Una doverosa premessa: il presente non intende in alcun modo supportare né dare adito ad eventuali teorie del complotto, doglianze e piagnistei vari tipici della mentalità anti-juventina; si propone invece di analizzare i continui e gravi errori della classe arbitrale guidata da Collina in riferimento alla rappresentazione mediatica del calcio.
Un’altra doverosa premessa: si ritiene, ad ogni modo, che le odierne eventuali teorie del complotto abbiano più legittimità di quelle in voga al tempo di Moggi. In tv è tutta un’orgia di "opinionisti", nani e ballerine che provano ad irretirci con un’irritante manfrina: “Oggi sappiamo che gli errori degli arbitri sono in buonafede, mentre prima con Moggi non era così…”. Posto che la prima parte della frase è vera solo fino a prova contraria, era vera anche al tempo di Moggi. Anche al tempo di Moggi si necessitava di prova contraria. O almeno si sarebbe dovuto.
Poi ci sono stati i "processi sportivi" e non si è trovato alcuna prova contraria. Ossia la Juventus non ha mai comprato una partita, non ha influenzato alcun arbitro. Nessun arbitro è stato squalificato per aver favorito o per avere avuto rapporti con la Juventus: sentenza della giustizia sportiva. Amen. La seconda parte della manfrina è quindi falsa. Quanto alla prima parte: fino a prova contraria. Paradossalmente un’eventuale odierna teoria del complotto ha più legittimità della passata teoria del complotto, già giudicata come senza fondamento dalla giustizia sportiva.
Comincerò quindi l’analisi di questa ennesima giornataccia per gli arbitri, prendendo in considerazione questa seconda premessa, per poi addentrarmi in qualche considerazione più tecnica.
La partita è Reggina-Fiorentina, l’arbitro è Ayroldi. Il Granillo torna protagonista. Nel primo tempo, nell’evolversi di un’azione da calcio d’angolo, il giocatore della Fiorentina Pazienza commette un evidente fallo di mano all’interno dell’area di rigore. Ayroldi è posizionato benissimo. In linea con il contatto tra il braccio di Pazienza e il pallone. Osserva. Aspetta un paio di secondi. E poi fischia. Fallo in attacco e punizione per la Fiorentina.
Mi sovvengono tanti episodi della propaganda anti-juventina:
fallo di mano di Iuliano in un Lazio-Juventus arbitrato da Collina. L’arbitro viareggino non è posizionato bene e il fallo di mano non è così intelleggibile come quello di Pazienza. Le televisioni ne parleranno per un mese. E non lo scorderanno mai. Quanto durerà televisivamente l'evidenziazione del fallo di Pazienza? Un soffio....pazienza!
Rigore negato a Ronaldo in Chievo-Inter. E’ vero: De Santis era in buona posizione. Ma se quell’episodio è ancora citato dalla propaganda anti-juventina come episodio cardine utile a dipingere De Santis come arbitro juventino (lo stesso De Santis a Matrix ammise che precedentemente non vide un rigore ancora più netto a favore del Chievo), nonostante non vi sia alcuna prova a sostenerlo, siamo autorizzati oggi a fare simile considerazione per Ayroldi?
La madre di tutti gli episodi: goal annullato a Cannavaro prima della pioggia di Perugia. Allora De Santis fischiò sull’impatto del pallone e si voltò. Ieri Ayroldi vede un rigore e aspetta due secondi a fischiare...una punizione in favore degli avversari.
Insomma: è un complotto? Ayroldi è al soldo di qualcuno, influenzato da qualcuno? No, non lo è fino a prova contaria. Ho prova invece, così ha giudicato la Corte Federale, che Collina e De Santis non si siano adoperati per favorire la Juventus.
Sempre in Reggina-Fiorentina, quasi allo scadere, Ayroldi non assegna un rigore evidente per fallo di Vandenborre su Missiroli. Il difensore belga travolge il reggino. Da regolamento è rigore. C’è però che Missiroli ha già calciato la palla prima di subire il contatto. Rimane rigore per il regolamento ma in tv sembra meno rigore. Ossia, l’opinione pubblica, se non aizzata, ci può passar sopra. L'opinione pubblica è "indirizzata" dalla Tv.
Un esempio l'abbiamo visto ieri sera, quando, pur in presenza di una indiscutibile vittoria della Juve si cercava il pelo nell'uovo: il primo gol nasce da un calcio d'angolo inesistente, sentenzia la Tv di Stato. Vero! Ma altrettanto inesistente era il famoso calcio d'angolo da cui scaturì l'annullamento del gol di Cannavaro nella famosa Juve-Parma. Due situazioni speculari ma trattate in modo diametralmente opposto dalla Tv: a trarne vantaggio, per loro, è stata sempre la Juve. Incoerenza e faziosità.
Ma vediamo altri episodi di questa giornata.
Genoa-Roma. Rosetti, aka Robbychenonsbagliaunfischio, ne sbaglia parecchi. Rigore solare su Vucinic, per trattenuta di Bega. Il montenegrino non si butta, ma prova ugualmente a calciare. L’onestà non viene premiata. In tv diranno: “non è caduto”, “non ha protestato”… Non viene concesso il rigore. Sempre Vucinic si invola verso l’area, salta Bovo che lo placca con un gomito alto, tra l’altro in posizione da ultimo uomo, da regolamento. Non verrà sanzionato, in quanto televisivamente, nello svolgersi dell’azione, non sembra l’ultimo uomo. Ma lo è. Infine non viene espulso Juric, per una seconda ammonizione dovuta per un fallo di mani volontario. Ma la meccanica, televisivamente parlando, non induce all’ammonizione. Era una punizione dal lato e lui in barriera. Poco importa cosa dice il regolamento.
Sembra che gli arbitri debbano essere più attenti alle apparenze che alla sostanza. Infine un clamoroso errore del guardalinee che annulla un goal favorevole a Di Vaio per inesistente posizione di fuorigioco.
Inter-Atalanta. Banti. Evidente spinta di Cruz su Carrozzieri nell’azione del raddoppio. Alla tv non si vede nemmeno, inizialmente. Ma il goal è irregolare. Naturalmente i giornalisti troveranno di che rifarsi criticando Banti per la mancata espulsione di Manfredini per fallo su Suazo. In realtà, da regolamento ci stava il giallo, per un intervento scomposto ma frontale e che mirava al pallone. Certo televisivamente faceva un gran bell’effetto. E così il fallo di Cruz è passato sostanzialmente in carrozza. A chi l’ha fatto notare a Zanetti Javier, l’argentino ha risposto: "stessero zitti alla Juve che di arbitri non possono parlare". Al che, con un esercizio di stile, invece di mandarlo a quel paese, lo rimando alla mia seconda doverosa premessa.
Juventus-Palermo. Saccani. Clamorosi errori pro-Juve. Il calcio d’angolo da cui nasce il primo goal non c’è. Molinaro tocca forse con il braccio aderente al corpo un pallone col suddetto braccio fuori area. E quindi è rigore. Infine svista colossale dell’arbitro: Del Piero rifila una testata a Palladino. Ora si invoca la prova tv.
Con la modalità del commento off, mi stupisco invece del giallo ecumenico (e televisivo) comminato a Nocerino e Simplicio. Il primo pressa l’avversario da dietro e in sequenza riceve dal secondo una gomitata, un tentativo di gomitata e una volta giunti al faccia a faccia una testata. Nocerino non si accascia al suolo. Quindi: ammonizione per entrambi. Il regolamento dice: espulsione per Simplicio. La tv dice: ma sì una scaramuccia come tante.
Continuando a parlare di tv in Cagliari-Milan (arbitro Dondarini) Gattuso, che ha ormai assunto gli atteggiamenti e lo status dell’intoccabile, schiaffeggia Acquafresca, con l’evidente intenzione di intimidirlo. Un buffetto bonario, commenta la tv. Non credo si ricorrerà alla prova tv: del resto c’è un Milan-Juve che si approssima. Infine, fuor di televisione, in Lazio-Parma mancata espulsione per Couto e Pandev, colpevoli di reciproche e proditorie gomitate al volto succedutesi per l’intero primo tempo a scadenza regolare, e a Udine, senza ausilio di moviola, pesanti sospetti su un fuorigioco sul primo goal di Quagliarella.
Morale della favola: gli arbitri non applicano il regolamento, ma oscure regole di comportamento mutuate dal bon ton della Corte di Francia o più probabilmente dall’istupidimento mediatico generale. Ciò che non è evidente, non si fischia. Se c’è rigore, ma non ti butti, non te lo fischio. (Anche a Cagliari in un contropiede Gattuso tenta di abbattere Foggia che rimane in piedi, già ammonito avrebbe dovuto essere espulso). Se ti assestano una gomitata, ma non crolli esanime, non punisco l’autore. Insomma l’invito è: simula nel miglior modo possibile, in modo che anche in tv sembri così. Se un’ espulsione ci sta da regolamento, ma temo di andare incontro a critiche, il cartellino me lo tengo nel taschino. Insomma, alla fine, il vero giudice degli arbitri non è Collina, ma Biscardi, Ziliani o Pistocchi. L’unico arbitro a non uniformarsi alla regola, in questa disastrosa giornata, è stato quindi Ayroldi che ha negato un rigore visibile in tv, dai balconi dei palazzi adiacenti al Granillo, e forse anche dall’altra parte dello Stretto.
Insomma: niente complotti, please. Ma diciamocelo: il lavoro di Collina sembra tutto centrato a salvare le apparenze. D’altra parte lui che è stato ancor prima di un buon arbitro, un grande fenomeno mediatico, sa bene come si vende un prodotto. Ma la sua gestione sta producendo sconquassi dal punto di vista dell’aderenza al regolamento, e il ripetersi di errori marchiani.
Delle due una: o la gestione Collina non esiste, ma il tutto è gestito dalla grande, famosa e penalmente rilevante opinione pubblica, oppure è un fallimento su tutta la linea.
Articolo correlato:
Esonerate Collina - Editoriale di Padovan su Tuttosport del 21-11-2007
Un’altra doverosa premessa: si ritiene, ad ogni modo, che le odierne eventuali teorie del complotto abbiano più legittimità di quelle in voga al tempo di Moggi. In tv è tutta un’orgia di "opinionisti", nani e ballerine che provano ad irretirci con un’irritante manfrina: “Oggi sappiamo che gli errori degli arbitri sono in buonafede, mentre prima con Moggi non era così…”. Posto che la prima parte della frase è vera solo fino a prova contraria, era vera anche al tempo di Moggi. Anche al tempo di Moggi si necessitava di prova contraria. O almeno si sarebbe dovuto.
Poi ci sono stati i "processi sportivi" e non si è trovato alcuna prova contraria. Ossia la Juventus non ha mai comprato una partita, non ha influenzato alcun arbitro. Nessun arbitro è stato squalificato per aver favorito o per avere avuto rapporti con la Juventus: sentenza della giustizia sportiva. Amen. La seconda parte della manfrina è quindi falsa. Quanto alla prima parte: fino a prova contraria. Paradossalmente un’eventuale odierna teoria del complotto ha più legittimità della passata teoria del complotto, già giudicata come senza fondamento dalla giustizia sportiva.
Comincerò quindi l’analisi di questa ennesima giornataccia per gli arbitri, prendendo in considerazione questa seconda premessa, per poi addentrarmi in qualche considerazione più tecnica.
La partita è Reggina-Fiorentina, l’arbitro è Ayroldi. Il Granillo torna protagonista. Nel primo tempo, nell’evolversi di un’azione da calcio d’angolo, il giocatore della Fiorentina Pazienza commette un evidente fallo di mano all’interno dell’area di rigore. Ayroldi è posizionato benissimo. In linea con il contatto tra il braccio di Pazienza e il pallone. Osserva. Aspetta un paio di secondi. E poi fischia. Fallo in attacco e punizione per la Fiorentina.
Mi sovvengono tanti episodi della propaganda anti-juventina:
fallo di mano di Iuliano in un Lazio-Juventus arbitrato da Collina. L’arbitro viareggino non è posizionato bene e il fallo di mano non è così intelleggibile come quello di Pazienza. Le televisioni ne parleranno per un mese. E non lo scorderanno mai. Quanto durerà televisivamente l'evidenziazione del fallo di Pazienza? Un soffio....pazienza!
Rigore negato a Ronaldo in Chievo-Inter. E’ vero: De Santis era in buona posizione. Ma se quell’episodio è ancora citato dalla propaganda anti-juventina come episodio cardine utile a dipingere De Santis come arbitro juventino (lo stesso De Santis a Matrix ammise che precedentemente non vide un rigore ancora più netto a favore del Chievo), nonostante non vi sia alcuna prova a sostenerlo, siamo autorizzati oggi a fare simile considerazione per Ayroldi?
La madre di tutti gli episodi: goal annullato a Cannavaro prima della pioggia di Perugia. Allora De Santis fischiò sull’impatto del pallone e si voltò. Ieri Ayroldi vede un rigore e aspetta due secondi a fischiare...una punizione in favore degli avversari.
Insomma: è un complotto? Ayroldi è al soldo di qualcuno, influenzato da qualcuno? No, non lo è fino a prova contaria. Ho prova invece, così ha giudicato la Corte Federale, che Collina e De Santis non si siano adoperati per favorire la Juventus.
Sempre in Reggina-Fiorentina, quasi allo scadere, Ayroldi non assegna un rigore evidente per fallo di Vandenborre su Missiroli. Il difensore belga travolge il reggino. Da regolamento è rigore. C’è però che Missiroli ha già calciato la palla prima di subire il contatto. Rimane rigore per il regolamento ma in tv sembra meno rigore. Ossia, l’opinione pubblica, se non aizzata, ci può passar sopra. L'opinione pubblica è "indirizzata" dalla Tv.
Un esempio l'abbiamo visto ieri sera, quando, pur in presenza di una indiscutibile vittoria della Juve si cercava il pelo nell'uovo: il primo gol nasce da un calcio d'angolo inesistente, sentenzia la Tv di Stato. Vero! Ma altrettanto inesistente era il famoso calcio d'angolo da cui scaturì l'annullamento del gol di Cannavaro nella famosa Juve-Parma. Due situazioni speculari ma trattate in modo diametralmente opposto dalla Tv: a trarne vantaggio, per loro, è stata sempre la Juve. Incoerenza e faziosità.
Ma vediamo altri episodi di questa giornata.
Genoa-Roma. Rosetti, aka Robbychenonsbagliaunfischio, ne sbaglia parecchi. Rigore solare su Vucinic, per trattenuta di Bega. Il montenegrino non si butta, ma prova ugualmente a calciare. L’onestà non viene premiata. In tv diranno: “non è caduto”, “non ha protestato”… Non viene concesso il rigore. Sempre Vucinic si invola verso l’area, salta Bovo che lo placca con un gomito alto, tra l’altro in posizione da ultimo uomo, da regolamento. Non verrà sanzionato, in quanto televisivamente, nello svolgersi dell’azione, non sembra l’ultimo uomo. Ma lo è. Infine non viene espulso Juric, per una seconda ammonizione dovuta per un fallo di mani volontario. Ma la meccanica, televisivamente parlando, non induce all’ammonizione. Era una punizione dal lato e lui in barriera. Poco importa cosa dice il regolamento.
Sembra che gli arbitri debbano essere più attenti alle apparenze che alla sostanza. Infine un clamoroso errore del guardalinee che annulla un goal favorevole a Di Vaio per inesistente posizione di fuorigioco.
Inter-Atalanta. Banti. Evidente spinta di Cruz su Carrozzieri nell’azione del raddoppio. Alla tv non si vede nemmeno, inizialmente. Ma il goal è irregolare. Naturalmente i giornalisti troveranno di che rifarsi criticando Banti per la mancata espulsione di Manfredini per fallo su Suazo. In realtà, da regolamento ci stava il giallo, per un intervento scomposto ma frontale e che mirava al pallone. Certo televisivamente faceva un gran bell’effetto. E così il fallo di Cruz è passato sostanzialmente in carrozza. A chi l’ha fatto notare a Zanetti Javier, l’argentino ha risposto: "stessero zitti alla Juve che di arbitri non possono parlare". Al che, con un esercizio di stile, invece di mandarlo a quel paese, lo rimando alla mia seconda doverosa premessa.
Juventus-Palermo. Saccani. Clamorosi errori pro-Juve. Il calcio d’angolo da cui nasce il primo goal non c’è. Molinaro tocca forse con il braccio aderente al corpo un pallone col suddetto braccio fuori area. E quindi è rigore. Infine svista colossale dell’arbitro: Del Piero rifila una testata a Palladino. Ora si invoca la prova tv.
Con la modalità del commento off, mi stupisco invece del giallo ecumenico (e televisivo) comminato a Nocerino e Simplicio. Il primo pressa l’avversario da dietro e in sequenza riceve dal secondo una gomitata, un tentativo di gomitata e una volta giunti al faccia a faccia una testata. Nocerino non si accascia al suolo. Quindi: ammonizione per entrambi. Il regolamento dice: espulsione per Simplicio. La tv dice: ma sì una scaramuccia come tante.
Continuando a parlare di tv in Cagliari-Milan (arbitro Dondarini) Gattuso, che ha ormai assunto gli atteggiamenti e lo status dell’intoccabile, schiaffeggia Acquafresca, con l’evidente intenzione di intimidirlo. Un buffetto bonario, commenta la tv. Non credo si ricorrerà alla prova tv: del resto c’è un Milan-Juve che si approssima. Infine, fuor di televisione, in Lazio-Parma mancata espulsione per Couto e Pandev, colpevoli di reciproche e proditorie gomitate al volto succedutesi per l’intero primo tempo a scadenza regolare, e a Udine, senza ausilio di moviola, pesanti sospetti su un fuorigioco sul primo goal di Quagliarella.
Morale della favola: gli arbitri non applicano il regolamento, ma oscure regole di comportamento mutuate dal bon ton della Corte di Francia o più probabilmente dall’istupidimento mediatico generale. Ciò che non è evidente, non si fischia. Se c’è rigore, ma non ti butti, non te lo fischio. (Anche a Cagliari in un contropiede Gattuso tenta di abbattere Foggia che rimane in piedi, già ammonito avrebbe dovuto essere espulso). Se ti assestano una gomitata, ma non crolli esanime, non punisco l’autore. Insomma l’invito è: simula nel miglior modo possibile, in modo che anche in tv sembri così. Se un’ espulsione ci sta da regolamento, ma temo di andare incontro a critiche, il cartellino me lo tengo nel taschino. Insomma, alla fine, il vero giudice degli arbitri non è Collina, ma Biscardi, Ziliani o Pistocchi. L’unico arbitro a non uniformarsi alla regola, in questa disastrosa giornata, è stato quindi Ayroldi che ha negato un rigore visibile in tv, dai balconi dei palazzi adiacenti al Granillo, e forse anche dall’altra parte dello Stretto.
Insomma: niente complotti, please. Ma diciamocelo: il lavoro di Collina sembra tutto centrato a salvare le apparenze. D’altra parte lui che è stato ancor prima di un buon arbitro, un grande fenomeno mediatico, sa bene come si vende un prodotto. Ma la sua gestione sta producendo sconquassi dal punto di vista dell’aderenza al regolamento, e il ripetersi di errori marchiani.
Delle due una: o la gestione Collina non esiste, ma il tutto è gestito dalla grande, famosa e penalmente rilevante opinione pubblica, oppure è un fallimento su tutta la linea.
Articolo correlato:
Esonerate Collina - Editoriale di Padovan su Tuttosport del 21-11-2007