Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2011 di A.C. Milan S.p.A. si caratterizza per il record storico raggiunto per il costo del personale. Durante l’anno solare 2011, il costo del personale è stato pari a 206,5 milioni di euro, la cifra più alta nella storia del Milan e la seconda nella storia della serie A, subito dietro i 234 milioni dell’Inter del “triplete” e davanti ai 205 milioni della prima Inter di Mourinho.
Il costo del personale risulta aumentato di 13,7 milioni (+7,1%), con un’incidenza sul valore della produzione del 77,4%, incidenza che aumenta al 79,9% se escludessimo la capitalizzazione dei costi del vivaio. Sono dati che evidenziano delle criticità in termini di Financial Fair Play. Per il Vice Presidente Vicario e Amministratore Delegato di A.C. Milan il problema è quello di “contenere i costi senza perdere in competitività sportiva. Se si abbassano gli stipendi senza che lo facciano i competitori si perdono posizioni”.
Gli ammortamenti totali sono stati pari a 59,3 milioni, in linea con l’esercizio precedente. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali sono aumentati da 50,4 a 52,9 milioni, di cui 44,6 milioni (47,3 nel 2010) per ammortamento diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori.
L’incidenza del costo di gestione del personale, che considera anche gli ammortamenti, è molto elevata, essendo pari al 94% del valore della produzione e aumenta al 97% se si escludesse la capitalizzazione dei costi del vivaio; pertanto, per ogni 100 euro di ricavo, 97 sono destinati alla gestione del personale.
Il valore della produzione è aumentato a 266,8 milioni, con un incremento del 5,4%.
I ricavi commerciali risultano pari a 45,6 milioni e registrano un aumento di 10,7 milioni (+30,9%), con un’incidenza sul valore della produzione del 17,1%. La controllata Milan Entertainment S.r.l. ha stipulato nuovi contratti con partner commerciali e Adidas ha riconosciuto maggiori royalties per il superamento del minimo garantito previsto dal contratto per la vendita di prodotti a marchio Milan. Nel dettaglio: € 29.570.000 (€ 20.785.000 nel 2010) provengono dalla vendita di pacchetti promo-pubblicitari multi-prodotto con vari partner, come AWS Spa, Beiersdorf AG, Dolce & Gabbana Srl, Intesa San Paolo S.p.A., M.S.C. Crociere S.A., Sony Italia S.p.A. e Volkswagen Group Italia S.p.A.; € 6.641.000 provengono da ricavi gestione stadio, come la vendita di “Sky Box”; € 9.410.000 provengono da attività di merchandising, licensing e “cambio merce”: particolare rilievo assume l’accordo con Volkswagen Group Italia S.p.A. (Audi) e Adidas Italia S.r.l..
I proventi da sponsorizzazioni ammontano a 35,5 milioni, con un incremento dell’11,8% ed un’incidenza del 13,3% sul valore della produzione. L’incremento di 3,8 milioni è dovuto ai premi riconosciuti per il raggiungimento di specifici risultati sportivi. Tra gli sponsor più importanti, lo sponsor Emirates ha contribuito con € 14.450.000 (€ 11.875.000 nel 2010), di cui 2,7 milioni come premio per il raggiungimento di specifici obiettivi. Lo sponsor tecnico Adidas ha contribuito con € 17.495.000 (€ 14.918.000 nel 2010), di cui un milione come premio per il raggiungimento di specifici obiettivi. Gli altri sponsor hanno contribuito con € 3.423.000 (€ 3.723.000 nel 2010). Il Milan è la squadra italiana che più si avvicina agli standard degli altri club europei, per quanto riguarda l’incidenza sul fatturato dei proventi commerciali e da sponsorizzazione.
I proventi da cessione diritti TV aumentano del 3,9% a 113,9 milioni, con un’incidenza sul valore della produzione del 42,7%. I diritti riguardanti la gestione centralizzata 2010/11 e 2011/12 ammontano a 78 milioni, mentre 35,8 milioni riguardano i diritti per la partecipazione alle coppe europee (ottavi di Champions 2010/11 e girone di qualificazione Champions 2011/12).
I ricavi da gare diminuiscono a 29,3 milioni, con un’incidenza dell’11% sul valore della produzione.
La voce del valore di produzione “incremento immobilizzazioni per capitalizzazione costi del vivaio”, che non dovrebbe essere considerata come “ricavo rilevante” ai fini del Financial Fair Play, aumenta a 8,4 milioni, da 7,6 milioni del 2009/2010.
Le plusvalenze ammontano a 23,6 milioni e risultano in diminuzione del 7,7%. La plusvalenza più elevata è stata di € 9.890.000, realizzata con la cessione di Merkel al Genoa. Col Genoa sono state realizzate plusvalenze per € 16.986.000, riguardanti. oltre a Merkel, Papastathopoulos, Pasini Nicola e Sampirisi Mario.
I ricavi e proventi diversi sono pari a 6,4 milioni e riguardano la vendita di materiale vario, tra cui i “Kit” venduti alle scuole calcio.
Mentre il valore della produzione è aumentato del 5,4%, i costi della produzione, pari a 341 milioni, sono aumentati del 3,2%.
La differenza tra costo e valore della produzione è negativa per 74,2 milioni.
Tra gli oneri straordinari è evidenziato l’importo di 1,4 milioni dovuto per la definizione di un contenzioso tributario con l’Agenzia delle Entrate relativo all’anno 2005, per le operazioni di trasferimento e rinnovo contrattuale.
Il saldo delle imposte è positivo per 13,3 milioni, a causa dell’adesione al consolidato fiscale del Gruppo Fininvest, che in questo caso beneficia delle perdite del Milan per ridurre il proprio carico fiscale.
La perdita consolidata dell’esercizio è stata di 67,3 milioni, nel 2010 era pari a 69,7 milioni.
Negli ultimi tre esercizi l’ammontare complessivo delle perdite consolidate ammonta a 146,9 milioni di euro, cifra nettamente superiore alla soglia più elevata del “break even” del Financial Fair Play: è un indicatore della necessità di invertire il trend soprattutto degli ultimi due esercizi, agendo sui costi del personale.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto consolidato è ancora una volta negativo per 77,1 milioni. Nel 2010 era negativo per 96,7 milioni e nel 2009 per 71,9 milioni. Ai fini del Financial Fair Play il patrimonio netto negativo è un segnale di criticità.
Nel corso del 2011, l’azionista di maggioranza ha effettuato versamenti in conto capitale e/o a copertura di perdita per 87,1 milioni di euro. Il 9 marzo 2012 l’azionista di maggioranza ha effettuato un versamento in conto capitale e/o a copertura perdite per 25 milioni.
L’indebitamento.
L’indebitamento finanziario netto, pari a 290,8 milioni, supera il valore della produzione. L’importo è dovuto a debiti bancari per 155,9 milioni, debiti verso altri finanziatori per 136 milioni e disponibilità liquide per 1,1 milioni.
Per quanto riguarda l’importo elevato dei debiti verso le banche, nella nota integrativa si afferma che tale saldo è dovuto alla “normale operatività con il sistema bancario”. L’importo dei debiti verso altri finanziatori riguarda per 113,2 milioni i debiti verso società di factoring per anticipazioni, per 5,5 milioni debiti verso società di leasing per acquisto di immobili, per 250 mila euro debiti verso società di leasing per acquisto del pullman ufficiale e per 16,9 milioni debiti per mutuo con l’Istituto del Credito Sportivo.
I debiti bancari e i debiti verso altri finanziatori rappresentano l’80,3% del totale delle attività (78,4% nel 2010): questo significa che, per ogni 100 euro investiti nel Gruppo Milan, 80 provengono dal sistema creditizio.
I crediti verso Enti settore specifico diminuiscono da 53,9 milioni a 14,4 milioni. I debiti verso Enti settore specifico diminuiscono da 44,2 a 30 milioni. I crediti da compartecipazione, allocati tra le immobilizzazioni finanziarie, risultano pari a 15,4 milioni (18,2 milioni nel 2010). I debiti da compartecipazione ammontano a 15,8 milioni (6 milioni nel 2010).
Considerando il saldo delle poste di crediti e debiti derivanti da operazioni di calciomercato, la situazione dell’indebitamento finanziario netto, ai fini del Financial Fair Play, peggiorerebbe ulteriormente.
Debiti verso dipendenti, Fisco ed Enti previdenziali.
I debiti verso tesserati e dipendenti ammontano a 10,4 milioni di euro (16,7 nel 2010) e si riferiscono a mensilità saldate nei primi mesi del 2012. Come previsto dal Financial Fair Play.
I debiti tributari complessivi sono pari a 15,7 milioni (14,3 nel 2010), di cui 13,9 milioni (14,3 nel 2010) per ritenute sui redditi di lavoro, che sono stati regolarmente versati alla scadenza come quelli previdenziali (806 mila euro).
Il 27 dicembre 2011 l’Agenzia delle Entrate ha notificato tre avvisi di accertamento relativi all’anno 2006 per IRAP e IVA sulle compartecipazioni. L’Agenzia delle Entrate ha riconsiderato la questione IVA, che riguarda anche altre squadre di calcio italiane.
Il valore della “Rosa”.
Le immobilizzazioni immateriali sono aumentate a 196,9 milioni da 170,3 milioni del 2010. L’incremento maggiore ha riguardato i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori che sono passati da 110,7 milioni del 2010 a 136,3 milioni del 2011. Al 31.12.2011, il calciatore col valore contabile netto più elevato è El Shaarawy con € 18.000.000, essendo stato preso in carico per 20 milioni e ammortizzato per 2 milioni. Il valore contabile netto di Ibrahimovic è di 15 milioni, essendo stato acquistato il 30/08/2010 a 24 milioni e con 2,5 anni residui di contratto; Robinho ha un valore contabile netto di € 13.187.500, con un costo storico di 19 milioni (acquistato il 31/08/2010) e con 2,5 anni residui di contratto; Boateng (acquistato il 23/08/2010) figura con un valore contabile di € 7.145.833, con un valore d’acquisto di 10,5 milioni; Pato ha un valore contabile residuo di € 8.486.041, essendo stato acquistato per circa 24 milioni e con 2,5 anni residui di contratto.
Per i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono stati investiti 91,5 milioni di euro, sono stati ceduti calciatori con un valore contabile netto di 21 milioni e sono stati calcolati ammortamenti per 44,9 milioni di euro.
La continuità aziendale.
Come già evidenziato negli esercizi precedenti, nel punto 4 della Relazione della Società di Revisione, Reconta Ernst & Young S.p.A., al bilancio consolidato del Gruppo Milan, si mette in rilievo che, per quanto riguarda la continuità aziendale, essa è garantita dall’Azionista Fininvest S.p.A., “che ha assunto l’impegno a fornire un adeguato supporto finanziario” per almeno un anno dal 31/12/2011. Pertanto, la gestione del Gruppo Milan continua ad aver bisogno del suo “mecenate” e sembrerebbe ancora lontana dall’obiettivo di essere una gestione “virtuosa”, che produce utili e si “autofinanzia”, come auspicato dal Financial Fair Play.
Bilancio Consolidato Milan 2011: record storico di stipendi
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