Il bilancio consolidato al 31 maggio 2011 del Manchester City sembra confortare la tesi che per vincere di più bisogna spendere di più. Tuttavia, anche durante la stagione 2010/11, il Manchester City ha speso più di quanto abbia incassato. La perdita consolidata registrata è stata di £ 197,5 milioni, pari a circa 225,7 milioni di euro (ad un cambio: 1 €= £ 0,875). Tale comportamento, per le proporzioni assunte, non risulta conforme al principio cardine del Regolamento Uefa sul Fair Play Finanziario, ossia: “non spendere più di quanto si guadagni”. Appare logico affermare che il Fair Play Finanziario, per i “Citizens”, costituisca un”problema”, anche per la via scelta per risolverlo, ossia la cessione dei diritti del nome dello stadio a favore di una parte correlata. Tale scelta è caduta nel mirino della UEFA, che giudicherà se sia avvenuta ad un “valore equo”. Durante la stagione 2010/11 si è ripetuto, ancora una volta, un forte squilibrio economico strutturale, perché ad un fatturato record di £ 153 milioni (€ 175 milioni), in crescita del 22,5%, si contrappongono un costo del personale per £ 174 milioni (€ 199 milioni) e ammortamenti della rosa giocatori per £ 83,8 milioni (€ 96 milioni), cui bisogna aggiungere una svalutazione degli stessi per £ 29,4 milioni.
Graham Wallace, Chief Operating Officer, assicura che una perdita di questa entità non si ripeterà (pena l’esclusione dalle manifestazioni UEFA, aggiungeremmo), coerentemente con la nuova strategia del Club volta a perseguire una gestione sostenibile in funzione dell’entrata a regime delle regole UEFA sul “fair play finanziario”. Forse non a caso, con i risultati del 2010/11 si è toccato il fondo dal punto di vista finanziario. A dimostrazione che il City intende perseguire una gestione sostenibile, Wallace evidenzia l’atteggiamento del City nella campagna trasferimenti. Dopo aver acquistato, durante la stagione 2010/11, sette giocatori di livello internazionale, nell’estate 2011 il City ha ridotto l’acquisto di nuovi giocatori a sei, vendendone altrettanti e prestandone 16. Si aggiunga che il Club ha continuato ad investire nel settore giovanile. Da considerare positivamente il fatto che, per il 2011/12, vi saranno i previsti benefici della partecipazione alla UEFA Champions League. Nel luglio 2011 c’è stata la firma di un contratto decennale di partnership tra il Club e Etihad Airways, che dovrebbe avere un forte impatto positivo sulla posizione finanziaria del club nel corso del decennio successivo. Il contratto comprende la proroga dei contratti già esistenti per la sponsorizzazione della maglia, i diritti del nome sia per “Etihad Stadium” che per il “Campus Etihad”, oltre alla cooperazione in materia di iniziative di media, imprese e territorio della Comunità di Manchester. Il valore dell’accordo decennale, secondo gli organi di stampa inglese, si aggirerebbe intorno a £ 400 milioni, pari a circa 457 milioni di euro.
Nonostante i buoni “auspici”, la campagna trasferimenti dell’estate 2011, che interesserà il bilancio 2011/12, ha registrato l’acquisto di giocatori del livello di Sergio Agüero (Atletico di Madrid), Gael Clichy e Samir Nasri (Arsenal FC), Denis Suarez (Celta Vigo) e Stefan Savic (FK Partizan); mentre si sono registrate le cessioni di Jerôme Boateng (Bayern Monaco), Shay Given (Aston Villa FC), João de Silva (Sport Club Internacional), Craig Bellamy (Liverpool FC), Felipe Caicedo (Levante UD) e Shaun Wright-Phillips (Queens Park Rangers). La spesa netta per queste operazioni è stata di circa £ 53.6 milioni (€ 61,3 milioni).
Il bilancio consolidato considerato è quello della società Manchester City Limited, che è la società capogruppo, ha sede in Inghilterra e controlla il gruppo di società cui fa capo il club di calcio inglese “Manchester City”. Le società controllate al 100% sono quattro: Manchester City Football Club Limited; Manchester City Investments Limited; Manchester City Property Limited; Manchester City Developments Limited. A sua volta, Manchester City Limited è controllata dalla società “Abu Dhabi United Group Investment & Development Limited”, dello sceicco Mansour, una società registrata nel Jebel Ali Freezone (una “zona franca” del Dubai). Lo sceicco Mansour ha acquisito il controllo del Manchester City nel 2008.
La gestione economica.
Durante la stagione 2010-11, come già detto, il fatturato è aumentato del 22,5%, passando da 125 a 153,2 milioni di sterline. Per la prima volta nella sua storia, il Manchester City ha superato la soglia dei 150 milioni di sterline. Ricordiamo che, al 31 maggio 2009, il fatturato ammontava a £ 87 milioni e al 31/05/2008 era pari a £ 82,3 milioni.
I ricavi da gare sono passati da £ 18,2 milioni a £ 19,7 milioni, con un incremento dell’8%, a causa dell’aumento medio di presenze, della partecipazione all’UEFA Europa League e alle partite di FA Cup. Lo stadio ha ospitato un numero record di partite, tra campionato e coppe, pari a 30.
Si è raggiunta una media spettatori di 45.880 per le partite di campionato e 29.934 per le partite di coppa, con una partecipazione record di 47.393 per la partita con l’Arsenal nel mese di ottobre 2010.
I ricavi da diritti Tv sono aumentati a £ 68.8 milioni da £ 54 milioni, con un incremento del 27,5%, determinato dalla posizione finale in Premier League, la partecipazione alla UEFA Europa League e la vittoria storica del club nella Coppa d'Inghilterra.
I ricavi commerciali sono aumentati del 22,47%, da 52,8 a 64,7 milioni di sterline (€ 73,9 milioni). Il risultato dei ricavi commerciali è determinato dall'impatto sull'intero esercizio degli accordi di partnership a lungo termine con Etihad Airways, Umbro, Aabar, Abu Dhabi Tourism Authority e Etisalat.
Il totale dei costi operativi ordinari ammonta a £ 313,7 milioni, mentre nel 2009/10 era pari a £ 251,2 milioni e registra un incremento del 24,89%.
I costi operativi ordinari sono il doppio del fatturato; infatti, per ogni sterlina fatturata, si spendono 2,05 sterline in costi operativi ordinari. Il dato peggiora ulteriormente se si considerassero anche i costi operativi straordinari pari a £ 34,4 milioni (di cui £ 29,4 per svalutazione calciatori), assenti nell’esercizio precedente.
I costi del personale hanno subito un incremento del 30,51% passando da 133,3 a 174 milioni di sterline. Il rapporto tra costi del personale e fatturato è pari a 113,6%, peggiorando il dato dell’esercizio precedente pari a 106,6%. In base al Regolamento sul Fair Play Finanziario, potranno essere richiesti maggiori approfondimenti ed analisi ai club che presentino un costo del personale superiore al 70% dei ricavi.
Gli ammortamenti della rosa giocatori passano da 71 a 83,8 milioni di sterline, con un incremento del 18,08%.
I costi generati dalle immobilizzazioni materiali, tra ammortamenti e leasing, ammontano a 5,8 milioni di sterline (€ 6,7 milioni) e registrano un incremento del 31,21%.
Gli altri costi hanno subito un incremento del 17,94%, assestandosi a £ 49,9 milioni (€ 57,1 milioni).
L’eccedenza di plusvalenze per la cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori diminuisce da 10,3 a 5,3 milioni di sterline, con una diminuzione del 47,92%.
La gestione finanziaria risulta negativa per £ 4,5 milioni (€ 5,2 milioni), mentre nel 2009/10 era negativa per £ 3,3 milioni.
Il risultato d’esercizio espone una rilevante perdita di £ 197,5 milioni (€ 225,7 milioni), che peggiora sia il dato del 31 maggio 2010 negativo per £ 121,3 milioni (€ 138,6 milioni), sia il dato al 31 maggio 2009, che esponeva una perdita consolidata di 92,6 milioni (€ 105,8 milioni), sia il dato del 31 maggio 2008 che registrava una perdita di 32,6 milioni (€ 37,3 milioni). Il trend delle perdite, se fosse confermato anche in futuro, dimostrerebbe che il Manchester City non potrebbe adeguarsi a quanto stabilito dal Fair Play Finanziario. Ricordiamo che per le prime due stagioni di applicazione, ossia il 2013/14 e 2014/15, la soglia di tolleranza per le perdite è fissata in 45 milioni di euro; mentre per le stagioni successive fino al 2017/18, la soglia di tolleranza scende a 30 milioni di euro.
La situazione patrimoniale e finanziaria.
Il totale dell’attivo risulta pari a £ 519,1 milioni (€ 593,3 milioni), con un incremento del 3,5% rispetto al 31 maggio 2010.
Le attività non correnti ammontano a £ 445,8 milioni (€ 509,5 milioni) e registrano un incremento del 9,73%. Le immobilizzazioni immateriali nette sono pari a £ 231,8 milioni (€ 264,9 milioni), con un incremento del 16,45% rispetto al 2010. Esse rappresentano il 44,65% del totale delle attività, mentre le immobilizzazioni materiali, pari a £ 214 milioni (€ 244,6 milioni), ne rappresentano il 41,23%. Per quanto riguarda la rosa dei giocatori sono stati effettuati investimenti per £ 165,1 milioni (145,4 nel 2009/10), pari a circa € 188,6 milioni. I giocatori più importanti acquistati durante il 2010/11 sono: Yaya Touré, David Silva, Mario Balotelli, Aleksandar Kolarov, James Milner, Jerôme Boateng e Edin Dzeko. Da evidenziare le svalutazioni per £ 29,4 milioni, sintomi di acquisti effettuati in passato ad un prezzo eccessivo. Le immobilizzazioni materiali sono composte da: terreni e fabbricati di piena proprietà per £ 30,1 milioni (£ 30,7 milioni nel 2010); terreni e fabbricati in leasing a breve per £ 2,4 milioni (£ 2,5 milioni nel 2010); terreni e fabbricati in leasing a lungo termine per £ 158,8 milioni (£161,4 milioni nel 2010); arredi e attrezzature per £ 20,9 milioni (£12,7 milioni nel 2010); son poi da aggiungere immobilizzazioni in corso di costruzione per £ 1,8 milioni. Il 5 agosto 2003 il vecchio stadio “Maine Road” fu scambiato per una concessione in affitto per 250 anni dello stadio "City of Manchester". Il contratto fu concepito alla stregua di un leasing finanziario, con un complesso meccanismo di rivalutazione basato anche sulla media degli spettatori, stimata in 42.500 unità.
Le attività correnti sono pari a £ 73,3 milioni (€ 83,7 milioni), nell’esercizio precedente erano pari a £ 95,3 milioni (€ 108,9 milioni). I crediti per la cessione di calciatori ammontano a £ 18,4 milioni. Le disponibilità liquide passano da 34,6 a 30,3 milioni di sterline (€ 34,6 milioni).
I debiti con scadenza entro l’anno sono pari a £ 132,9 milioni e aumentano del 52,25%. Tra questi debiti sono compresi quelli per l’acquisto di calciatori, che ammontano a £ 76 milioni (61,7 nel 2010).
I debiti esigibili oltre l’esercizio successivo ammontano a £ 83,4 milioni e registrano un decremento del 9,66% rispetto all’esercizio precedente. I debiti a lungo termine per l’acquisto di calciatori sono pari a £ 12,4 milioni (19,1 nel 2010).
I debiti complessivi per l’acquisto di calciatori ammontano a 88,4 milioni di sterline (€ 101 milioni). Il rapporto tra debiti per l’acquisto di calciatori e valore lordo delle immobilizzazioni immateriali è del 28,84%.
I debiti finanziari ammontano complessivamente a £ 73,2 milioni (€ 83,7 milioni) e risultano diminuiti del 2,72% rispetto al 31 maggio 2010. Essi sono composti da debiti per il leasing finanziario riguardante lo stadio ammontanti a £ 38,9 milioni (£ 39,3 nel 2010) e altri titoli di debito ammontanti a £ 34,4 milioni (€ 39,2 milioni). I debiti finanziari con scadenza superiore ai 5 anni rappresentano l’85% dell’importo.
I risconti passivi per ricavi anticipati ammontano a £ 30,1 milioni, con un incremento del 5,75% rispetto al 2009/10.
Il Patrimonio Netto è pari a £ 272,66 milioni (€ 311,6 milioni), nell’esercizio precedente era positivo per £ 293,5 milioni (€ 335,4 milioni). Durante l’anno si è provveduto all’emissione di 83.345.329 nuove azioni ordinarie. Il corrispettivo totale è stato £ 176.692.100, di cui £ 168.357.567 per sovrapprezzo azioni. Il patrimonio netto rappresenta il 52,5% delle attività, che in analisi finanziaria rappresenta un buon indice, ma che deve fare i conti con una pessima gestione economica. Questa espansione della base patrimoniale della Società è coerente con la prassi periodo precedente, volta a rafforzare il bilancio del Club attraverso l'emissione di nuove azioni, piuttosto che ricorrere all’indebitamento.
Dopo il 31 maggio 2011, sono state emesse 53.860.400 azioni per 114,2 milioni sterline, versate il 29 luglio 2011 dalla capogruppo Abu Dhabi United Group Investment & Development Limited.
L’indebitamento finanziario netto è aumentato a £ 42,9 milioni, mentre nell’esercizio precedente era pari a £ 40.667.000. Tuttavia ai fini del fair play finanziario bisognerebbe considerare anche il saldo tra crediti e debiti per la compravendita di calciatori che, per il 2010/11, è negativo per £ 70 milioni (72,3 nel 2009/10). Considerando i due dati si ha un importo negativo per £ 112,9 milioni, comunque inferiore al totale dei ricavi rilevanti, ammesso che i rapporti con le parti correlate, come le sponsorizzazioni, siano considerate valutate in modo corretto “al valore equo”.
Il Manchester City dovrà aumentare necessariamente il fatturato ma, anche nell’ipotesi di un forte incremento dello stesso, con la partecipazione alla Champions League e con i proventi per i diritti del nome dello stadio, rimane il problema della struttura dei costi, che determinano perdite rilevanti, al di sopra della soglia di tolleranza del Fair Play Finanziario.
Bilancio Consolidato 2010/11 Manchester City: perdita record
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