Ciò che forse meglio di tutto descrive lo stato d’animo del tifoso juventino nell’occasione dell'espulsione di Chiellini per la presunta chiara occasione da rete durante la partita di Champions League Real Madrid-Juventus di pochi giorni fa è la faccia incredula di Pirlo nel vedere il cartellino rosso in mano all’arbitro tedesco Manuel Gräfe.
Con questa decisione l’arbitro berlinese, che già in precedenza aveva concesso un rigore molto fiscale, poi trasformato da Cristiano Ronaldo, per una “cravatta” sempre di Chiellini su Sergio Ramos, quando la palla era già sotto il controllo di Buffon, segna praticamente il destino della gara in favore della squadra spagnola, lasciando in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo una Juve gagliarda ma già in ritardo di una rete.
È curioso che proprio questo arbitro, che ora calca uno dei palcoscenici più importanti del mondo pallonaro, molti anni fa, nel 2005, sia stato coinvolto, suo malgrado, nella vicenda della scommessopoli tedesca. Infatti fu proprio lui a dirigere la famosa partita Rot-Weiss Essen-1. FC Köln del 22 ottobre 2004, attorno alla quale ai tempi molto si speculò e che nel giro di qualche mese avrebbe aiutato a far venire alla luce un'organizzazione criminosa, capeggiata da Ante Sapina, nella quale risultò implicato un altro arbitro di Berlino, Robert Hoyzer, che era stato in rapporti amichevoli proprio con Gräfe stesso.
E furono infatti alcune dichiarazioni dell’arbitro di Real-Juve e di altri tre direttori di gara, Blumenstein, Zwayer e Fröhlich, a permettere alla Federazione tedesca e agli inquirenti di mettere sotto pressione Hoyzer costringendolo a confessare, scoperchiando così il giro legato alle scommesse clandestine. Risulto', in particolare, che Zwayer venne cercato ed avvicinato prima di quella partita proprio da Hoyzer provando a convincerlo a manipolare quell’incontro con offerte di 500 Euro per lui e 1.000 per Gräfe: lui però aveva rifiutato chiudendo il telefono in faccia al collega e senza poi raccontare nulla agli altri componenti della terna.
La partita quindi si svolse regolarmente e quando le voci si fecero insistenti i quattro decisero di venire allo scoperto, prima Zwayer, inizialmente accusato, e quindi gli altri tre suoi colleghi, pronti a confermare la sua versione. Il procuratore di Berlino ha poi in seguito fatto cadere l'accusa nei confronti di Zwayer.
Gräfe ha quindi contribuito in Germania a combattere una delle peggiori piaghe del mondo del calcio, che recentemente ha toccato anche l’Italia, anche se, come ben sappiamo qui è stata gestita nel solito modo pasticcione, implicando chi non c’entrava nulla e premiando invece chi si era reso colpevole delle manipolazioni.
Da allora l’arbitro berlinese gode ovviamente di ottima reputazione e ha fatto parecchia strada nel mondo arbitrale, arrivando appunto a dirigere una delle sfide più prestigiose del panorama calcistico mondiale. Purtroppo con risultati disastrosi, ma questa è un'altra storia.