La recente sconfitta di Europa League contro il Benfica sta creando molti dibattiti all’interno delle varie anime del tifo bianconero. E non solo, anche sui media, viste le dichiarazioni post partita di Antonio Conte. Partiamo da un punto fermo.
Antonio Conte è sicuramente un mito per tutti i tifosi bianconeri, da sempre, per la sua professionalità, la sua dedizione instancabile, la sua voglia di vincere, il suo passato glorioso da giocatore, la sua Juventinità ineccepibile. Juventino fino al midollo.
Mi sembra che su questo punto tutti possano concordare, e questo al di là delle simpatie personali o delle preferenze che si possano avere per i diversi protagonisti che fanno la storia di un club e della sua maglia. Ora io, in questa sede, vorrei che però si andasse anche ad analizzare un altro aspetto che da molte settimane mi lascia molto perplesso.
Quindi, tralasciando il gioco, la singola partita, la gestione della gara in generale, la rosa a disposizione, i moduli, i singoli episodi, ecc, come si deduce dal titolo sovrastante, mi chiedo se il grande Antonio non stia esagerando. Mi spiace dirlo, ma a mio modesto avviso stiamo parlando di un allenatore che ormai da troppo tempo parla e straparla senza nessuna inibizione.
La mia stessa impressione, tra le altre cose, comincia a serpeggiare anche nelle riflessioni di molti altri tifosi con cui mi sono confrontato nelle ultime settimane.
Quando la polemica è ogni tanto, seria e ben costruita, allora è comunque un grande evento, e l'opinione pubblica bene o male è disposta/costretta ad ascoltarti e magari, come da solito canovaccio del più classico Souvenir D’Italie, ad insultarti o lodarti in base alla fede di maglia; ma se apri bocca in continuazione per ogni sciocchezza, diventi un po’ come uno di quei personaggi che si vedono a volte nelle tv locali lombarde che vengono adeguatamente e lautamente spinti dal conduttore a fare polemica per raccogliere un po’ di share (triste e raccogliticcio, d’accordo, ma di questo si tratta, ossia di share e relativa pecunia). Oppure diventi un po’ come uno di quei presidentini scoppiettanti di serie A e B che di tanto in tanto allietano gli spettatori con qualche scenetta… Meglio non fare nomi.
Non solo per evitare querele, ma anche perché l’elenco è parecchio lungo e si rischia si dimenticarne qualcuno.
Quindi, ben venga la polemica ogni tanto, se è volta difendere uno status bianconero a 360°, se supportata da fatti abbastanza univoci e acclarati, e se è impostata per analizzare problemi seri. Serve anche quella. Ma, tanto per fare un esempio, credo che serva un po’ più di stile rispetto al Mourinho che abbiamo conosciuto in Italia, e non solo.
Credo che serva un po’ di attenzione e strategia, nella comunicazione.
Bisognerebbe ricordare a Conte che su due partite non ne abbiamo vinta una, e che la partita in casa fosse continuata per un'altra ora, probabilmente sarebbe finita ugualmente 0-0.
Ci può stare che si perda o che si esca. Molti tifosi dicono che le divagazioni di Bonucci dell'andata le abbiamo pagate care, altri dicono che potevamo competere tranquillamente perché non eravamo meno forti di loro, altri ancora dicono che qualche episodio poco piacevole in campo, sia all'andata che al ritorno, in effetti c'è stato...
Però, a mente fredda, dopo la partita mi viene in mente che, a questo punto, visto lo stato delle cose, bisogna stare zitti e portare a casa, invece di stare sempre a piagnucolare.
Sì, perché il buon Antonio ormai da troppo tempo vive con la sindrome di accerchiamento, anche quando giornalisti e critici fanno delle domande o pongono delle questioni tutto sommato trascurabili.
Anche questa volta, mi sembra che siamo ai livelli dell'uscita scomposta sugli scudetti di Capello.
Ok, in quella occasione si era semplicemente espresso male, e forse anche per un trascorso di rapporto tra i due non idilliaco. Si era sentito provocato ed ha risposto con lo spadone invece che con il fioretto (al di là della ragione o del torto). L’essere sanguigno, e Conte lo è, è un’arma a doppio taglio.
E’ un fatto, o meglio una caratteristica caratteriale, che a me mette sempre molta simpatia a prescindere, lo ammetto serenamente; mi sembra però che da tempo stia traboccando il vaso della mia personale pazienza.
Da molto tempo volevo porre la questione, già dai tempi in cui “andò lungo” sugli scudetti di Capello, più precisamente, perché quello scivolone diede da mangiare gratis per giorni ai media antijuventini.
Solo per grande senso di pietà non ho scritto un pezzo in quel periodo, anche se mi sarebbe bastato incollare i tanti post che scrissi nei forum bianconeri del web in un'unica soluzione...
Non l'ho fatto perché di fondo penso che oggi Conte sia quanto di meglio è capitato ad una squadra che per degli anni (post2006) ha fatto ridere.
Ha ricostruito una mentalità vincente, una squadra e una Juventinità (di fondo i gobbi lo amano quasi tutti).
Poi si possono porre tutte le critiche che si vogliono dal punto di vista tecnico tattico, ma di fatto in campionato, dove non ci sono partite da dentro o fuori, ha dimostrato che:
- lo puoi prendere per i fondelli
- lo puoi insultare
- lo puoi provocare
- lo puoi indagare
- lo puoi ostacolare
- lo puoi condannare senza prove
- lo puoi squalificare
- lo puoi sbattere dietro un vetro scuro
- puoi dargli una squadra senza CR7, Messi, ecc
ma lui il suo obbiettivo lo rincorre a tutta birra sempre e comunque, e se riesce lo centra. E finora lo ha fatto.
Devo dare a Conte quello che è di Conte, ma questo va fatto nel bene e nel male.
Infatti, sul resto, ossia la comunicazione, mi sembra che ci abbia preso troppo gusto a parlare, e già da un pezzo stia esagerando. Pensavo che, visto ciò che gli è stato fatto negli anni precedenti (non solo a lui, ma anche al club), fosse abbastanza fisiologico come atteggiamento, e che col tempo e i risultati (tutto sommato buoni) si sarebbe calmato, o meglio, che avrebbe imparato a prendere meglio le misure prima di lanciare missili, invece mi sembra che stia peggiorando...
Ma c’è di più. La cosa veramente grave è che la stessa società Juventus ha le idee molto confuse sul modo di operare.
Lo dirò fino allo sfinimento: questo è il classico segno che la società alle sue spalle è completamente assente. Priva di una vera strategia, e dove le cose vengono fatte con improvvisazione e avventurismo. Si fanno le cose in base a come ci sveglia al mattino.
Ricapitolando. Siamo sempre al solito vecchio e annoso problema.
Juventus e comunicazione sono due entità che non si sono mai incontrate.
Conte ha carta bianca e dice quello che gli va quando gli va, e come gli esce gli esce.
Alla Juventus di procedure giuridiche varie (calcistiche e non), di idee, di coerenza, di ideali, di principi e di strategie, nessuno ci capisce nulla. Stendiamo un velo mooooooooolto pietoso.