L’Associazione Calcio Chievo-Verona S.r.l. annovera tra i soci la società “Paluani S.p.A.” e Luca Campedelli. Il bilancio 2010/11 si è chiuso con una perdita di € 257.661. Da notare che il Chievo paga 500 mila euro all’anno per usare il marchio. Sostanzialmente, il bilancio del Chievo presenta alcuni tratti comuni con i bilanci di altre squadre di calcio italiane, come la cessione del marchio, la presenza di parte del debito tributario rateizzato, mancanza di uno stadio di proprietà, dipendenza dai diritti televisivi.
La struttura degli impieghi.
Il totale dell’attivo è aumentato del 32%, registrando la cifra di 75,2 milioni. Le immobilizzazioni rappresentano il 56% dell’attivo, ma quelle materiali, solo lo 0,5%.
I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, pari a € 20.156.304, risultano aumentati del 66%. Essi rappresentano il 48% delle immobilizzazioni ed il 27% delle attività.
La capitalizzazione dei costi del vivaio, esposta tra le immobilizzazioni immateriali, è pari a 4,8 milioni (4,6 nel 2009/10).
Le immobilizzazioni finanziarie rappresentano il 33% del totale delle immobilizzazioni e ammontano a 14 milioni. La maggior parte di esse riguarda partecipazioni per un valore di 10,2 milioni. La partecipazione nella controllata “Chievo Verona Servizi Srl” è esposta in bilancio per € 10.081.755. La società “Chievo Verona Servizi Srl” ha chiuso il bilancio, al 30 giugno 2011, con un utile di € 12.605. I rapporti con la società “Chievo Verona Servizi Srl” riguardano contratti di servizi finalizzati alla gestione dell’organizzazione degli eventi sportivi, delle relative pubblicità e sponsorizzazioni, la gestione dell’ufficio stampa e delle pubbliche relazioni e le attività di valorizzazione del marchio. L’altra partecipazione riguarda la società, costituita nel 2010, “Chievo Verona Football Srl – con socio unico”. Tale società ha acquisito il “Bottagisio”, il campo storico del Chievo che è stato destinato al settore giovanile. Nel bilancio è evidenziata anche una partecipazione in una società collegata denominata “Plusmedia Trading S.r.l.”, per 5 mila euro. Nelle immobilizzazioni finanziarie sono esposte anche le compartecipazioni ex art. 102 bis NOIF. Tali crediti sono pari a € 3.732.200. L’importo maggiore riguarda Alfonso Enrico, con l’Inter, per 1,9 milioni, seguito da Cesare Rickler col Bologna per 1,5 milioni.
I crediti dell’attivo circolante sono aumentati del 61% e rappresentano il 43% dell’attivo. L’importo maggiore riguarda i crediti verso enti settore specifico per 24,7 milioni (11,15 nel 2009/10). I crediti verso clienti ammontano a 7 milioni (8,6 nel 2009/10).
Le disponibilità liquide sono trascurabili essendo pari a € 11.905 e sono in forte calo rispetto ai 678.994 euro dell’esercizio precedente.
La struttura delle fonti di finanziamento.
Il patrimonio netto è positivo per € 679.516. I mezzi propri finanziano solo lo 0,9% delle attività.
Essendo non negativo, il patrimonio netto è conforme a quanto stabilito dal Fair Play Finanziario. La perdita del 2009/10, pari a € 1.538.490, è stata coperta con l’utilizzo delle riserve.
Il Chievo non assoggetta a tassazione IRAP le plusvalenze sui diritti alle prestazioni dei calciatori, ma accantona in un apposito fondo gli importi relativi, compresi interessi e sanzioni minime. I fondi per rischi e oneri sono pari a 3,5 milioni e sono in crescita del 26%.
Tra i debiti, pari a € 70.771.716, è ricompreso un finanziamento soci postergato di € 2.254.397.
I debiti verso enti settore specifico ammontano a 24,8 milioni (11,4 nel 2009/10).
Notevole è l’importo dei debiti tributari, pari a 10 milioni. Tale importo riguarda per 6,1 milioni l’IVA a debito, per 1,5 milioni debiti verso l’erario per l’IVA “rateizzata” comprese le sanzioni, per 1,3 milioni debiti per ritenute IRPEF, per 959 mila euro debiti tributari vari rateizzati, per 54 mila euro debiti per altre ritenute e per 137 mila euro debito IRAP . Il Fair Play Finanziario richiede che non vi siano debiti fiscali scaduti. In questo caso, una parte del debito, pur riferendosi ad annualità pregresse, è frutto di una rateizzazione concordata con l’Agenzia delle Entrate e pertanto non rileva ai fini del Fair Play Finanziario. Il debito fiscale finanzia il 13% delle attività.
La voce 'altri debiti', pari a € 2.873.890, comprende debiti verso il personale per € 1.768.079. Il rapporto tra debiti verso il personale e costo del personale è pari al 9% circa, indicatore di puntualità nei pagamenti degli stipendi.
I debiti verso le banche ammontano a 10,5 milioni e rappresentano il 14% delle fonti di finanziamento dell’attivo.
Esistono debiti verso società di Factoring per € 7.644.675, riguardanti anticipazioni per cessione diritti TV.
I debiti da compartecipazione risultano pari a 3,2 milioni. L’importo maggiore riguarda Alessandro Bassoli col Bologna per 1,5 milioni, seguito da Hetemaj col Brescia per 1,4 milioni.
La posizione finanziaria netta.
La posizione finanziaria netta è negativa per 19,9 milioni e peggiora la situazione dell’esercizio precedente di 6,9 milioni. Nel determinare tale saldo negativo gli amministratori hanno considerato come debito finanziario anche i debiti per factoring. Ai fini del Fair Play Finanziario bisogna aggiungere anche il saldo tra debiti e crediti da calciomercato ed il risultato deve essere al di sotto del volume dei ricavi. Nel caso del Chievo i debiti e i crediti da calciomercato sostanzialmente si equivalgono e la posizione finanziaria netta è ampiamente al di sotto del volume dei ricavi.
I ricavi.
Il valore della produzione è aumentato dell’1%, assestandosi a € 41.429.533. L’incremento di 0,5 milioni è riconducibile all’incremento dei diritti televisivi.
I ricavi da gare sono diminuiti del 43%, passando da 3,9 a 2,2 milioni. I ricavi da abbonamenti hanno registrato una riduzione di 730 mila euro.
I proventi televisivi ammontano a 22,8 milioni e rappresentano il 55% del valore della produzione. Il nuovo regime di ripartizione dei diritti TV ha favorito il Chievo, perché, al netto della mutualità, essi hanno registrato un incremento del 21%. Circa 4 milioni in più al netto dell’effetto mutualità.
I proventi da sponsorizzazioni ammontano a 4,3 milioni. Gli Sponsor Ufficiali contribuiscono con 2,1 milioni, lo sponsor tecnico con 950 mila euro, gli Sponsor Istituzionali con 400 mila euro e i fornitori ufficiali e tecnici con 744 mila euro. Nel 2010/11 è iniziato un nuovo rapporto di sponsorizzazione con l’azienda “Midac”, rinnovato anche per il 2011/12.
I ricavi pubblicitari per cartellonistica sono pari a € 646.485.
I ricavi per cessione temporanea calciatori ammontano a € 1.085.000.
Le plusvalenze risultano pari a € 5.456.816. La plusvalenza maggiore è stata quella relativa alla cessione di Rickler al Bologna pari a € 2.932.855 (valore di cessione € 3.000.000), seguita da quella di Andreolli Marco all’Inter per 970 mila euro (valore di cessione € 1.770.000).
Gli incrementi delle immobilizzazioni per capitalizzazione costi del vivaio ammontano a € 2.393.606 e risultano in diminuzione dell’11%. Tale voce rappresenta lo storno dei costi sostenuti per il vivaio.
I contributi in conto esercizio ammonta a circa 2 milioni e risultano in aumento di 1,7 milioni.
I costi.
I costi della produzione ammontano a € 41.132.043 e sono rimasti sostanzialmente invariati.
Il costo del personale pari a € 18.631.962 rappresenta il 45% sia dei costi della produzione che del valore della produzione. Risulta in linea con quanto stabilito dal Fair Play Finanziario. L’aumento rispetto all’esercizio precedente è stato del 2%.
Gli ammortamenti, pari a 8,6 milioni, rappresentano il 21% dei costi della produzione. L’ammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori è pari a € 4.924.930 ed incide sul valore della produzione per il 12%. L’ammortamento dei costi del vivaio capitalizzati ammonta a € 2.258.244.
Gli oneri diversi da gestione pari a 3,8 milioni includono minusvalenze per 1,2 milioni. La minusvalenza maggiore si è registrata per la cessione di Nicolò Brighenti, che è stata pari a € 506.695, essendo stato ceduto per 60 mila euro all’Esperia Viareggio.
L’affitto dello stadio e dei campi sportivi vivaio ammonta a € 343.229. La concessione per l’uso del marchio costa 500 mila euro.
La differenza tra costi e valore della produzione è positiva per 297 mila euro, mentre nel 2009/10 era negativa per 33 mila euro circa.
La gestione finanziaria.
La gestione finanziaria è positiva per 1,1 milioni e dipende soprattutto dai proventi da compartecipazione, positivi per 3,8 milioni. L’importo maggiore ha riguardato Marco Parolo, col Cesena, per 2,7 milioni. Gli oneri da compartecipazione sono stati pari a 1,7 milioni. L’importo maggiore ha riguardato Iunco, col Torino, per 901 mila euro. Gli interessi passivi bancari sono stati pari a 865 mila euro.
La gestione straordinaria.
La gestione straordinaria è negativa per 1,7 milioni (-846 mila nel 2009/10), a causa di accantonamenti a fondi rischi per 860 mila euro (800 nel 2009/10) e oneri per diritto prelazione per 605 mila euro.
Il risultato prima delle imposte è negativo per € 305.567, mentre nel 2009/10 era negativo per € 1.613.885.
Le imposte sul reddito mostrano un saldo negativo per € 47.906 (-75.395 nel 2009/10). Il risultato netto dell’esercizio è negativo per € 257.661, mentre nel 2009/10 era negativo per € 1.538.490.
Il pareggio di bilancio.
Negli ultimi tre esercizi il risultato è stato sempre negativo, tuttavia ampiamente nei limiti della soglia di tolleranza dei 45 milioni del Fair Play Finanziario. Infatti la somma algebrica del risultato degli ultimi tre esercizi è negativa per circa 8 milioni.
Per quanto riguarda il bilancio 2011/12 è previsto un andamento economico in linea col bilancio 2010/11, sia per quanto riguarda i ricavi, sia per quanto riguarda i costi. Il saldo della campagna trasferimenti dell’estate 2011 è stato positivo per 12 milioni, perché comprensivo delle cessioni di Costant al Genoa e di Mantovani al Palermo.
Bilancio Chievo 2010/11: tratti comuni con le altre società
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