Lippi Del Piero

Nota sull'aggiornamento del video celebrativo apparso su Gazzetta.it dopo le proteste dei tifosi juventini:
E' sconcertante che il sedicente primo giornale sportivo italiano, nel celebrare lo sport italiano in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, si dimentichi di menzionare una realtà come la Juventus F.C.
Una società tra le più antiche nel panorama calcistico italiano, nata nel 1897; la più titolata d'Italia in quello che viene considerato lo sport nazionale, la prima al mondo - durante gli anni '80 - a conquistare almeno una volta tutti i trofei internazionali; l'unica ad appartenere ad un'unica proprietà da oltre 80 anni; l'unica (insieme all'Inter) a non essere mai retrocessa in serie B, se non per acclamazione popolare dopo aver conquistato il suo ventinovesimo scudetto, e chissà se dalle parti di quel giornale ne sanno qualcosa.
Noi non crediamo né alla malafede né all'ignoranza, trattandosi del sedicente primo giornale sportivo italiano. E' ovvio che da un pulpito così prestigioso siano bandite entrambe le opzioni. Ci limitiamo solo a provare, questo sì, una profonda tristezza per il modo di fare informazione di certi tifosi.


La Redazione di Ju29ro.com


L'altro ieri sono partite ufficialmente le celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia: mentre le maggiori testate generaliste ripercorrono la storia del nostro Paese riportando alla memoria i principali avvenimenti politici, sociali e culturali, a quelle sportive non resta che fare un riassunto delle più belle imprese dello sport italiano, come mostrano il video della Gazzetta e quello di Sky.it.

Si va dal primo campionato italiano disputato a Torino l’8 maggio 1898 ai Mondiali del 1934 e 1938 vinti dalla Nazionale di Pozzo, dalla tragedia del Grande Torino alle vittorie dell’Inter di Herrera, dal Milan di Rivera a quello di Sacchi, dalla delusione azzurra del 1970 (sconfitta in finale di Coppa Rimet dal Brasile) alla grande vittoria del 1982, per concludere il percorso con i Mondiali del 2006 e il triplete interista dello scorso maggio. Sky Sport riesce poi a menzionare anche gli scudetti di Fiorentina, Cagliari, Lazio e del Napoli di Maradona, senza dedicare una parola alla squadra con più tifosi al seguito e più titolata: la Juventus. Perché non parlare della Juventus degli anni ’30, vincitrice di 5 scudetti di fila, quella che ha costituito l’ossatura per le vittorie della Nazionale di Pozzo, con 9 giocatori “prestati” alla Nazionale nel ’34 (Bertolini, Boris II, Caligaris, Combi, Ferrari, Monti, Orsi, Rosetta e Varglien I) e due nel ’38 (Foni e Rava)? Perché non accennare alla Juve di Sivori, Charles e Boniperti, quella che davvero è stata un’ottima collante per l’Italia, visto che negli anni ’60 i tanti meridionali emigrati a Torino condividevano con le persone del posto una grande passione per la propria squadra del cuore? Perché non ricordare la Juventus del 1977 che vinse la Coppa Uefa contro l’Atlethic Bilbao, ancora oggi unico caso di vittoria internazionale di un club italiano composto interamente da giocatori italiani? Perché non citare la Juventus degli anni ’80, capace di diventare il club primo d'Europa a vincere tutte le competizioni dell'UEFA e, a seguire, il primo del mondo a vincere tutte le competizioni ufficiali per club, quello che disputò tre finali Uefa consecutive, e che andò a costituire (con Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli, Rossi) l’ossatura dell’Italia Mundial del 1982? Perché non ricordare la splendida vittoria della Champions League del 1996 sotto il cielo di Roma, ad opera di quella Juve che fece quattro finali dal 1995 al 1998 segnando una striscia di 58 gare consecutive disputate in competizioni internazionali? Probabilmente dovremmo ringraziare la Gazzetta per non aver parlato della tanto cara Calciopoli, quando scorrono le immagini del trionfo del Mondiale del 2006, senza ovviamente menzione alcuna per il blocco juventino composto da Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi, Del Piero e per l’ex Lippi. Sarebbe stato esagerato chiedere la citazione di tutti gli eventi sopra elencati, ma rimaniamo sbigottiti all'idea che una squadra come la Juventus non abbia di diritto un posto d'onore nell'élite dello sport italiano, e non sia ritenuta meritevole di entrare nell’olimpo dello sport e nell’immaginario collettivo degli italiani per almeno uno dei tanti successi della storia bianconera.

Ignorando questi successi, si è deciso di ignorare anche personaggi come l’Avvocato Agnelli, Boniperti, Trapattoni, Platini, Lippi, Del Piero, che non meritano meno considerazione rispetto ai Moratti, Berlusconi, Mazzola, Herrera, Sacchi decantati nei video di cui sopra per la loro personalità, per il gioco imposto o per il talento calcistico.
“Piaccia o non piaccia” la Vecchia Signora rimane la squadra più titolata d’Italia, quella che ha conquistato 53 trofei ufficiali (per noi sono sempre 29), detentrice di altri record che è possibile consultare sugli almanacchi o nella grande quantità di dati offerta da Internet; ed è stata anche l’unica a dare risalto a questo anniversario con una targhetta celebrativa applicata sulle maglie dei giocatori nel corso dell’ultimo Juventus-Milan. A questo punto non resta che attendere una dura reprimenda della società sul proprio sito ufficiale.