
2. E’ vero che nel processo sportivo Moggi fu condannato “perché parlava con i designatori”?
Vero, infatti è proprio quella sentenza, un aborto giuridico che si vorrebbe revisionata da quattro anni, e ancora più oggi, in virtù dei nuovi fatti. Infatti:
a) "i principi di lealtà, probità e correttezza" sono sanzionati con la disciplina dell'art.1 e non dell'art.6. L' "aver intrattenuto contatti realizzati anche su linee telefoniche riservate e partecipato agli incontri, con modalità non pubbliche" è un'altra questione da disputare. Le autorità federali infatti non hanno tra i propri poteri di inchiesta lo strumento dell'intercettazione, quindi come può configurarsi un tentativo di elusione del controllo delle autorità federali? Italiane, svizzere o portoghesi, è lo stesso. Il concetto di "riservate" è quindi, sempre nel caso poi che sia provato, assai questionabile. Le autorità che invece possono disporre delle intercettazioni sono anche in grado, tramite rogatoria internazionale, di effettuare riscontri sulle schede svizzere. Quanto agli incontri con modalità non pubbliche, se mai fossero da sanzionarsi, abbiamo scoperto che anche Facchetti lo faceva (cena di Livorno).
b) dopo Reggina-Juventus non ci fu la chiusura nello spogliatoio, come risulta dalle testimonianze in tribunale dell'arbitro e dei due guardalinee. Roba di questi giorni, Foti si sente con Bergamo al telefono il giorno seguente la partita e non riporta in nessuna forma l'accaduto, di cui si presume, essendo il padrone di casa, doveva ben essere al corrente.
c) in Juve-Lazio, gli episodi arbitrali dubbi, che gli inquirenti, colpo di teatro, estraggono direttamente dall'imparziale sito ufficiale della Lazio, sono equamente distribuiti. Attendiamo che in tribunale, dove la questione non è stata ancora affrontata, la difesa possa produrre prove su come è avvenuta la conoscenza delle designazioni, magari attraverso un giornalista. Nel frattempo sappiamo che Meani e Facchetti conoscevano i guardalinee prima delle partite, come da intercettazioni.
d) Juve-Bologna. I temibili Nastase e Petruzzi. Non c'è nemmeno un'intercettazione che avvalori questa tesi.
e) Juve-Udinese. Nessuna dettatura, viene designato un arbitro che Moggi non aveva indicato tra quelli di prima fascia, che, tra preclusioni e capacità individuali, non potevano essere poi tanto diversi da quelli discussi, e non dettati, dai due. La griglia fu decisa da Bergamo.
3. Ma la giustizia sportiva ha condannato Moggi anche per le famose schede svizzere?
Le società furono coinvolte, eccome. La Juventus di Zaccone, disonorevolmente, patteggiò. Bertini e De Santis, presunti possessori, vennero assolti nel giudizio sportivo per il principio del "ne bis in idem", essendo stimata quindi la fattispecie come già considerata nel processo precedente.
4. Quanti gradi di giudizio ci furono nel processo sportivo e che differenze si riscontrarono fra le sentenze?
E' assurdo, e nulla di diverso, sostenere che l'arbitrato sia un grado di giudizio: non è infatti rispettoso dei principi di terzietà ed autonomia, regola semplicemente un rapporto contrattuale esistente tra 2 parti, e perciò non esprime null'altro che una volontà negoziale, nessuna giustizia. Per intenderci: se la Juve fosse ricorsa al TAR, hai voglia l'arbitrato. Ma come si fa a scrivere, o anche solo a pensare una cosa del genere?
5. E’ vero che fu condannata soltanto la Juve e i dirigenti che la rappresentavano?
Giusto. Manca per l'appunto l'Inter per fattispecie in tutto simili a queste: intratteneva incontri con modalità non pubbliche, chiedeva di non effettuare il sorteggio, conosceva in anticipo gli assistenti.
6. Perché in queste settimane il caso è tornato di attualità?
Sta bene. Nessuna domanda però sul perché queste intercettazioni siano state scoperte 4 anni dopo dai consulenti della difesa?
7. Che differenza c’è fra il processo sportivo che si tenne nell’estate del 2006 e quello penale che è in corso a Napoli?
Su questa assurdità, si è espresso il nostro pool di legali.
8. Anche in sede penale, a Napoli, c’è già stata una condanna, quella di Giraudo: come mai? E perché la sua posizione è distinta da quella di altri imputati?
Vedi la seconda lezione.
9. E’ possibile che, in presenza di fatti nuovi, il processo sportivo sia riaperto? Le vicende sono cadute in prescrizione? Altre società rischiano sanzioni? I condannati in precedenza possono essere riabilitati?
Se dall'art.1 si arriva all'art.6 per illecito ambientale, presumendo quindi che l'ambiente fosse asservito alla Juve, e poi si sommano invece prove su prove al fatto che non fosse affatto così, ma ci fossero invece tanti interventi concorrenti e i designatori non fossero quindi affatto nella disponibilità esclusiva dei dirigenti juventini, beh allora si può ben dire che se ci saranno altri "colpevoli" di comportamenti uguali a quelli ascritti alla Juve, questo potrebbe bastare eccome, insieme a molte altre cose già emerse a processo, per chiedere la "revocazione" ex art.39.
10. Lo scudetto del 2006 fu assegnato a tavolino dall’allora commissario della Figc, Guido Rossi, all’Inter: Perché? Era obbligato a farlo?
I motivi c'erano eccome e risalivano alle preesistenti vicende (di pochi anni prima e pattegiati davanti al giudice ordinario proprio nel maggio 2006) riguardanti i passaporti falsi. Non era proba né leale nemmeno la politica di bilancio dell'Inter, alimentata per anni e anni dalle plusvalenze fittizie, poi sanate grazie al decreto spalmasvalutazioni, e da operazioni creative come la vendita fittizia del marchio.
Nell'immediato futuro abbiamo scoperto inoltre dei dei pedinamenti e delle attenzioni speciali dei "telecomiani" per giocatori e nemici sportivi dell'Inter.
Parere negativo era stato espresso oltre che dai 3 saggi, anche nelle due sentenze di Calciopoli, dalla giuria presieduta da Ruperto e da quella con a capo Sandulli. Non di meno un ex dirigente dell'Inter ha assegnato lo scudetto all'Inter. Tutto normale, no?
Altre lezioni:
Breve corso di Farsopolosofia in 5 lezioni (e 5 minuti) / 3
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