Nella richiesta di rinvio a giudizio i pm Narducci e Beatrice scrivono che alcuni imputati si sono associati tra loro e, tra le altre cose, si sono "adoperati al fine di garantire l'elezione di Franco Carraro quale presidente della FIGC - al fine di favorire Adriano Galliani nell'elezione alla presidenza della Lega Nazionale", perché "attraverso l'opera di Innocenzo Mazzini, venissero realizzate finalità di asservimento o condizionamento dei vertici della FIGC".
Questa accusa, contenuta nel capo di imputazione relativo all'associazione a delinquere, è diretta conseguenza delle indagini coordinate da Auricchio e riportate ai pm già con l'informativa dell'aprile 2005, nella sezione intitolata "Il controllo del Palazzo".
Due coalizioni sono in lotta per le poltrone del potere, ma la squadra Off-side ascolta soltanto i dialoghi lobbistici di una piccola parte di uno schieramento, e nessun dialogo dello schieramento rivale. Nel fronte avverso si contano, stringono alleanze ed elaborano strategie? Non lo sapremo mai.
Inoltre, la "compagine moggiana" lavorerebbe per la rielezione di Carraro e Galliani, uomini esterni alla cupola, ma neppure loro sono intercettati e delle loro strategie elettorali, dei contatti con altri dirigenti, abbiamo poche notizie "de relato", spesso colte in intercettazioni che sono riportate in altri capitoli d'accusa.
Un'utenza di Carraro, per la precisione, viene intercettata, ma solo ben dopo la sua elezione e sul finire delle indagini, lo dice il 10 novembre 2009 il maresciallo Di Laroni: "... addirittura verso la fine abbiamo intercettato anche Carraro"; per quell'utenza, a quanto pare, non ci sono telefonate fatte o ricevute.
Per capire un po' meglio il dietro le quinte della lotta di potere che portò alle rielezioni di Carraro e Galliani, nel 2005, consigliamo di leggere gli articoli "Un gruppo di potere che vuol mettere le mani sul calcio" e "Le profezie di Carrardamus ", di Durante Guelfo.
Un intero capitolo dell’informativa del 19 aprile 2005 è dedicato all’accusa relativa al "Controllo del Palazzo". La prosa accusatoria è prolissa, condita con aggettivi forti, ma di ciccia ce n’è poca a supporto di un'ipotesi dalle fondamenta d’argilla. Le intercettazioni che dovrebbero provare l’ipotesi investigativa sono sintetizzate nell'articolo "Accuse Juve: il controllo del Palazzo" di Emilio Cambiaghi, e tra queste ci sono anche telefonate in cui Mazzini e Moggi parlano male del candidato Carraro, e Mazzini ribadisce che non lo stima. In realtà non si comprende quale rilievo penale abbiamo queste telefonate, utili solo a rivelare uno spaccato (perché di una parte sola) del dietro le quinte di uno scenario che era ben noto e ampiamente trattato dai media: la lotta di potere tra due schieramenti, uno composto dalle squadre cosiddette "grandi" schierate a sostegno della riconferma di Carraro e Galliani, l’altro composto da una cordata di "medio-piccole" capeggiate dalla Fiorentina di Della Valle, che spingeva per Giancarlo Abete, allora vice presidente Federale. La contesa era sulle poltrone di presidente della FIGC e della Lega Calcio, ma l’interesse primario era il controllo della contrattazione sui diritti televisivi. Segui i soldi e scopri la verità.
Dal 2 aprile 2007 la poltrona più alta della FIGC è occupata da Giancarlo Abete, l'uomo del secondo schieramento, che avrebbe occupato comunque quella poltrona in base all'accordo sulla staffetta fatto con Carraro.
La difesa dello "Status quo".
La cupola lavora per rieleggere Carraro perché, dice Auricchio, garantisce il mantenimento dello "status quo", ovvero che le cose restino come sono. La cupola, secondo l'accusa, ha sette "promotori": Moggi, Giraudo, Mazzini, Bergamo, Pairetto, Fabiani e De Santis; almeno i primi cinque dovrebbero avere interesse alla riconferma di Mazzini ma, soprattutto, a quella del tandem di designatori, presunti maghetti dei sorteggi e smistatori di arbitri "fidi" per favorire la Juventus, giusto? Allora, come minimo, l'associazione dovrebbe aver stretto un accordo in tal senso con Carraro, del tipo: "Mazzini e i designatori non si toccano!". Questo sarebbe mantenere lo status quo. Esiste qualche telefonata nella quale, in cambio della rielezione, si imponga a Carraro la sicura conferma dei designatori? No, ne esistono di segno contrario, dove è palese che Carraro li vuole silurare.
La squadra Off-side consultava la Gazzetta ma, evidentemente, sono sfuggiti un articolo di Palombo e uno di quel Maurizio Galdi che collaborava alle indagini, che avrebbero dovuto indurre a qualche riflessione sull'ipotesi investigativa.
Palombo il 22 gennaio 2005, tre settimane prima della rielezione di Carraro, dà per segati i due designatori e scrive che Carraro non vuole prolungare la carriera di Collina perché lo vuole designatore: "Ma dall'alto è arrivato un brusco stop. Carraro è infatti assai poco convinto dell'utilità dell'operazione. Primo, perché comunque Collina per Fifa e Uefa smetterà di arbitrare il 31 dicembre 2005, salvo ripensamento di Blatter. Secondo, perché la poltrona di designatore viene ritenuta, specie alla luce degli ultimi recenti conflitti Juve-Milan, molto più importante".
E Maurizio Galdi, il 15 febbraio 2005, conferma lo spiffero di Palombo e scrive: "Sembra sia definitivamente tramontata la stagione del sorteggio e soprattutto del doppio designatore... E chi potrebbe essere l'uomo a cui affidare le designazioni? Pierluigi Collina, of course. Sul nome dell'arbitro di Viareggio sono tutti concordi".
Letti questi due articoli, e letta l'informativa di Auricchio, la conclusione è che la cupola dei promotori Moggi e Giraudo lavora per far eleggere Carraro, che ricambia pensando di rifilargli Collina come designatore e buttando giù dalla torre Bergamo e Pairetto, altri due promotori della cupola. Stiamo parlando di quattro presunti "perni" dell'associazione o di quattro Tafazzi autolesionisti?
Anche ipotizzando che la squadra Off-side in quei giorni non abbia avuto il tempo di consultare la Gazzetta e Galdi, restano sempre le intercettazioni. Quando Auricchio spiega perché non hanno intercettato anche Galliani e Carraro, dice esattamente: "Lei mi ha detto ‘perché non sono indagati?’, Perché non hanno commesso reati... lo stesso Carraro si è più volte in termini anche, come dire, assolutamente chiari raccomandato nei confronti dei due designatori ‘Attenzione, non favorite la Juventus’. Quindi, voglio dire… Non l’abbiamo fatto, proprio per questo motivo".
Perfetto! Auricchio ha ricordato una telefonata del 6 marzo 2005, pochi giorni dopo la rielezione di Carraro avvenuta il 14 febbraio, nella quale Bergamo e Carraro si scambiano parole di fuoco, con Bergamo che accusa Carraro di averli delegittimati e preparato la loro sostituzione: "...perché l’ha scritto la Gazzetta, perché Lei ha incontrato Collina... l'hanno scritto e purtroppo Palombo ha detto che le cose sono venute dall'interno della Federazione". Il destino dei designatori era segnato da tempo. Riascoltate quella telefonata nell'articolo "Roma-Juventus 2005 sull'informativa": vi sembra il dialogo tra chi deve la sua rielezione alla cupola, e di conseguenza anche a Bergamo, ed un importante elettore del presidente federale?
Inoltre gli investigatori ascoltano anche Bergamo che, al telefono con Palombo, dichiara di essere consapevole di star seduto "su una sedia fredda".
Avv. Prioreschi: Allora, ulteriore tema, uno dei capitoli sempre dell’informativa è "Il controllo del Palazzo" e l’elezione di Galliani e di Carraro ai vertici rispettivamente della Lega e della Federazione. E’ uno dei momenti più importanti, fondamentali… Lei ci dice nell’informativa: "L’apparentamento con le massime cariche delle istituzioni calcistiche e sportive costituisce una condizione vitale per Moggi... Appare quindi indispensabile per l’organizzazione moggiana di avvalersi di elementi organici di sicura affidabilità collocati per altro in posizioni chiave che traggono la loro forza proprio dall’appartenenza al citato gruppo". Quindi è indispensabile mettere ai vertici. E' in grado di spiegare come mai Moggi ai vertici della Lega e della Federazione mette due non associati? Uno dei quali, Carraro, non è stato mai imputato di associazione a delinquere, prosciolto anche dalle frodi. L’altro Lei non lo ha nemmeno indicato come possibile soggetto che ha commesso un qualche reato. Galliani non è stato mai… questo lo dico… non voglio dire…
Auricchio: Ma perché quello che Lei ha citato, come ho detto io, l’apparentamento non è finalizzato, diciamo… è uno strumento di controllo delle attività del Palazzo, non un'attività finalizzata a commettere altri reati, cioè non ci sono, mi pare, già a livello delle informative di non aver rilevato situazioni, o singole fattispecie, criminose legate a questo tipo di percorso. C’è solo un’esigenza… che per altro non dico io, ma lo dicono gli stessi protagonisti di queste vicende… di garantire il mantenimento dello status quo.
Auricchio dice che il mantenimento dello status quo si evince dal fatto che "non c’era una rivoluzione… non è che hanno presentato candidati nuovi… hanno presentato esattamente il mantenimento dello status quo". Quale status quo se i designatori verranno silurati? Lo status quo si riduce alla riconferma del solo Mazzini? Ben magro risultato porta a casa la cupola, ben poco salva dello status quo.
Inoltre, era così semplice convincere tutte le componenti che avevano diritto di voto e di veto a votare per Carraro? E Carraro è stato eletto per gli interventi di Moggi o per il famoso accordo sulla staffetta con Abete?
Auricchio: Non mi ricordo, il numero esatto non lo ricordo… la percentuale esatta, voglio dire.
Avv. Prioreschi: 84%
Auricchio: Plebiscitaria avrei detto, ma insomma… non mi ricordo il dato tecnico.
Avv. Prioreschi: Le risulta che Carraro è stato eletto solo dopo aver fatto un accordo con Abete?
Auricchio: Questo emerge anche dalla stessa attività tecnica, e prevedeva una sorta di doppietta a due anni di… Intanto, lo status quo per due anni era garantito.
Avv. Prioreschi: Con riferimento ai criteri della elezione, se Le risulta che siano questi: lo statuto federale, nei regolamenti elettorali, prevede che il presidente federale per essere eletto deve avere la maggioranza assoluta dei voti, e che tale maggioranza deve comprendere almeno un terzo dei voti di ognuna delle sei componenti della Federazione. E’ corretto?
Auricchio: Esatto. L’abbiamo letto la volta scorsa… non proprio letto, insomma… abbiamo abusato un po’ del mio ricordo su questo…
Avv. Prioreschi: Eh, però è bene che lo leggiamo… poi diventa difficile andare ad incidere su un tipo di elezione di questo tipo. Le sei componenti sono: la Lega Dilettanti, che ha una percentuale di voti del 34% , la Lega Nazionale Professionisti di A e B, che ha una percentuale di voti del 17%, la Lega Nazionale Professionisti di C, che ha una percentuale di voti del 17%, i calciatori, che hanno una percentuale del 20%, gli allenatori, 10%, gli arbitri, il 2%. Ora, Lei ha fatto accertamenti o Le sono stati delegati accertamenti, a prescindere dalle intercettazioni, per verificare se Luciano Moggi ha contattato tutte queste associazioni, e se ha contattato le singole persone che avevano diritto di voto?
Auricchio: Mah, la fetta più importante era quella che promanava da Mazzini Innocenzo, diciamo… per come ha ricordato Lei, quindi…
Avv. Prioreschi: Ha fatto… Lei prima mi dice sì o no, e poi cambia. Lei ha fatto accertamenti…
Auricchio: Sicuramente ho fatto accertamenti…
Avv. Prioreschi: Quali? Quali?
Auricchio: …credo ci sia anche acquisizione di materiale su questo… sulle varie attività all’esito delle… se ha il materiale, probabilmente possiamo recuperarlo.
Avv. Prioreschi: …glielo devo dare io?
Auricchio: No, io non lo ricordo il materiale… abbiamo fatto gli accertamenti…
Avv. Prioreschi: Mi deve dire solo che ha fatto… sugli allenatori, se ha parlato con gli allenatori… ha parlato con…
Auricchio: No, i contatti sono sicuramente numerosi…
Presidente Casoria: Cioè questi contatti …i contatti… si spieghi meglio…
Auricchio: …i contatti telefonici sono sicuramente numerosi… in termini numerici… stavo dicendo che la fetta…
Presidente Casoria: No, sulle singole componenti…
Auricchio: …la fetta più importante che portava, diciamo, in termini di voti era quella rappresentata proprio dalla componente proprio che garantiva, per esempio, Innocenzo Mazzini.
Presidente Casoria: Dice il terzo, dice il regolamento…
Avv. Prioreschi: Sì, Colonnello, abbiamo letto adesso che comunque la maggioranza deve comunque comprendere un terzo dei voti di ognuna delle componenti. Quindi sono tutte importanti ai fini delle elezioni. E’ un requisito per essere eletto.
Auricchio: …tutte importanti… Perfetto.
Avv. Prioreschi: Io devo avere la maggioranza assoluta, e all’interno della maggioranza devo avere comunque almeno un terzo di questo, un terzo di quello, se no non mi eleggono.
Auricchio: Non c’è dubbio.
Avv. Prioreschi: Allora, io Le sto dicendo se Lei ha accertato, e quali accertamenti ha fatto, per vedere se Moggi ha parlato con tutte queste componenti, partendo dalla Lega Dilettanti arrivando agli allenatori, agli arbitri, ai calciatori…
Auricchio: La co… ripeto, la componente più importante… cioè, per me investigativamente è irrilev… ma Lei mi deve interrogare… eh, eh, eh…
Presidente Casoria: Si può dire quindi che Lei ha fatto riferimento solo a Mazzini?
Auricchio: Ehm, abbiamo fatto riferimento a Mazzini, ma anche i collegamenti con la componente calciatori erano componenti… era una componente sicuramente…
Avv. Prioreschi: Quali? Quali? Quali? Con quali calciatori che votavano ha parlato Moggi? Mi dice i nomi?
Auricchio: C’è una conversazione, per esempio, dove lo stesso Ghirelli manda il fax a…
Avv. Prioreschi: …io se devo influire su un'elezione… no?… ci sono 10 persone che devono eleggere il presidente… se la mia associazione deve influire sulle elezioni per far eleggere il presidente che dico io, io devo parlare, se è a maggioranza assoluta, almeno con 6 dei 10, è giusto?
Auricchio: Certo.
Avv. Prioreschi: Perché se no… allora, Lei è inutile che mi dice Mazzini, Mazzini e Mazzini…
Auricchio dice che questa verifica non l’ha fatta, perché per lui "Non è rilevante esserci contatti tra Tizio e Caio per il voto… Sono dei pacchetti di voti che sono stati portati".
Abete, quando ha deposto come teste, ha confermato quanto era noto a tutti e ampiamente riportato all'epoca da tutti gli organi di stampa, Gazzetta in testa.
Avv. Prioreschi: Periodo 2004, rinnovo della carica di Presidente, come si è arrivati alla presidenza Carraro? Lei era candidato poi rinunciò.
Abete: Eravamo al rinnovo quadriennale che avviene di solito dopo i Mondiali. Io rappresentai al presidente Carraro la volontà di candidarmi. Nel 2004 avevamo una norma che prevedeva la clausola di massimo consenso, che prevedeva che si avesse un terzo dei voti di tutte le componenti, per cui, paradossalmente, con il 93% dei voti non si veniva eletto, mancando il terzo di una delle componenti. Di fronte a questa situazione, che aveva già portato in precedenza al commissariamento, iniziò un percorso che aveva due sbocchi: o il confronto elettorale, ma nessuno sarebbe stato eletto, o, come è avvenuto, un rinvio dell'assemblea. Poi un accordo tra le varie componenti che dava luogo alla cosiddetta staffetta. Questo era un fatto quasi obbligato, per evitare il commissariamento.
Avv. Prioreschi: Può essere più preciso sul punto della sua rinuncia?
Abete: Il documento che è alla base dell'accordo fu firmato da tutte le componenti, c'è stata tutta una serie di contatti, ci fu un incontro a Milano in cui Carraro significò l'accordo che era stato raggiunto e fu stilato il documento.
Presidente Casoria: Un po' più specifico, avvocato.
Avv. Prioreschi: Giudice, Lei sa che nell'accusa alla cosiddetta cupola c'è che Abete venne fatto fuori dalla stessa cupola, quindi Presidente, se Le dico che la sua elezione fu condivisa da tutte le componenti della Federazione che mi dice?
Abete: Che è andata così, fu un accordo preso per evitare l'ennesima mortificazione della Federazione con un nuovo commissariamento.
C’è un'altra intercettazione fondamentale tra Moggi e Carraro, progressivo 16759 del 3 febbraio 2005, riportata a pagina 80 dell'informativa dell'aprile 2005, quella in cui Carraro dice: "Vabbè, per forza, è sempre stato così, il fratello di Abete, Luigi, che pure ha più personalità di lui è il primo cameriere di Della Valle, nel senso che lui fa sempre le vacanze pagato da Della Valle... cioè, è in Banca Nazionale del Lavoro solo perché Della Valle lo sostiene... Pertanto voglio dire, non c’è dubbio che sia così, eh!… è un fatto, è un fatto, è un fatto un po’ politico, un po’… perché c’è anche un aspetto politico, eh!… perché tutto il gruppo, il gruppo Della Valle, Innocenzo Cipolletta, Luca di Montezemolo, etc. danno anche un contenuto politico… basta leggere l’atteggiamento che ha il Sole24Ore, eh! Allora, voglio dire, questo è un gruppo, un gruppo di potere che vuole mettere le mani sul calcio, ma io lo avevo capito da tempo e quando ho detto che me ne volevo andare era anche perché io capivo che siamo un’armata Brancaleone". Della propria cordata Carraro dice ancora: "No, ma questa è un’armata Brancaleone, e alla fine io, per carità, se ci si fa ci si fa, se no se va, piglia e buonanotte", mentre Moggi afferma: "... ho la certezza... la certezza che noi facciamo queste cose enpassan e gli altri lo fanno da professionisti".
Nell'informativa Auricchio introduce questa telefonata scrivendo che "appare particolarmente utile a supporto delle considerazioni effettuate circa le attività di pressione finalizzate alla riconferma di Carraro sviluppate in modo organico dall’organizzazione...".
Su questa intercettazione la domanda di Prioreschi "Siamo in presenza di un'associazione o di un'armata Brancaleone?" non viene ammessa, allora l’avvocato chiede: "Le risulta che dopo questa interlocuzione con Moggi, Carraro per garantirsi la rielezione si mette d’accordo con Abete, chiude la trattativa e si garantisce la rielezione?". Ad Auricchio risulta e l’intercettazione la conosceva.
Auricchio: La questione dell’elezione è una questione che ha, diciamo… da quello che emerge anche dall’attività tecnica… è relativa sicuramente all’accordo Abete-Carraro, altrimenti l’elezione ci sarebbe stata ben prima della fine dell’anno perché è andata… è stata più volte rinviata...
Avv. Prioreschi: Il fatto che ci siano stati una serie di rinvii era perché, evidentemente, Carraro non era certo di essere rieletto senza l’accordo con Abete, altrimenti, se erano così forti ed erano certi di far eleggere Carraro, non credo fossero necessari tutti questi rinvii…
Auricchio: Beh, ripeto sempre, cioè il problema non era Carraro uomo nuovo… era mantenere Carraro… cioè, questo era… mentre l’uomo nuovo sarebbe stato in questo caso Abete.
L’elezione deriva da un accordo di potere, ma Auricchio insiste che "Moggi in particolare ha fatto in modo da ottenere la riconferma di Carraro dal punto di vista dei voti attraverso…".
Le risposte di Auricchio non sono convincenti ed il Presidente Casoria, per ben due volte, gli fa presente: "L’avvocato vuol sapere le modalità dell’intervento di Moggi per questa operazione". Auricchio risponde che "l’intervento di Moggi è sicuramente finalizzato alla conferma di Carraro" e che si è dovuto "procedere a questo accordo con Abete da lì a venire".
Avv. Prioreschi: Ma l’accordo con Abete chi lo fa?
Auricchio: Carraro.
Avv. Prioreschi: Mica lo fa Moggi… Mica lo fa Moggi!
Ci siamo sempre chiesti perché una cupola dipinta come potente ed invasiva non abbia proposto un suo uomo a presidente, ad esempio Mazzini. La domanda l'ha posta l'avvocato Prioreschi ed Auricchio ha risposto: "Questo è un problema di candidature… perché Carraro viene mantenuto, non è che hanno messo un altro, hanno mantenuto lo status quo".
Quindi possiamo dire che, in realtà, Moggi non è tanto potente da poter imporre un suo uomo, che i dirigenti juventini Moggi e Giraudo devono accontentarsi di scegliere, tra i due candidati, quello che presenta il programma più accettabile per le proprie esigenze finanziarie più che sportive, perché sul piano sportivo i designatori, che secondo l'accusa favorivano la Juventus, sono destinati ad essere "tagliati".
Auricchio sostiene che "Moggi ha fatto in modo da ottenere la riconferma di Carraro dal punto di vista dei voti..." sulla base di quanto ascolta nelle telefonate di Moggi, ma è pensabile che di schieramenti e "pacchetti di voti" da portare a favore di un candidato si occupasse solo Moggi? Diremmo di no, di Moggi sappiamo tutto perché era intercettato ma, per esempio, da due telefonate tra il presidente Cellino e l'intercettato Ghirelli, apprendiamo che anche il presidente del Cagliari promette l'impegno a convogliare voti a favore di Carraro.
Progressivo 14032 del 12.12.04, che troviamo nel capitolo di accuse mosse a De Santis:
OMISSIS: CELLINO continua il suo sfogo parlando della prossima elezione del 20 p.v. dichiarando che voterà e farà votare Carraro. Cellino ribadisce che in Lega ha votato scheda bianca, ma questa volta per la Federazione voterà per Carraro. Mentre non è disponibile a sostenere Galliani per una questione di dignità personale.
CELLINO Massimo: ... In ogni modo, oramai siamo in ballo e balliamo! Diglielo a Franco, io Massimo Cellino vota a Carraro e che non ha votato in Lega, questo glielo dico io perché non ho votato in Lega per Carraro. Però tutti gli altri, Aldo Spinelli li faccio votare tutti! E gli dico che... inc... è un segnale, se dobbiamo bisticciare su Galliani bisticciamo, ma non andiamo sugli altri campi perché se diventa politica la lotta io mi faccio da parte!
Pagina 419:
Progressivo 16073 del 16.12.04 utenz a 335/53.... di Ghirelli Francesco.
OMISSIS: ... CELLINO parla della votazione di venerdì 17 prossimo a cui lui non parteciperà. Parla del disappunto in proposito della sua posizione dimostrato da DELLA VALLE ma lui gli ha ribadito che la pensa così ed è un uomo indipendente. Cellino dice che cercherà di contattare il suo amico OLIVIERI (forse si tratta di Ulivieri? ndr) per cercare di orientarlo verso le loro posizioni comuni. Parlano poi dei temi da affrontare in sede di federazione. Parlano dei vari schieramenti e delle varie fazioni che si fronteggiano.