L'autunno è arrivato e, nel mondo del calcio, sono arrivate alcune novità. La seconda squadra di Milano diventa "Oriente-express" lasciando in tutti noi la nostalgia dell'Onestissimo Presidente; e quei ladri dei gobbi biscudettati perdono finalmente due partite di fila, con la Roma che va a più cinque. In sordina, però, è ricominciato a Napoli il processo d'appello per i fatti a noi cari e i media sportivi italiani non perdono l'occasione per dare saggi straordinari di "metodo Auricchio", fiero cavallo di battaglia per sette lunghi anni.
In questa puntata di "Orrori di Stampa" ci occuperemo di un servizio sull'udienza citata trasmesso da Sky, di un articolo del farsopolaro per eccellenza Paolo Ziliani e di un'intervista al suo "degno" alleato storico Paolo Liguori.
Servizio trasmesso su Sky Sport 24, Paolo Chiariello - 15/10/2013. Chiarissimo esempio di "Metodo Auricchio", questo servizio di Chiariello, per la gioia di chi paga per vedere la Juventus e che, forse forse, i processi li segue e le sentenze le legge. Sky ci informa che il processo è ripartito e che Della Valle, poverino, si difendeva dai cattivoni della Cupola che volevano "irregimentarlo". Cupola che, per sacro dogma, esisteva eccome secondo quelli di Sky. Fenomenale poi la citazione della sentenza di primo grado per ricordare le condanne di Moggi e Giraudo. Più passa il tempo e più la Cupola diventa minimalista. In realtà, se quelli di Sky andassero a leggere bene la sentenza di primo grado, ci troverebbero tutti gli elementi utili per smentire un servizio del genere. Comprese le nuove intercettazioni portate dalle difese, ignorate dagli inquirenti e il cui ascolto, con un po' di stupore, è stato negato dal collegio giudicante in questo processo d'appello. Manco mezza parola su questo. Figuriamoci se si permettono il lusso di ricordare che il campionato in questione e il relativo sorteggio sono stati giudicati regolari dal processo di primo grado. Ma non dobbiamo dolercene, la motivazione sta nel metodo. Scarto questo, prendo quello. Ah, comunque, Giraudo era l'amministratore delegato della Juventus, non il presidente.
"Moggi spudorato: ricorre all'Europa" di Paolo Ziliani, il Fatto Quotidiano - 24/10/2013. Appare scandalizzato Paolo Ziliani di fronte al ricorso in Corte Europea di Luciano Moggi. E quale migliore giornale del Fatto Quotidiano per rendere pubblico questo sdegno? Nessuno, considerando la "simpatia" di cui gode l'ex dg bianconero in questa mirabile redazione. Il buon Ziliani arriva addirittura a supporre che Lucianone possa influenzare il presidente della Corte come faceva con Pairetto per la Champions League (a suo dire). A parte che nella telefonata riportata nessuno dei due interlocutori parla di pressioni sull'arbitro ma solo della designazione (al contrario di chi diceva:" diglielo che è determinante...") ma, come al solito, Ziliani evita di ricordarsi tutti gli altri dirigenti che parlavano con Pairetto, anche di coppe europee e molto peggio di Moggi. Soliti stereotipi "cupolari" di chi si è fermato al 2006 e da sette anni vive sulle nuvole: al Lucianone tentacolare può credere ancora solo chi non ha mai letto (o non ha mai voluto leggere) la sentenza di primo grado a Napoli. "Moriremotuttistica" la chiosa: Insomma: ci manca solo che la Corte ci bacchetti per maltrattamenti nei confronti di Luciano Moggi, l'uomo che sussurrava ad arbitri, giudici e moviolisti, una condanna penale a 12 mesi per violenza privata nell'ambito del processo Gea, dopodichè diciamolo: saremmo davvero arrivati ai titoli di coda. Ovviamente il nostro "eroe" dimentica di ricordare quale fosse l'impianto accusatorio del processo Gea e quanto quella condanna equivalga al classico topolino partorito dalla montagna. Un topolino molto "politico". E poi mi sa che non si è neanche accorto che ai titoli di coda ci siamo già ampiamente arrivati prima nei processi sportivi del 2006 e poi nel processo penale di primo grado. E' innegabile però che, con buona pace degli Ziliani di turno, la sceneggiatura di questo film sia completamente cambiata.
Liguori: “Tra Roma e Juve nessuna analogia. Noi vinciamo sul campo”, intervista su Panorama.it - 28/10/2013. Per celebrare questo grande periodo della Roma capolista, Panorama.it sceglie di intervistare un tifoso "vip" dei giallorossi: il mitico Paolo Liguori, fustigatore storico di quel capo-cupola di Moggi. L'intervista si apre subito citando il record della Juve di Capello eguagliato dai ragazzi di Garcia e Liguori non perde tempo: “Si parte da una premessa sbagliata. Le nove vittorie di fila non le ha firmate la Juve di Capello, bensì la Juve di Moggi. Quel campionato fu annullato perché si stabilì che Moggi aveva molta voce in capitolo nei successi dei bianconeri. Altrimenti, non sarebbe stato revocato lo scudetto. Impossibile pensare ad analogie tra le due squadre. La Roma gioca e vince sul campo. La Juve di Moggi giocava e vinceva anche fuori dal campo. Dico di più: questa Roma non ha alcun santo in paradiso". Sarebbe inutile ricordare quanto più forte fosse quella Juventus rispetto a questa Roma, ma l'ex "compagno" Paolo arriva addirittura a sostenere che il campionato 2005-2006 fosse stato truccato da Moggi. Diteglielo che quel campionato non fu mai messo sotto indagine e che nessuna partita di quel campionato è finita nel processo penale a Napoli! Caro Liguori, non solo la Juventus ad ora non ha un solo campionato vinto inficiato da partite irregolari, ma se lo dovrebbe ricordare che lo scudetto 2000-2001 è stato vinto dalla Roma con il cambio in corsa delle regole sugli extracomunitari pochi giorni prima dello scontro diretto con la Juve. E tralascio per carità di patria passaporti, bilanci, plusvalenze fittizie, legge Salvacalcio e alcune squadre romane quasi con i libri in banca e miracolosamente salvate dai poteri forti calcistici, politici e finanziari. Senta me: si goda il meritato primato della sua squadra. Potrebbe non durare a lungo.
ORRORI DI STAMPA: Da Napoli a Roma, direzione Strasburgo
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- By Vittorio Di Dodo